Chiari Bruno, la passione di fare impresa
L’orgoglio, le strategie, le competenze di una PMI del downstream alluminio che vuole crescere in qualità, ecosostenibilità e responsabilità sociale. Intervista a Roberta Chiari, che guida l’impresa di famiglia insieme alla sorella Daniela, al fratello Raffaele e al marito Domenico Codoni
Chiari Bruno, società fondata nel 1975 a Chiari, alle porte di Brescia, ha oggi un’attività che si articola su due distinte linee produttive: taglio di precisione e lavorazioni accessorie di estrusi di alluminio, accanto alla storica produzione di serramenti e accessori per l’edilizia, comprendente costruzione, commercializzazione e installazione di serramenti in alluminio, alluminio-legno, PVC e complementi, oltre alla produzione della linea Chiariluce di porte e accessori d’arredo di design. Nella sede dell’azienda incontriamo Roberta Chiari, figlia del fondatore e parliamo dei più recenti sviluppi del percorso aziendale, un cammino ricco di avvenimenti e di scelte, e caratterizzato da chiarezza di obiettivi: costante attenzione al mercato, impegno a un lavoro fatto di contenuti, con ottimizzazione di tecnologie, prodotti e qualità del servizio ai clienti; in parallelo grande attenzione a costituire un ambiente di lavoro basato sulla crescita aziendale attraverso la valorizzazione delle risorse umane e il miglioramento di competenze e conoscenze di dipendenti e collaboratori. “Tutto cominciò verso la fine degli anni Sessanta”, spiega Roberta Chiari, ”quando mio papà Bruno, allora dipendente di una nota grande azienda di profilati estrusi del bresciano, iniziò a interessarsi di serramenti di alluminio. A quei tempi la finestra in alluminio era un nuovo tipo di applicazione degli estrusi e la sua conoscenza dei sistemi venne molto opportunamente utilizzata per un’attività di complemento tecnico e di assistenza presso la clientela locale. Da cosa nasce cosa e nel 1975 mio padre prese la decisione di mettersi in proprio, costituendo la ditta Chiari Bruno e aggiungendo all’attività nei serramenti quella di taglio e burattatura di barre estruse in leghe di alluminio destinate a primarie aziende, in particolare del settore auto”.
Quali sono state le tappe del successivo sviluppo?
“Nel 2000, dopo la scomparsa del papà, io, i miei fratelli e mio marito abbiamo preso in mano le redini dell’azienda che era stata peraltro ottimamente impostata. Il nostro obiettivo è stato quello di consolidare le nostre specializzazioni, lavorando sulla qualità e l’affidabilità di tecnologie e prodotti e sullo sviluppo delle competenze interne. Sono passati poco più di vent’anni: all’epoca l’azienda aveva una quindicina di dipendenti e operava in un capannone da poco più di 2000 metri quadrati, oggi nella sede attuale che risale al 1985 ed è estesa su un’area di 4.500 metri quadrati, abbiamo un organico di una quarantina di persone. Siamo una tipica medio-piccola impresa, una delle tante di cui è fortunatamente ricco il nostro paese e siamo orgogliosi di avere messo a buon frutto l’esperienza che ci è stata tramandata, rafforzando lo spirito famigliare di quest’azienda.
Siamo un’impresa familiare, diretta da me, che seguo la divisione taglio e lavorazioni, da mio fratello Raffaele che segue infissi e serramenti, da mio marito Domenico che si occupa dell’attività commerciale e di marketing e da mia sorella Daniela che segue la logistica. Come vede, i segmenti produttivi restano sostanzialmente quelli da cui siamo partiti: taglio, burattatura e lavorazioni conto terzi su estrusi in leghe di alluminio da una parte, dall’altro infissi e serramentistica. Fatturiamo circa 5 milioni di euro equamente suddivisi tra le due linee di attività. Abbiamo puntato molto sulla qualità, cercando di consolidare prima di tutto conoscenze e competenze, oltre a solide fondamenta finanziarie. La nostra impresa a gestione familiare è anche una comunità allargata a tutto il personale, che partecipa direttamente e istituzionalmente allo sviluppo dei progetti di lavoro aziendali: l’impresa è un patrimonio per tutti noi che ci lavoriamo, da curare e far crescere insieme. Secondo noi deve essere non solo luogo di lavoro, ma anche strumento per migliorare la qualità della vita delle persone”.
