Mobilità e trasporti tra alluminio e acciaio
Un percorso tra aerospace, automotive metalli in Russia. Ospite del survey è Antonello Colussi, Ceo di Danieli in Russia
di Federico Piazza
I grandi conglomerati mondiali dell’acciaio e dell’alluminio sono oggi dinanzi a un serio depauperamento, sociale e economico, causato dalla crisi pandemica. Le aziende metallurgiche sono state costrette a ridimensionamenti della produzione e delle attività, in parte diversificate in modalità smart working. Ma nonostante la crisi sanitaria sia ancora grave in Brasile, Stati Uniti, Russia e India, la produzione industriale è ripresa, soprattutto in Europa e Asia. Un segnale forte riguarda i fornitori del grande gruppo della laminazione alluminio Novelis-Aleris, ormai consolidato nell’azionariato del gruppo indiano Aditya Birla, il settore rappresenta una delle lavorazioni cruciali per la costruzione di veicoli e per l’industria aerospaziale. Nei piani di Novelis è stato essenziale aver introdotto nuove leghe leggere a bassa densità nell’industria aerospaziale. I centri di ricerca Novelis per l’aerospazio sono a Aachen e Coblenza in Germania e Zhenjiang, Cina. Tra le loro innovazioni le leghe ad alta resistenza per applicazioni di piastre strutturali e leghe di alluminio, magnesio e scandio per componenti più leggeri associati a nuove tecnologie di giunzione e formatura. Nella stagione post Covid il risparmio di peso derivante da queste nuove leghe si traduce in efficienza del carburante e minori costi operativi per i costruttori. L’equilibrio tra i due maggiori conglomerati dell’aviazione Civile, Airbus e Boeing, già sbilanciato a favore della prima, dovrà essere riesaminato in funzione post Covid.
Anche la Russia si appresta a rilanciarsi; in tema di ricerca per l’innovazione nelle applicazioni industriali, meritano per esempio di essere evidenziati il lavoro dei ricercatori del MISIS, la Russian National University of Science and Technology, che hanno sperimentato delle nuove leghe di alluminio (Al-Ni-La crystallization) per trasporti, aeronautica e automotive. Altre elaborazioni sulla salubrità degli interni delle carrozze ferroviarie sono previste con impianti di aria condizionata antisettica e carrozze con serramenti AntiCovid. Novità anche per i trattamenti per l’alluminio come quelli progettati dalla società italiana specializzata Gaser condotta da Gianni Franzosi. Il suo brevetto Healthizing, introduce a monte, ossia nell’anodizzazione, procedure virucide e battericide per tutte le superfici in alluminio, dove il trasporto pubblico deve prevedere uno spettro di contatti con il il metallo.
I campi di applicazione sono aerospace, trasporto su gomma e trasporto su ferro.
L’alluminio è però protagonista nella lavorazione delle carrozze leggere, (light coaches) e della terza rotaia conduttrice, entrambi nelle metropolitane. Nel trasporto ferroviario contano molto automazione e sensoristica per aumentare la sicurezza. Per esempio, i dispositivi sull’asse della ruota dotati di particolari chip (vedi Smartset di Lucchini RS) controllano lungo il percorso il funzionamento non solo delle ruote ma anche lo stato delle rotaie. Queste innovazioni tecnologiche sviluppate in Occidente non sono ancora state adottate sulle grandi reti ferroviarie di Russia e India, e più in generale dell’Asia, dove sono previsti grandi investimenti. Ma proprio per questo, le esperienze in corso e il dibattito sulla mobilità in Russia offrono una particolare prospettiva dell’innovazione nel settore dei trasporti nell’intersezione scientifica, tecnologica e industriale tra Oriente e Occidente.
In questo contesto, l’alluminio, in combinazione crescente con l’acciaio, conterà sempre di più nei trasporti, a partire proprio da quelli su rotaie. Una grande sfida per gli operatori mondiali del ferroso e del non ferroso, sia nel segmento della produzione primaria sia in quello downstream. A tal proposito, una ricerca su metallurgia e trasporti in seguito alla stagione COVID 19, è stata avviata da ArtValley e IIMH, con un particolare focus proprio sulle esigenze del mercato russo.
Il ruolo globale della Russia nel settore dei metalli non ferrosi si affianca all’importanza dei grandi operatori dell’acciaio, come Severstal, Evraz e OMK, per questo abbiamo intervistato un manager europeo attivo in Russia nel settore delle tecnologie per l’industria metallurgica del ferroso e del non ferroso, Antonello Colussi di Danieli Russia il quale ci racconta la particolare adiacenza tra metalli leggeri e acciaio in un paese strategico.
Lei da molti anni opera nella metallurgia in Russia. Qual è secondo lei in questo paese la prospettiva del mercato dell’alluminio?
