Future Age, il partner per affrontare la digital trasformation
I Big Data aiutano a prendere le corrette decisioni strategiche, ma per interpretarli serve un cambio di paradigma in azienda
Future Age, organizzazione manageriale specializzata in change management e innovazione ad alto impatto, è specializzata in interventi nelle aziende legate alla filiera dell’alluminio: la metà dei suoi clienti è composta da refiners, produttori di getti pressocolati, di stampi per pressocolata, produttori di componenti in leghe leggere ed estrusori. Negli ultimi anni l’utilizzo di strumenti di Business Intelligence (B.I.) è aumentato notevolmente nel mondo dell’alluminio, soprattutto grazie alla crescita del volume di dati a disposizione delle aziende, i cosiddetti Big Data. Per B.I. si intendono tutti quei processi attraverso i quali un’azienda riesce a raccogliere i dati, analizzarli e trasformarli in informazioni strategiche. Attraverso il proprio modello di Business Intelligence, Future Age promuove l’utilizzo del dato predittivo in un’ottica di analisi sull’acquisto della materia prima: attraverso l’incrocio tra dato di consumo storico della materia prima, trend di mercato sull’area vendite e curva storica del costo della materia prima, si arriva ad un modello predittivo che permette all’azienda di acquistare materia prima prevedendo consumi e fluttuazione dei costi di mercato. Per l’imprenditore si apre inoltre l’opportunità di agire preventivamente o intervenire con reattività se il trend non rispecchia le aspettative. Un’ulteriore possibilità è relativa al monitoraggio dei costi per fornitore, sia in termini assoluti sia relativi, in modo da intervenire con politiche di gestione ad hoc. Costruire gli indicatori numerici da monitorare, che devono essere pochi, semplici ed efficaci, è necessario per avere sotto controllo ‘a prima vista’ la situazione della propria impresa. Affinché il modello di Business Intelligence sia il più possibile efficace, sarà necessario un cambio di paradigma in azienda, dove la cultura del dato viene messa al centro, sostenuto dalla relativa formazione del personale. Molte aziende nella filiera dell’alluminio sono ancora legate ad un modello dove un’unica figura, solitamente l’imprenditore, accentra nelle proprie mani il controllo di tutti i processi. Nei prossimi anni l’inevitabile percorso di digital trasformation renderà indispensabile un cambio di questo modello. Sarà fondamentale svincolare l’azienda dai Key-Man aziendali (solitamente fondatore e responsabile di produzione), promuovendo una digitalizzazione diffusa in ambito ‘office’ e ‘production’. Grazie ai suoi programmi di Digital Mentoring, Future Age introduce in azienda non un consulente, ma un professionista pragmatico, che parla la stessa lingua degli imprenditori, ne condivide la visione e gli obiettivi ma anche il rischio, legando gran parte del proprio compenso al raggiungimento di risultati concreti e misurabili.