Governare il passaggio generazionale in azienda per trasformare un problema in opportunità

Ferremi Rodolfo, produttore di componenti estetici pressocolati, ha gestito con successo il passaggio di testimone ai manager delle nuove generazioni insieme ai digital mentor di Future Age, società di consulenza specializzata in Change Management nelle PMI

di Silvia Scrofani

Il passaggio generazionale è spesso un momento critico nelle PMI a controllo famigliare, cresciute con successo intorno alla figura carismatica del fondatore. Un passaggio che Ferremi Rodolfo Spa, azienda con sede ad Agnosine (Brescia) con oltre 75 anni di esperienza nella pressocolata, ha affrontato avviando contemporaneamente un delicato salto organizzativo verso la digitalizzazione evoluta dei processi produttivi e della gestione aziendale.

Specializzata nella produzione di componentistica in pressocolata per automotive, industria, edilizia, e maniglieria, l’azienda Ferremi Rodolfo si avvale di tre divisioni interne per soddisfare le esigenze di settori merceologici eterogenei, realizzando componenti estetici pressocolati in alluminio, zama e ottone.

Partendo dal progetto del cliente, Ferremi si occupa di ogni fase del processo di produzione: dalla fornitura delle materie prime certificate, fino alle lavorazioni meccaniche, verniciatura a liquido e a polvere, assemblaggio della componentistica in pressocolata e consegna, compreso il servizio di assistenza post-vendita.

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L’evoluzione digitale per il salto di qualità

Ferremi Rodolfo è una realtà di riferimento nel suo comparto, non solo per l’eccellenza dei suoi componenti e semilavorati, ma per la sua capacità di fare sistema con le PMI del comprensorio bresciano in un’ottica di reciproca sinergia. Anche per questo, il patrimonio associativo del marchio Ferremi è sinonimo di know-how e tradizione e affonda le sue radici nella storia del territorio. Proprio per trasferire ai giovani talenti di famiglia il patrimonio dell’azienda e le competenze indispensabili a preservarne la competitività è diventato cruciale il passaggio di testimone ai manager delle nuove generazioni. Per farlo, però, è stato necessario per Ferremi affidarsi ad un partner esterno come Future Age.

Per guidare Ferremi nel complesso e delicato passaggio da azienda accentrata-artigianale ad azienda digitale-evoluta, la società di Change Management ad alto impatto ha attivato il suo Team dedicato di digital mentor, che hanno osservato da vicino il ciclo produttivo per ridisegnarlo ed efficientarlo. Non le classiche figure di consulenti accademici, quindi, ma veri e propri “mentori”, già direttori di funzione in azienda e profondi conoscitori dei processi.

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Change Management ad alto impatto

Alcune azioni preliminari sono fondamentali al Team di Digital Mentor per avviare il percorso di digitalizzazione in Ferremi, al quale si affianca un delicato processo di Change Management:

  •   Il Coaching psicologico delle persone per evitare il possibile sforamento dei tempi nell’implementazione dei software
  • La definizione previsionale sin da subito dei costi per l’implementazione dei software
  • La tutela della proprietà delle sorgenti del linguaggio: le sorgenti sarebbero rimaste di proprietà dell’azienda cliente
  • La business interruption dopo go-live: per prevenire il rischio di interruzione delle attività aziendali Future Age gestisce la fase di go-live, che è la fase più delicata perché rappresenta la fase di setting vera e propria, facendo leva sul Change Management motivazionale.

“Oggi grazie alla digitalizzazione abbiamo ottimizzato le attività e snellito i processi, anche grazie alla migliore definizione dei perimetri di ruolo e all’adozione di KPI consuntivi e predittivi”, commenta Simone Ferremi, Owner e Direttore di produzione. “Possiamo davvero parlare di un circolo virtuoso, che ha preso vita a partire dal miglioramento della pianificazione, con effetti a cascata sulla produzione, la logistica di ingresso, la movimentazione e lo stoccaggio del materiale all’interno dello stabilimento”.