La Russia è oggi tra i maggiori produttori di alluminio, con un forecast per il 2021 di 3,5 milioni di tonnellate di prodotto primario da parte di Rusal, pari a intorno il 6% del totale mondiale. Rusal è un importante fornitore di alluminio primario per l’Europa, che con un consumo globale di metallo di circa 12 milioni di t/anno, necessita di circa 8 milioni di tonnellate l’anno di primario producendone poco più di 2 milioni di t.
Certamente la contrazione della domanda interna e mondiale nel 2020 con la crisi Covid-19 colpisce anche la Russia, ma in prospettiva le esigenze di impiego di alluminio nei prossimi anni rimangono alte in molti settori. In particolar modo, la destinazione finale dell’alluminio russo nel 2019 ha riguardato nell’ordine i settori dell’edilizia, dei trasporti , dell’elettrotecnica e trasmissione energetica e dell’imballaggio.
Quale sarà secondo lei il settore con la più elevata combinazione di acciaio e alluminio?
Sicuramente questi due metalli e le relative leghe speciali si combineranno sempre di più nel settore dei trasporti. Con un’ accentuazione sull’alluminio per aerospace e automotive. Con la prevalenza dell’acciaioper i trasporti su rotaia di metropolitane e ferrovie per trasporto passeggeri e merci. Questo avviene perché le carrozze passeggeri e i carri merci richiedono di acciaio per le strutture portanti, e di alluminio per gli esterni di aerei e la carrozzeria e i contenitori di alimenti e gas. La ricerca italiana sarà determinante dato che siamo il secondo paese per consumo industriale di alluminio a livello mondiale dopo la Germania (Cina esclusa).
Come vede il settore industriale dell’alluminio in Russia?
Anzitutto oggi il mercato russo è influenzato negativamente dalla pandemia che ha portato la quotazione mondiale del metallo primario a 1450 $/t e che solo recentemente ha consentito rialzi superiori a 1650$/t. Il settore è fortemente influenzato da UC Rusal, che è è leader produttore mondiale di alluminio e di prodotti di allumina, è quotata nelle borse di Mosca e Hong Kong, ed è presente con siti produttivi che impiegano, con gli aggregati, 110.000 dipendenti, UC Rusal detiene oltre il 6% delle quote di mercato mondiale sia di alluminio sia di prodotti in allumina
Qual è la priorità Danieli per l’alluminio in Russia?
Nel mondo siamo tra i leader in impianti per la laminazione e l’estrusione. E in particolare in Russia abbiamo già fatto un primo importante progetto di macchinari per l’estrusione di elettrodi. Sicuramente procediamo in questa direzione , e siamo fiduciosi che il nostro ruolo nelle tecnologie per l’alluminio crescerà anche se non proporzionalmente a quanto fatto nell’acciaio. Anche nell’alluminio, come nell’acciaio, saremo pronti in materia di capacità di innovazione di prodotto e di flessibilità produttiva rispetto ai concorrenti internazionali.
Come procede il suo lavoro nella siderurgia?
A partire dal 2015 abbiamo intrapreso un importante percorso di crescita che ci ha portati, nel 2019, a coprire praticamente il 90% del mercato nei settori di nostra competenza, ovvero nelle tecnologie dove il gruppo Danieli e’ presente. Tuttavia. La Russia ad aprile ha visto crollare la produzione di acciaio del 20% rispetto a marzo, e il calo è ancora più marcato se lo si confronta con la produzione media mensile del 2019. Con 4,7 milioni di tonnellate ad aprile, rispetto ai 5,8 milioni di marzo, agli oltre 6,2 milioni di gennaio, e alla media oscillante intorno ai 6 milioni di tonnellate al mese nel 2019, la Russia si pone oggi come il quinto produttore mondiale. Lontanissima, come tutti del resto, dalla Cina. L’innovazione tecnologica nell’industria siderurgica russa sta comunque procedendo, come dimostrano gli investimenti in corso e programmati da parte dei principali gruppi del paese. NLMK, Evraz, MMK, Severstal, Metalloinvest, OMK, AEMZ giusto per citare i principali, acquistano dall’estero tecnologie di avanguardia per produrre acciaio per settori destinati a grandi innovazioni in Russia e nel mercato mondiale: trasporti ferroviari in primis. E l’Italia è in prima linea a fornire tecnologie di avanguardia per l’acciaio russo. A maggior ragione ora che il settore siuderurgico russo ha bisogno di rilanciarsi in un mercato che dopo la crisi Covid-19 non sarà probabilmente più lo stesso, e la capacità di innovazione di prodotto e di flessibilità produttiva saranno ancora più importanti.
Recentemente Danieli ha acquisito dal gruppo Evraz un ordine di rilievo, che pare abbia avuto grande impatto e risonanza nel mercato delle tecnologie per i prodotti piani. Può raccontarci di cosa si tratta e come si è sviluppata questa collaborazione?