Quali sono le principali caratteristiche distintive dei due segmenti della vostra attività?
“Riguardo alle lavorazioni degli estrusi, siamo partiti dalle operazioni di taglio e burattatura di barrame per poi sviluppare contenuti aggiuntivi come le lavorazioni con centri di lavoro CNC, una scelta che ci ha consentito di ampliare considerevolmente i settori d’impiego finali. Siamo inseriti da anni nelle forniture per l’automotive, quindi siamo abituati a essere flessibili, strettamente affidabili, efficaci a muoversi in tempi difficili. Stiamo affrontando le sfide per la certificazione IATF e per quella ambientale, aggiungo che abbiamo raggiunto un traguardo quantitativo importante, con oltre 24 milioni di pezzi tagliati e lavorati, oltre il doppio rispetto a una decina di anni fa, con una crescita costante e significativa in tutti i segmenti di destinazione, meccanica, trasporti, arredamento, pneumatica, elettrotecnica, oleodinamica, medicale, illuminotecnica. Con tanti anni di esperienza, piena conoscenza del contesto metallurgico e tecnologico, e operando con un’ampia gamma di macchine in funzione delle leghe e delle sagome, siamo riusciti a raggiungere l’eccellenza in operazioni apparentemente banali come il taglio. In realtà questa è diventata per noi, a vantaggio dei nostri clienti, una raffinata tecnologia, arricchita da straordinaria precisione di taglio, strettissime tolleranze sulla misura, velocità di esecuzione e minimo sfrido di lavorazione. La specializzazione acquisita in questo tipo di operazioni, effettuate ‘just in time’, aggiunge ulteriore valore al prodotto finale del cliente, che non è costretto ad avere prodotti a magazzino ed è in grado di effettuare l’entrata e l’uscita della merce in tempi brevissimi. Il mercato di riferimento per taglio e lavorazioni è al 100% il territorio nazionale, dove operiamo come contoterzisti: i nostri interlocutori sono in genere sia i produttori di estrusi sia aziende metalmeccaniche riconosciute leader di mercato, e certamente la gran parte dei particolari da noi realizzata va poi in giro per il mondo. È chiaro che ci siamo posti più volte come obiettivo di medio termine anche una maggior penetrazione diretta sui mercati esteri, è un punto di riflessione interessante, ma oggi non prioritario”.
E riguardo infissi, edilizia e applicazioni similari, cosa può dirci?
“Anche qui molte cose sono cambiate nel corso degli anni, oggi questa nostra attività si è concentrata nella fascia medio-alta del mercato dei serramenti, siamo entrati anche nell’area degli oscuranti (frangisole, tapparelle, persiane), e abbiamo sviluppato nicchie di mercato interessanti nel campo dei giardini d’inverno, delle verande e delle serre bioclimatiche. Anche qui il mercato di riferimento è essenzialmente quello nazionale, operiamo per oltre il 50% del fatturato della linea edilizia nel campo residenziale privato, 30% in quello degli edifici pubblici, il resto è frammentato in altre applicazioni finali”.
Come vi muovete sul piano della comunicazione e del marketing?
“La nostra comunicazione si è basata per molto tempo prevalentemente sul passaparola e sulla partecipazione alle fiere di settore, come ad esempio Metef cui abbiamo preso parte sin dai primi anni di questa esposizione centrata sull’alluminio. Disporre in Italia di un evento internazionale del genere non è solo l’opportunità di una preziosa vetrina sulle nostre capacità di Paese in una catena industriale in grande sviluppo, ma è anche un invito a fare sistema per creare sinergie tra aziende complementari, sempre più spesso passaggio indispensabile per restare competitivi sul mercato globale. Con il nostro segmento per l’edilizia abbiamo riscosso un notevole successo in questi ultimi tempi sui social network, con decine di migliaia di contatti. In questo ambito abbiamo scelto di suscitare interesse attraverso un ampio catalogo d’immagini del nostro archivio fotografico, che aiuta i nostri clienti a scegliere tra le varie soluzioni”.
