Eco-metallurgia in Italia e India
La sfida della cooperazione sulle tecnologie ambientali ed eco-sostenibili nelle produzioni metallurgiche di alluminio e acciaio. Incontro con Mario Bodini, CEO di Sideridraulic
di Alberto Cavicchiolo
Sideridraulic è una tra le aziende italiane che negli ultimi anni si sono particolarmente impegnate nel campo siderurgico e metallurgico in genere con i suoi prodotti innovativi nell’automazione idraulica e nella depurazione delle acque, prima a fianco di Danieli, di cui ha accompagnato la crescita, e poi dei gruppi Lucchini, Techint, Tenaris, ThyssenKrupp e altre importanti aziende in Italia e all’estero. Incontriamo Mario Bodini, CEO di Sideridraulic e con lui scambiamo le idee sulla loro attività specifica e sulle loro esperienze nei rapporti industriali tra il nostro paese l’India.
Che cosa pensa della cooperazione tra l’Italia
e l’India ente nel settore della depurazione dell’aria e dell’acqua in particolare nell’area delle lavorazioni metallurgiche?
Stiamo parlando di un settore cruciale per lo sviluppo di entrambi i paesi, l’uno nel ruolo di integratore di tecnologie con una straordinaria esperienza consolidata, l’altro con un’enorme potenzialità di crescita, quindi ricettore di tecnologie e grande bacino di utenti. Le possibili sinergie sono evidenti.
Quanto valgono i mercati italiano e indiano dell’acciaio rispetto ai relativi omologhi dell’alluminio?
In Italia nel 2017 sono state prodotte quasi 25 milioni di tonnellate d’acciaio, è un risultato significativo, se evidenziamo che tra poco, grazie a un accordo con il gruppo indiano Arcelor Mittal potremo aggiungere la produzione dell’Ilva di Taranto, impianto che oggi è molto al di sotto dei suoi standard. Grazie a un altro grande gruppo indiano, JSW della famiglia Jindal, l’Italia potrà aumentare le capacità dell’impianto ex Lucchini di Piombino, tra i maggiori produttori di rotaie in Europa.
A fronte di questo dato, l’impiego totale di alluminio in Italia nel 2017 è stato di circa di circa 2.1 milioni di tonnellate. Peraltro in India, a fronte di una produzione annuale media di acciaio di circa 100 milioni di tonnellate, abbiamo una produzione di alluminio primario pari a circa 5 milioni di tonnellate.
Che cosa pensa del mercato mondiale dell’acciaio?
Nell’anno fiscale 2017-2018 il mercato europeo dell’acciaio chiude con una crescita del 4,1% a quota 168,7 milioni di tonnellate. L’India è in forte crescita, l’anno scorso ha superato i 100 milioni di tonnellate, con un aumento del 6,2 per cento. Tra gli altri grandi paesi ricordo poi gli Stati Uniti, con 81,6 milioni di tonnellate (+4,1%), la Russia con 71,3 milioni di tonnellate e la Corea del Sud (71,1 milioni di tonnellate).
Qualche commento sulle caratteristiche del mercato dell’alluminio in India?
L’India ha ancora un enorme spazio di crescita negli impieghi downstream dell’alluminio e sue leghe rispetto ad altri paesi. Produce metallo primario ma non è ancora strutturata a sufficienza per avere un’adeguata produzione interna e consumo relativo a semiprodotti come estrusi, laminati e getti di fonderia. Manca ancora un’adeguata domanda interna da parte delle industrie dei trasporti, dell’imballaggio, delle costruzioni, dell’elettrotecnica, i tipici comparti che utilizzano molto metallo leggero.
Parlando dell’alluminio in India è comunque importante considerare anche le risorse di materia prima, quindi ricordare che il paese dispone secondo i dati dell’Indian Bureau of Mines di 593 milioni di tonnellate di riserve di bauxite, con 152 miniere, 134 in mano privata e 18 gestite dal settore pubblico.
Riguardo alla depurazione di aria e acqua sia nel settore dell’alluminio sia in quello dell’acciaio, ritiene che in India ci siano importanti opportunità di crescita e di interesse per gli operatori italiani del settore?
L’Italia è uno dei grandi conglomerati della metallurgia, con un’esperienza nel ferroso e non ferroso unica a livello mondiale. E’ chiaro che nel prossimo futuro assisteremo a un aumento sostanziale dei criteri di sicurezza ambientale nella metallurgia e la competizione sarà con i paesi emergenti che più tengono alla sicurezza nel lavoro come India, Sud-Est Asiatico, Taiwan, Sudafrica, con il rilancio di Russia e dell’intero Nord America. Importante anche il ruolo del Messico, dove tra l’altro Sideridraulic ha appena acquisito una commessa molto importante. Il criterio europeo è il più rigoroso e selettivo e avrà effetti di tutoring sul controllo degli impianti in vari paesi.
Quali opportunità offre la depurazione dell’acqua al settore dei non ferrosi?
Nel settore dell’alluminio e dei non ferrosi possono avvenire risparmi economici. Certo la riduzione delle emissioni di CO2 è un importante teatro, ma in questo back stage abbiamo l’esperienza italiana nel filtraggio. Per esempio alcuni filtri nel settore del downstream dell’alluminio saranno sempre più sostituibili, lavabili. Si potrà recuperare e riutilizzare il lubrificante. Avremo maggiore durata delle parti meccaniche/elettroniche e ciò favorisce una costante evacuazione dell’inquinante. In più la totale assenza di vibrazioni riconducibili all’impianto di depurazione aria installato è garanzia di precisione dei pezzi prodotti.
Quali sono stati i percorsi di sviluppo di Sideridraulic?
Fino alla fine degli anni ‘90 Sideridraulic ha operato nel settore oleodinamico, diventando il principale partner di tutti i maggiori costruttori di impianti siderurgici, come Danieli, Techint, JWD, Arcelor Mittal. Poi abbiamo acquisito Ekoplant, società specializzata nella depurazione dei fumi e dell’aria. Il settore dell’oleodinamica rappresenta tuttora circa il 30% del nostro fatturato. Stiamo lavorando con i progettisti di impianti e ricordo che l’oleodinamica ha un effetto importante sulle prestazioni delle apparecchiature in ogni laminatoio, pressa di estrusione o impianto di colata continua, quindi operiamo in un mercato con grandi opportunità di crescita, complesso e molto competitivo.
Tornando all’India, cosa possiamo concludere riguardo alla formazione del personale e al trasferimento di conoscenza tecnica e gestionale? Qual è l’approccio di Sideridraulic?
Ricordo al riguardo che solo quest’anno in India abbiamo assunto quattro nuovi operatori e cinque nuovi tecnici e ingegneri. Spesso chiamiamo il nostro personale in pensione per fare la formazione in modo che i lavoratori attuali non perdano tempo nella formazione e i nuovi lavoratori possano beneficiare della vasta esperienza di questi ex dipendenti. Siamo anche collegati con istituti tecnici e università a Brescia e Milano. A Brescia in particolare il mercato del lavoro è molto competitivo e dinamico, l’Università e altre istituzioni del territorio lavorano a stretto contatto con le imprese, c’è una forte generazione di competenze e le aziende come la nostra sono sempre pronte ad accaparrarsi i migliori talenti.