Incoraggiamo la transizione verso la meccatronica

L’ormai riconosciuta specializzazione di Hiwin nello sviluppo di soluzioni di motion control sia meccaniche che meccatroniche rappresenta un plus importante sul mercato e spiega in gran parte la crescita che la filiale italiana ha conosciuto in questi anni. Nel prossimo futuro ci sono prodotti sempre più innovativi, il supporto ai clienti, le possibilità di customizzazione e un nuovo stabilimento, che vedrà presto la luce a Cavenago (MB). Di tutto questo abbiamo parlato con manager e tecnici di Hiwin Italia.

di Sergio Soriano

Crescita costante, integrazione dei componenti, organizzazione dell’azienda, mercato, prodotti. Il nostro viaggio nel mondo di Hiwin Italia, filiale italiana del colosso Taiwanese specializzato nella componentistica per il motion control, ha toccato parecchi argomenti e aperto più di uno spiraglio sulle strategie aziendali per l’immediato futuro. Perché, sebbene sia presente nel nostro paese da neanche 6 anni, Hiwin ha messo ben più di un piede sul mercato con un’ampia gamma di prodotti e soluzioni rivolti soprattutto, ma non soltanto, ai costruttori di macchine. Comprese quelle di assemblaggio.
“L’aumento esponenziale del nostro fatturato si deve alla capacità che l’azienda ha dimostrato sul campo sia nell’ambito delle soluzioni puramente meccaniche, sia nello sviluppo di componentistica meccatronica, quindi prodotti rivolti all’automazione industriale”, spiega Massimo Malagoli, Area Supervisor di Hiwin Italia. “La nostra ambizione è quella di diversificare l’attività, in modo da essere riconosciuti dai clienti come un partner unico, in grado di fornire soluzioni differenti, che includiamo sotto la denominazione di Total Solution. Non è facile, crediamo, trovare sul mercato un’azienda che sia fortemente specializzata sia nella parte meccanica che in quella meccatronica”.
In questo scenario, il ruolo della System Division – la divisione aziendale dedicata alla realizzazione di prodotti custom ottenuti integrando diversi componenti standard – gioca un ruolo sicuramente di primo piano, come conferma Malagoli. “La System Division contribuisce in maniera determinante alla crescita dell’azienda, perché ci consente di proporre soluzioni dedicate, coniugando il nostro standard con l’esigenza specifica del cliente. Lo consideriamo un fiore all’occhiello e siamo convinti che ci possa dare quel valore aggiunto importantissimo per fare la differenza sul mercato”.

Le esigenze specifiche dei costruttori di macchine di assemblaggio e packaging
Un mercato che non è stato semplice approcciare, specialmente all’inizio dell’attività della filiale italiana. “Il passo più difficile è stato effettivamente quello iniziale – conferma il Area Supervisor – cioè far provare i nostri prodotti a quei clienti che utilizzavano altre soluzioni. In questo senso, sono stati molto importanti alcuni fattori, a cominciare dalla disponibilità di materiale a magazzino e dalla capacità che il nostro ufficio tecnico ha di supportare il cliente nel dimensionamento o nella scelta dei componenti. Quel che è certo è che i prodotti Hiwin sono di alta qualità”.
“Un altro fattore che fa la differenza è la disponibilità a realizzare soluzioni personalizzate, non limitandosi a proporre soltanto componenti a catalogo, specialmente per quanto riguarda guide e viti”, aggiunge Andrea Calloni, Technical Engineer, a cui chiediamo anche qual è la penetrazione dei prodotti Hiwin in settori altamente specializzati come quelli delle macchine di packaging o di assemblaggio. “La componentistica Hiwin sta avendo un grande impiego su macchine di questo tipo, e prevediamo un incremento delle vendite e della produzione anche sulla spinta delle innovazioni, che interessano sia la parte meccanica che quella elettronica. Anche in questo caso, il trend più evidente riguarda le richieste di customizzazione che ci fanno i clienti: c’è chi punta su velocità più elevate, chi sulla precisione, chi sulla riduzione del costo della macchina. Per queste ragioni, Hiwin sta investendo su nuove tipologie di prodotti che possano affiancare quelli più tradizionali e diffusi sul mercato”.

Comunicare i benefici della meccatronica
Un esempio? “Prendiamo le tavole rotanti”, spiega Calloni. “Molti clienti, specialmente nell’assemblaggio, utilizzano le tavole rotanti classiche, azionate meccanicamente. L’abitudine ai componenti meccanici scoraggia in alcuni casi la transizione verso la meccatronica. Per superare questa resistenza, bisogna saper comunicare i benefici della meccatronica. In questo caso, la tavola rotante è molto più flessibile, programmabile ed è talvolta possibile utilizzare un’unica tavola per lavorazioni che in precedenza ne richiedevano più di una”.
Un altro esempio calzante è quello dei motori lineari, che richiedono, secondo il Technical Engineer di Hiwin Italia, “una manutenzione significativamente ridotta rispetto a un asse con motore tradizionale. L’investimento iniziale più alto viene, quindi, assorbito nel tempo, anche perché chi acquista una macchina non lo fa per utilizzarla per un tempo breve, e sapere di aver ridotto le esigenze di manutenzione dei componenti è una leva importante in questo senso. Gli incentivi del Piano Industria 4.0 hanno molto agevolato chi voleva provare soluzioni innovative, investendo quindi in nuove tecnologie”.

Molte le novità di quest’anno in tema di prodotti
Il terreno principale della contesa per le quote di mercato è comunque quello dei prodotti. E sono tante le novità che Hiwin ha presentato quest’anno in occasione delle fiere a cui l’azienda ha partecipato. “I riduttori armonici Datorker ben rappresentano, secondo noi, il futuro dell’industria, sempre più legata alla robotica e all’automazione”, commenta Gabriele Frasca, Technical Engineer di Hiwin Italia. “Sono componenti che fanno parte della componentistica indispensabile, per esempio, nella progettazione di manipolatori di taglia medio-grande. I riduttori sfruttano una tecnologia molto avanzata che consente di ottenere performance elevate in termini di posizionamento, efficienza ed elevata rigidità torsionale. Anche nel caso dei riduttori, e seguendo la nostra filosofia all’insegna della flessibilità, possiamo valutare un certo livello di customizzazione. A proposito di personalizzazione, vediamo che è un’esigenza molto sentita nell’ambito delle viti a ricircolo di sfere: riceviamo richieste tecnicamente molto sfidanti per adattare la forma o la geometria della chiocciola, nonché le prestazioni strettamente meccaniche della vite stessa”. Un’altra linea di prodotto su cui l’azienda ha puntato quest’anno è la serie RG di guide lineari, che presenta un rullo come corpo volvente al posto delle sfere in acciaio. La serie RG ha un angolo di contatto di 45 gradi, garantisce livelli di rigidità e capacità di carico elevati, nonché una produzione di alta precisione e una maggiore durata.
A proposito di meccatronica, le pinze elettriche Hiwin sono adatte all’utilizzo in applicazioni collaborative. “Abbiamo già feedback interessanti in questo senso”, conclude Frasca. “La facilità di programmazione, insieme al peso ridotto dei componenti e alla geometria che si adatta perfettamente alle esigenze di collaboratività, sono elementi fondamentali”.

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