Siamo il motore dell’Italia

Egregi Associati, Colleghi e Lettori,

la crisi che ci ha colpiti non conosce precedenti nella storia di questo paese. Ci ha lasciati disorientati, ha stravolto i nostri punti di riferimento, ha messo in discussione le nostre certezze, costringendo ciascuno di noi a ripensare le proprie abitudini personali, sociali e lavorative. Ci ha in molti casi obbligati a un doloroso isolamento, lontani dai nostri affetti e dalle nostre famiglie, per proteggere quanto di più caro abbiamo. Ancora oggi, a quasi tre mesi dai primi segnali di questa emergenza sanitaria, non è chiaro se e quando la normalità che conoscevamo e davamo per scontata potrà essere ristabilita, ma di certo sappiamo che il lavoro ha bisogno di riprendere in tempi rapidi, per scongiurare una crisi economica epocale e limitare i danni che inevitabilmente dovremo sanare al termine di questo lockdown.
Le prospettive economiche e industriali europee e italiane sono, infatti, già in questa fase gravemente compromesse e, nonostante la nostra caratteristica resilienza e la forza con la quale siamo abituati ad affrontare le avversità, la durata e l’intensità di questa crisi stanno mettendo a dura prova le nostre risorse.
 
Un’indagine svolta di recente tra i nostri Associati, che pur facendosi portavoce di comparti molto diversi tra loro appartengono alla medesima filiera produttiva, ci ha regalato un quadro più dettagliato dell’impatto che il Coronavirus sta avendo sul nostro settore di riferimento, la meccatronica. La varietà delle risposte raccolte, pur mettendo in luce una generalizzata situazione di difficoltà, evidenzia anche casistiche differenti, a seconda della zona geografica, delle dimensioni e della declinazione di prodotto. Molte aziende (64% degli intervistati), com’era prevedibile, hanno registrato uno slittamento di ordini dal secondo al quarto trimestre. Una grande maggioranza (89,29%) ha, però, anche dichiarato di aver ricevuto negli ultimi due mesi richieste di offerta da parte di clienti nuovi o abituali. In merito all’organizzazione aziendale, la quasi totalità degli intervistati (95,43%) ha registrato nel proprio ambiente di lavoro l’introduzione o il ricorso più sostanziale a modalità flessibili e gestite da remoto come lo smart working. In alcuni casi è stato richiesto ai lavoratori di usufruire delle proprie ferie arretrate e in molti prevedono di avvalersi nei prossimi mesi di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, nel caso in cui non si giunga a una rapida risoluzione dell’attuale impasse. Più complesso fare previsioni attendibili sull’autonomia operativo-finanziaria. In generale si varia dai due ai sei mesi, in base alle dimensioni e al fatturato della singola azienda. 
Anche volendo tenere in considerazione tutte le variabili possibili, la situazione che stiamo affrontando appare estremamente delicata. Il nostro settore, fortunatamente, è solido e sano, ma in questo momento ha bisogno di aiuto per ripartire con la stessa energia che da sempre lo caratterizza. Per questo, è essenziale che l’intervento di sostegno da parte delle istituzioni sia tempestivo e appropriato, spogliato dell’eccessiva burocrazia che ne indebolirebbe l’efficacia. Solo con una sospensione fiscale e contributiva immediata potremmo, infatti, mantenere il percorso positivo di crescita intrapreso nel 2005. 

Michele Viscardi, Presidente AIdAM siamo il motore dell’italia Siamo il motore dell’Italia AIdAM Presidente Michele Viscardi FTF 6564
Michele Viscardi, Presidente AIdAM

Lo scorso 4 maggio si è avviata la fase due, che ha previsto una lenta ripresa di alcune attività economiche. Le precauzioni da rispettare, dettate dal Protocollo aziendale di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro, impongono procedure sanitarie e regole comportamentali completamente nuove, alle quali ci dovremo adeguare e abituare. Nuovi modi di lavorare, nuove forme di collaborazione, nuove strutture organizzative. Dovremo ripensare tutto.
Molti appuntamenti annuali, che da sempre hanno scandito il nostro universo imprenditoriale, quest’anno non si terranno. Le nostre fiere, i nostri convegni e tra questi anche la nostra assemblea annuale, irrinunciabili occasioni di incontro e scambio, sono per il momento sospesi e senza data futura. 
Con i nostri clienti, che siamo sempre stati abituati a incontrare di persona, perché riteniamo il contatto umano sodalizio essenziale ed elemento fondante di qualunque rapporto personale e lavorativo, dovremo lavorare da remoto, rimandando le visite a quando la situazione sarà più sicura. 
In generale, le dinamiche nei rapporti stanno cambiando in modo sostanziale. Le aziende dovranno essere pronte a gestire nuovi approcci in tutte le fasi che, inevitabilmente, sono e saranno fortemente condizionate dalle limitazioni agli spostamenti e dal distanziamento sociale. Limitazioni che ora sono sancite da decreti, ma che proseguiranno anche in futuro a causa dei timori che aleggeranno per lungo tempo su tutti noi. Vincoli che modificheranno radicalmente l’approccio al lavoro: meno contatti fisici, maggiori difficoltà a muoversi oltre i propri confini, necessità di avere sempre meno persone negli ambienti produttivi. Il tutto a favore di modalità come lo smart working e le soluzioni che consentono di agire da remoto. Tra le fasi più delicate ci sono, per esempio, i collaudi, le consegne, le installazioni, la manutenzione ordinaria e l’assistenza: tutte situazioni che dovranno essere concepite e gestite in modo completamente diverso rispetto a quanto fatto fino a oggi. Fortunatamente la tecnologia ci viene incontro: il percorso verso la digitalizzazione, su cui molte aziende si sono già avviate, subirà un’accelerata per rispondere a queste nuove esigenze.
Dovremo affidarci, oggi più che mai, a pubblicazioni tecniche, piattaforme digitali e strumenti di comunicazione e interazione virtuale, risorse inestimabili per colmare le distanze in un momento nel quale i confini hanno assunto un significato inedito e pregnante. 

In questo scenario, le Associazioni come AIdAM assumono un ruolo ancora più determinante, perché è indispensabile continuino a fare ciò che da qualche anno stanno portando avanti, ovvero sostenere concretamente i propri associati – soprattutto le piccole e medie imprese – nel complesso cammino verso questo importante mutamento, attraverso l’aggregazione e una reale condivisione che permette di mettere a fattor comune idee, risorse e soluzioni.
 
Insieme dovremo, insomma, mettere a punto modalità e strategie per superare i vincoli e riempire i vuoti.
Noi imprenditori siamo consapevoli della necessità di questa profonda trasformazione. 
Siamo pronti a reinventarci e ad accogliere queste indicazioni assicurando la massima collaborazione per proteggere le nostre aziende ma, soprattutto, la salute delle maestranze, prima e irrinunciabile risorsa del nostro successo. 
Sebbene nessuno possa dire con sicurezza quando questa emergenza avrà fine, se e quando un vaccino sarà introdotto e a quali scenari stiamo andando incontro, abbiamo il dovere di mantenere alta la positività. Siamo il motore dell’Italia, l’identità che ci contraddistingue ovunque nel mondo, l’eccellenza delle idee, dei prodotti e dell’innovazione. Siamo una forza che nessuna emergenza potrà mai mettere in ginocchio.
E anche stavolta ne usciremo vincitori, insieme.

Michele Viscardi, Presidente AIdAM

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