Avete avuto senza dubbio una buona crescita aziendale, pur attraversando periodi di mercato difficili, ma come ha pesato il recente effetto pandemia sulla vostra attività?
Sappiamo molto bene che i mercati, le tecnologie, i modi di comunicare e le relazioni commerciali cambiano in continuazione, per questo teniamo sotto controllo continuo la nostra struttura aziendale. Abbiamo sempre fatto buon uso dei periodi meno favorevoli di mercato per investire in innovazione, sia riguardo alle tecnologie produttive, con attrezzature sempre più performanti, in particolare nelle fasi di lavorazione post-taglio, sia nei controlli di qualità e nello sviluppo dei servizi. Le faccio alcuni esempi: lavoriamo con procedure e controlli di processo in conformità alle normative di settore e ISO 9001:2015, abbiamo sviluppato soluzioni in logica Industria 4.0 già da una ventina d’anni, abbiamo investito molto sulla digitalizzazione, accrescendo sempre di più la connessione tra il reparto produttivo e gli uffici di gestione. L’Industria 4.0 rappresenta per noi un fattore fondamentale di trasformazione e miglioramento nell’ambito dei processi produttivi e nell’organizzazione ottimale del lavoro, nel miglioramento della qualità e nell’utilizzo più efficiente delle risorse. Riguardo alla logistica, abbiamo attivato da diversi anni una serie di applicazioni per smartphone dedicate ai clienti, con la prenotazione degli slot di ritiro della merce, per cui gli spedizionieri e gli autisti dei clienti possono accedere a un piccolo portale ed evitare perdite di tempo. Concludendo brevemente sull’impatto della pandemia, devo dire che pur con un fermo forzato totale di tre settimane, abbiamo chiuso lo scorso anno con un calo del fatturato contenuto a meno del 14%, e con un risultato economico ancora positivo, anche in virtù di nuove opportunità che si sono aperte dal comparto medicale”.
Come azienda a valle delle prime lavorazioni dell’alluminio vi trovate oggi in un’ottima posizione perché la filiera industriale del metallo leggero è considerata in forte espansione per i prossimi anni, considerando la grande versatilità ed ecosostenibilità del materiale. Tenendo conto di questa situazione come vede il vostro futuro aziendale e dove ritenete possa collocarsi il mercato di vostro interesse nei prossimi anni?
“Diciamo subito che tutto è cambiato in pochi anni. Per esempio, la crescita di particolari e componenti in alluminio nei mezzi di trasporto è stata spettacolare negli anni recenti, perché l’impiego del metallo leggero in alternativa ad altri materiali è tecnicamente corretta ed economicamente vantaggiosa; il contenuto medio di alluminio per veicolo in Europa era 50 kg nel 1990 e dovrebbe superare 200 kg entro il 2025, dato importante che ha significato l’apertura di settori nuovi e innovativi. Abbiamo visto anche in numerosi articoli della vostra rivista che c’è grande attenzione in particolare in Europa sull’alluminio come campione di sostenibilità ed ecosostenibilità, e questo è un fatto che registriamo con grande soddisfazione, perché abbiamo l’orgoglio di affermare che la nostra filosofia aziendale è da sempre quella di credere nei valori sociali dell’impresa sotto tutti gli aspetti. Ci piace essere positivi, per questo apprezziamo il piano di rinascita industriale dell’UE che guarda molto alla sostenibilità, al locale, alle piccole e medie aziende, al Green Deal che privilegia il metallo leggero come campione del risparmio di risorse, della salvaguardia dell’ambiente, del riciclo e dell’economia circolare. Per quanto ci riguarda, conosciamo bene l’alluminio, è il nostro patrimonio di cultura e competenza su cui abbiamo costruito la nostra impresa familiare pensata come una vera e propria comunità basata su un ottimo clima aziendale, costituita da persone valide e soddisfatte, con le quali abbiamo condiviso e perseguito con trasparenza e determinazione gli obiettivi aziendali; per questo siamo preparati a un futuro giocato sulla competitività, sicuri di saper interpretare le esigenze dei nostri utilizzatori finali con servizi di qualità adeguata alle nuove sfide”.