Quest’anno abbiamo firmato un importante contratto per la fornitura di un impianto a bramma sottile di ultima generazione (tecnologia Danieli QSP DUE) che verra’ installato presso lo stabilimento Evraz – ZSMK in Siberia. L’impianto avra’ una capacità produttiva di 2,5 milioni di tonnellate all’anno di coils a caldo, destinati a molteplici applicazioni finali: strutturali, pannelli, tubature, stampaggio, formatura, oil&gas etc”.
La trattativa e’ durata 2 anni, al termine dei quali il cliente ha valutato il QSP DUE Danieli la migliore soluzione presente sul mercato per produrre un assortimento di acciai e formati molto ampio, a costi operativi competitivi, con un ottimo rapporto produttivita’ investimento: caratteristiche tipiche degli impianti a bramma sottile, dei quali pero’ QSP DUE rappresenta l’evoluzione piu’ avanzata; ad esempio e’ l’unico impianto al mondo che puo’ produrre nelle tre differenti modalita’: “Endless” , “Semi-endless” e “Coil to Coil”. I produttori sanno bene che ciascuna delle tre modalita’ ha specifici vantaggi tecnologici ed economici a seconda del tipo di acciaio, dei formati, e della distribuzione dei lotti produttivi e che, rinunciare anche solo ad una di esse, comporta importanti compromessi nella produzione, nella qualita’ e nel costo del prodotto. L’impianto sarà ubicato a Novokutznesk in Siberia, a 5 ore di volo da Mosca.
In Russia l’unico impianto a bramma sottile presente ed operativo oggi, e’ installato presso OMK Vyksa, ed e’ stato fornito da Danieli nel 2008; quello per il Gruppo Evraz sara’ il primo di nuova generazione, e conferma la nostra leadership nel settore.
E nel settore ferroviario?
Nel 2019 abbiamo firmato due importanti contratti, anche questi con il gruppo Evraz, per due impianti rotaie: un nuovo laminatoio per lo stabilimento di Pueblo in USA ed un importante ammodernamento tecnologico per l’impianto rotaie e sezioni di Nizny Tagil in Russia. Entrambi i progetti sono ora nella fase di ingegnerizzazione, pertanto non ancora maturi e funzionanti come, per esempio, quello di Mechel, che abbiamo fornito nel 2012. Ma il nostro impegno nel settore ferroviario non e’ legato esclusivamente alle rotaie: ad OMK Vyksa, ad esempio, stiamo realizzando una macchina di colata continua che produrra’ blumi per ruote ferroviarie, prodotto dalle caratteristiche metallurgiche e qualitative molto specifiche; mentre ad Evraz NTMK forniamo stampi per ruote ferroviarie (li produciamo nel nostro stabilimento in Russia a Nizny Novgorod).
Cosa avete costruito per MetalloInvest? E per gli altri produttori?
Metalloinvest e’ un gruppo molto importante nel mercato russo; i nostri rapporti con loro erano molto deboli nel passato ma dal 2016 abbiamo iniziato la nostra collaborazione e cambiato radicalmente la situazione, partendo da un riammodernamento di un impianto di degasaggio, originariamente fornito dalla concorrenza che non performava come richiesto dal processo produttivo. L’ottimo risultato ottenuto e la comunicazione positiva instaurata con questo gruppo ci ha permesso di estenderne la collaborazione nel 2018 con la ricostruzione ed ammodernamento di due altoforni per l’impianto di Ural Steel. Ma oltre alla Metalloinvest, dobbiamo menzionare altri clienti importantissimi nel panorama russo come i gruppi Severstal, MMK, AEMZ, OMK, NLMK etc. Di fatto nel periodo dal 2016 al 2020 siamo arrivati a coprire oltre il 90% del mercato.
Se lei dovesse analizzare uno sbocco industriale importante in Russia, dove lo vedrebbe?
Tutti i settori industriali sono in forte espansione. Ovviamente la presenza di materie prime favorisce i settori dove queste sono determinanti, quindi molta siderurgia e alluminio, ma anche materie plastiche. Meccanica, elettronica, telecomunicazioni ed agroalimentare registrano crescite importanti.
E le risorse umane?
La preparazione dei tecnici e dei managers, sia nelle scuole specialistiche che nelle università, e’ molto buona, ed è quindi agevole reperire personale molto valido.
In Danieli Russia abbiamo creato un team completo di venditori, tecnici, progettisti e project managers che oggi vendono, realizzano e gestiscono progetti che, non si potrebbero seguire efficacemente dall’Italia. Gli azionisti del nostro gruppo credono molto nella formazione delle risorse locali quale soluzione di successo per lo sviluppo dell’azienda, e quindi siamo stati agevolati molto nella realizzazione della nostra struttura.