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Da sinistra: Severino Citroni, Digital Mentor, e Vladimiro Franchinelli, I.T. Manager, entrambi parte del Team di Future Age che ha curato il processo di digitalizzazione e passaggio inter generazionale di Ferremi Rodolfo

Il processo di digitalizzazione

In Ferremi il percorso di digitalizzazione si è sviluppato attorno a tre pilastri chiave: persone-processi-tecnologie, seguendo il metodo del Digital Mentoring. I Digital Mentor di Future Age hanno applicato la visione umanocentrica per valorizzare le persone grazie a:

1) Cross Skill Analysis (CSA): ovvero, l’analisi delle competenze della prima linea aziendale per mappare quali fossero le persone più interessate dagli effetti del cambiamento informatico, con conseguente predisposizione di programmi di formazione individuali.

2) Formazione della prima linea aziendale sulle Soft Skill: programmazione neurolinguistica, scienze comportamentali, gestione del cambiamento, motivazione al cambiamento.

3) Creazione di una squadra di lavoro interna a Ferremi che potesse guidare il progetto di digitalizzazione attraverso un’attività di project management.

Subito dopo il secondo pilastro, quello dei processi, declinato attraverso:

1) La creazione di un nuovo funzionigramma con ruoli, perimetri e competenze.

2) La definizione dei mansionari di tutta la prima linea aziendale.

3) La valutazione dei carichi di lavoro della prima linea aziendale.

4) La stesura della skill matrix per ogni reparto e ufficio.

“In questo progetto di digitalizzazione è stato fondamentale ridisegnare e reingegnerizzare i processi prima di introdurre i software”, spiega Severino Citroni, Digital Mentor di Future Age coinvolto in prima persona nella squadra di Future Age per Ferremi. “Non va dimenticato, infatti, che ogni processo deve essere interfunzionale, gestito e misurato dai process owner attraverso i KPI (key performance indicator)”. Tutta la parte inerente ai processi è stata condotta seguendo gli standard delle certificazioni ISO 9001-2015 e IATF, fondamentali nel settore Automotive.

Infine, il terzo pilastro, quello della tecnologia, che ha richiesto:

1) L’introduzione di un software ERP (Entreprise Resource Planning) che potesse integrare i processi vitali dell’azienda.

2) L’introduzione un software MES (Manufacturing Esecution System) per la gestione e l’efficienza della produzione

3) Business intelligence e cultura data driver: un insieme di processi atti ad estrapolare dati, analizzarli e trasformarli in informazioni strategiche per la proprietà aziendale.

4) Attività di project management per dettare tempi e metodi alle software house.

5) Attività di check control software house, monitorando rispetto dei tempi e costi.

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Automotive: il futuro delle PMI è nella cultura Data Driven

Spiega ancora Simone Ferremi: “A distinguere Ferremi è l’enorme mole di dati e informazioni presenti nei suoi data base, che racchiudono anche un importante presenza dei contributi da fornitori esterni. Sviluppare una connettività adeguata è stato per noi il primo passo per evitare colli di bottiglia e tempi morti, velocizzando la condivisione di informazioni grazie a sistemi di storage ad alte prestazioni”.

“Il mondo dell’Automotive con l’avvento dell’elettrico subirà dei cambiamenti inimmaginabili”, spiega Paolo Borghetti, fondatore e Ad di Future Age. “Molte aziende italiane attive nel settore delle pressofusioni e delle lavorazioni meccaniche per rimanere protagoniste sul mercato dovranno obbligatoriamente cambiare i loro modelli organizzativi e sposare una digitalizzazione sempre più spinta, guidata dalla cultura data driven, proprio come nel caso di Ferremi Rodolfo”.

Future Age e l’innovazione ad alto impatto

Bresciano, classe 1986, nel 2015 Paolo Borghetti fonda Future Age, un’organizzazione specializzata in Change Management e innovazione ad alto impatto che accompagna le PMI nella transizione verso un modello di impresa efficace e sostenibile, con un approccio alternativo a quello della tradizionale consulenza strategica e organizzativa. Future Age ha un portfolio di oltre 300 aziende clienti e un organico di 30 persone; nel 2023 l’azienda è stata annoverata fra le 400 aziende con maggior espansione economica nell’ultimo triennio, conquistando il prestigioso riconoscimento di “Campione della Crescita” in base alla classifica stilata dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF). Future Age ha concluso l’esercizio 2023 con un fatturato di 4 milioni di euro ed un Ebitda di 1.800.000 euro.