Future Age è accanto alle imprese
Future Age è accanto alle imprese per affrontare in modo strategico la gestione dei rischi e l’incertezza degli scenari competitivi. Soprattutto in tempi di Covid-19
di Roberto Guccione
Rendere il domani dei clienti più sicuro, con una governance delle minacce di natura competitiva e non competitiva, che ne influenzano l’operatività: è questa la mission di Future Age, realtà imprenditoriale bresciana operante nel campo del risk management che dal 2016 affianca le imprese, aiutandole a preservare la continuità aziendale e a individuare le opportunità che si generano da una corretta e proattiva attività di gestione del rischio. “Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l’interesse delle aziende per le tematiche relative al risk management in quanto nel corso delle proprie attività ogni impresa è soggetta a una serie di minacce che influenzano l’operatività e quindi la capacità di generare valore” analizza Paolo Borghetti, fondatore e amministratore delegato di Future Age.
L’incertezza rappresenta sia un rischio che un’opportunità e può potenzialmente ridurre o accrescere il valore dell’azienda. “Future Age”, prosegue Borghetti. “propone un processo di gestione integrata dei rischi (ERM, Enterprise Risk Management) che affianca il management e il Cda nell’assumere decisioni compatibili con il profilo di rischio della società e coerenti con gli obiettivi aziendali. Il nostro approccio è di stringere rapporti di lunga durata con i nostri clienti, favorendo un trasferimento di know-how e anche partecipando al rischio: una componente importante del nostro compenso è infatti legata al raggiungimento dei risultati attesi”.
Gestire i rischi della filiera dell’alluminio
Future Age è accanto alle imprese ed è specializzata nel risk management delle aziende legate alla filiera dell’alluminio, tanto che il 60% dei suoi clienti è composto da refiners, produttori di getti pressocolati, di stampi per pressocolata, produttori di componenti in leghe leggere ed estrusori. Si tratta di un settore industriale caratterizzato dalla necessità di migliorare l’efficienza dei processi e la qualità dei prodotti (anche in termini di rintracciabilità), mantenendo un’elevata attenzione agli aspetti ambientali e applicando le logiche dell’economia circolare.
Un contesto dove Future Age applica un approccio ERM ai rischi che prevede attività lungo l’intera supply chain:
– Audit sui fornitori strategici e relativa valutazione attraverso specifici vendor’s rating;
– Mappatura dei processi (Process mapping) con identificazione delle criticità aziendali e relativo piano di remediation;
– Presentazioni mirate per i clienti dell’impresa per illustrare lo sviluppo della funzione ERM all’interno dell’azienda;
– Elaborazione del piano di business continuity;
– Calcolo del MAO (Maximum Acceptable Outage) per ciascun cliente, vale a dire il tempo massimo ritenuto accettabile d’interruzione delle forniture a causa di un evento avverso;
– Sviluppo e gestione dei piani di crisis management riguardo ai “cigni neri” che possono colpire l’azienda.
Durante l’attuale crisi legata al Covid-19, Future Age ha affiancato 27 aziende bresciane mitigando l’impatto dell’emergenza e in passato ha gestito crisi aziendali dovute a inquinamenti ambientali radioattivi, terremoti, incendi e perdita di figure chiave all’interno dell’azienda. Un’efficace gestione dei rischi è particolarmente importante per le aziende del settore automotive, molto numerose nella filiera dell’alluminio. La certificazione IATF (International automotive task force) prevede infatti il risk management nelle aziende, attraverso il ricorso alla tecnica FMEA, fin dagli anni ’90. Oggi, per i fornitori automotive, lo sviluppo della funzione ERP è un importante elemento per confermare l’affidabilità e la resilienza dell’azienda.