Conference Imballaggio in Alluminio 2023
Il 22 febbraio scorso l’Istituto Italiano Imballaggio ha riunito a Firenze la supply chain del packaging per il tradizionale convegno annuale.
Oltre cinquanta partecipanti hanno seguito i lavori della sesta edizione del convegno Imballaggi in alluminio, organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio e da Packaging Meeting con il patrocinio della Fondazione Carta Etica del Packaging e ospitato dall’Hotel Brunelleschi di Firenze il 22 febbraio 2023. È stata una giornata intensa e interessante dove sono stati trattati diversi temi, con l’obiettivo di offrire ai partecipanti un supporto di conoscenze per comprendere al meglio il mondo packaging in alluminio, da più prospettive di osservazione: produttori di materie prime, converter, utilizzatori e laboratori di analisi.
Barbara Iascone dell’Istituto Italiano Imballaggio ha illustrato il trend positivo dei packaging in alluminio, Sandro Montereali e Claudio Manciocchi di Slim Aluminium Spa hanno illustrato i dati di un loro studio LCA e Carbon footprint del foglio di alluminio, mentre chi scrive ha presentato una relazione sull’evoluzione tecnologica dei laminati di alluminio e delle applicazioni nel packaging. Eleonora Gambaro e Leonardo Ghislanzoni di Carcano Spa hanno parlato del contributo dell’alluminio contro lo spreco alimentare. Alberto Taffurelli di CSI Spa ha fatto una disamina dei requisiti regolatori internazionali per l’alluminio.
La sessione pomeridiana, moderata da Walter Rocchelli di Sepack Lab srl, ha visto come relatori Stefano Stellini di CIAL, che ha presentato una bozza del nuovo Regolamento imballaggi e rifiuti ipotizzando impatti e scenari futuri per l’imballaggio in alluminio. Silvia Arrigoni e Stefania Linguaglossa di TUV sud Group hanno parlato delle legislazioni applicabili e dei controlli per l’alluminio rivestito. Mathieu Dartinet e Mariano Trabace di Crown hanno presentato Beverage cans: market trendy, innovation e new drinking opportunities. Gianni Mirone di Metlac SpA ha parlato di sviluppi di Coating radcure (LED-EB) per imballaggi in alluminio rigido.
Le perplessità sulla proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio
Il dibattito finale tra gli oltre 50 partecipanti ha evidenziato le sfide che attendono tutti gli attori del sistema packaging. Particolare preoccupazione arriva dalla proposta del Parlamento e del Consiglio Europeo di un nuovo Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio che modifica il Regolamento 2019/1020 e abroga la Direttiva 94/62/CE. In particolare per il tema del “riutilizzo/ricarica” che propone:
– bevande fredde e calde riempite nei punti di vendita da asporto: 30% entro 2030 e 75% entro 2040;
– cibo pronto da asporto: 20% entro 2030 e 75% entro 2040;
– bevande alcoliche (escluso vini e liquori): 20% entro 2030 e 75% entro 2040;
– bevande analcoliche: 20% entro 2030 e 75% entro 2040;
– imballaggi per il trasporto e imballaggi raggruppati: 20% entro il 2030 e 80% entro il 2040.
Pur avendo dimostrato con studi LCA (eseguiti da centri europei altamente qualificati e scientificamente supportati) che il riuso avrebbe un impatto ambientale notevolmente peggiorativo rispetto al monouso (basti pensare al consumo delle risorse idriche), sembra che i legislatori europei perseguano più gli interessi “ideologici” delle masse che fondate scelte basate su dati e fatti. Tutta l’industria del packaging alimentare (di qualsiasi materiale esso sia costituito) rischia, se questa proposta di Regolamento venisse applicata, una débâcle che porterebbe alla chiusura di centinaia di attività produttive. Le aziende, già provate dalla pandemia di Covid-19, dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime, riceverebbero il colpo di grazia. Tutto ciò senza considerare gli ingenti investimenti fatti in Italia per potenziare il riciclo e il recupero dei materiali dai rifiuti e avviarli a nuova vita (secondo i principi sanciti dalla sostenibilità ambientale e dall’economia circolare) che hanno fatto del nostro Paese il campione europeo del riciclo.