Il percorso di sviluppo e crescita di Alcomet
Incontro con Nely Toncheva, Direttrice vendite e membro del Management Board dell’azienda bulgara, che è tra i principali produttori di laminati ed estrusi nell’area dei Balcani
di Giuseppe Giordano
Alcomet opera da circa 40 anni nel campo delle trasformazioni dell’alluminio e oggi è tra le prime 100 società bulgare in termini di fatturato, numero di addetti e tasso di crescita. Nely Toncheva, Direttrice vendite e membro del Management Board, è stata ed è tutt’ora tra i protagonisti dello sviluppo di Alcomet negli ultimi anni; abbiamo avuto il piacere di intervistarla in occasione di un suo recente viaggio di lavoro in Italia e la prima domanda è stata quella di darci un quadro di sintesi aggiornato sull’azienda.
“Gli impianti di Alcomet”, spiega Nely Toncheva, “si trovano nell’area industriale della città di Shumen nel nord della Bulgaria, non lontano dal Mar Nero e in particolare dal porto di Varna. Alcomet opera dal 1981 e per anni i mercati principali di riferimento sono stati in maggior misura quello interno bulgaro seguito da quello dei paesi dell’Est Europa. Dopo la privatizzazione della compagnia avvenuta nel 2000, le vendite nei paesi dell’Unione Europea sono cresciute costantemente; attualmente circa il 90% della produzione è venduto fuori dalla Bulgaria, principalmente in Europa. Tra i paesi dell’Unione, il primo mercato per Alcomet è la Germania con una percentuale di circa il 25%, seguita da Italia e Polonia con circa il 15% a testa”.
Nel 2000 l’azienda è stata privatizzata, come è articolata oggi la proprietà?
La maggioranza azionaria appartiene oggi a FAF Metal, azienda familiare turca che ha acquisito Alcomet in privatizzazione a cavallo tra 1999 e 2000. Il primo impegno della nuova proprietà è stato quello di avviare un completo revamping degli impianti al quale ha fatto seguito un piano di investimenti nei settori estrusione, laminazione e fonderia. Dal 2000 al 2016 abbiamo investito circa 85 milioni di euro per migliorare la nostra capacità produttiva, che nel periodo è cresciuta di circa quattro volte, producendo un fatturato che oggi è vicino ai 200 milioni di euro. Nel 2016 abbiamo varato un nuovo piano d’investimenti da 40 milioni di euro.Il progetto di crescita è ben lontano dall’essere concluso: il prossimo piano di investimenti riguarda l’aumento delle produzioni con l’installazione tra l’altro di un laminatoio a freddo e di una nuova pressa d’estrusione. Naturalmente l’obiettivo non è solo un incremento dei quantitativi, ma prevediamo anche lo sviluppo di prodotti a maggior valore aggiunto rispetto ali attuali, quali il foglio per flexible packaging e laminati ed estrusi per l’automotive.
Quale è il quadro generale dell’attività produttiva attuale, suddivisa per settore ?
Partendo dall’estrusione, oggi la produzione di estrusi è di circa 20.000 tonnellate l’anno, realizzata con quattro presse, ma è già prevista a brevissimo l’entrata in produzione di una nuova macchina da 2.500 tonnellate che aumenterà di 10.000 tonnellate la nostra capacità produttiva. Le billette provengono principalmente della nostra fonderia interna dotata di un sistema Wagstaff di colata semicontinua che ha una capacità produttiva di circa 25.000 tonnellate l’anno. Alcomet produce solo leghe a media-bassa resistenza meccanica quali EN AW 6060, 6082, 6005 e loro derivate e varianti. Gli estrusi sono destinati ad applicazioni in edilizia, nell’automotive, nell’arredamento e nella produzione di mobili in genere e per altri impieghi nell’industria. E’ significativa la quota di profili standard per i quali Alcomet dispone di molte matrici all’interno del suo parco utensili di circa 5.000 unità.
Quali sono le dimensioni degli estrusi che potete attualmente realizzare e con quali tipi di finiture supplementari potete fornirli?
Il nostro sistema di colata Wagstaff Hot Top produce billette con diametri di 4, 6, 7e 8 pollici; con la billetta da 8” sulla pressa da 2.000 tonnellate il CCD per i profili solidi è di 200 mm e per i profili cavi di 180 mm. All’estremo opposto, recentemente abbiamo installato una pressa di sole 600 t dedicata a produrre profili di alta precisione con peso sino a 50g/metro e spessore di parete minima di 0,8 mm. Alcomet dispone poi di un impianto di anodizzazione e di un reparto verniciatura a polveri in grado di verniciare circa 2.500 tonnellate l’anno di profilati. Riguardo alle lavorazioni supplementari, ricordo che abbiamo fatto importanti investimenti in sistemi di taglio di precisione dei profilati e lavorazioni con macchine a controllo numerico per rispondere alle crescenti richieste da parte dei nostri clienti, la risposta del mercato è stata molto positiva e oggi già circa il 20-25% della produzione di estrusi esce dal nostro stabilimento dopo aver subito vari tipi di lavorazioni meccaniche. Con l’arrivo della nuova pressa tale quota aumenterà e crescerà di conseguenza il valore aggiunto medio della nostra produzione. Riguardo alla nuova pressa voglio anche ricordare che avrà la possibilità di estrudere sino a 12 profili contemporaneamente con peso minimo di circa 80 grammi/metro e spessore minimo di parete di 0,8 mm.
Quali sono i principali mercati per questi piccoli profili?
Ci sono molte richieste nel settore dei mobili e dell’ arredamento, nell’illuminotecnica, nella produzione di zanzariere. Quello che più importa è che la nuova pressa avrà proprio per questi profili un’elevata produttività e tolleranze migliori rispetto alla pressa attuale.
Passiamo ora ai laminati: come vi state muovendo in questo settore e quali sono le vostre principali produzioni?
Nel settore dei laminati l’attuale produzione è realizzata su un laminatoio a freddo, un laminatoio intermedio, un break down e due laminatoi per foglio. Tra poco tempo entrerà in funzione un nuovo laminatoio fornito da SMS per il quale sono già state terminate le opere murarie. Si tratta di un laminatoio six high a freddo di nuova generazione, con tavola da 2.200 mm e diametro esterno bobina di 2.500 mm. Quando questo nuovo laminatoio sarà a regime, la nostra capacità produttiva nel settore laminati, che oggi è di circa 50.000 tonnellate, raddoppierà. Il progetto di sviluppo proseguirà con le macchine ausiliarie come sdoppiatrici, macchine da taglio longitudinale e trasverso “cut to length”, forni di ricottura e trattamento termico. Le destinazioni dei laminati sono molte, dal foglio per rotoli domestici al foglio per isolamento, al fin stock per il settore auto al container foil. Nel settore HHF Alcomet rappresenta circa il 25% del mercato europeo, e stiamo crescendo molto nel settore del container foil. Le applicazioni automotive, non solo il fin stock, sono target di prodotto, mentre nel settore del foglio stiamo sviluppando prodotti per imballaggi flessibili e ciò significa laminare fogli a spessori sempre più ridotti.
L’intera produzione attuale di laminati proviene da sbozzati da colata continua o c’è una quota da placche prodotte in DC?
L’intera produzione di laminati si basa oggi su sbozzati da colata continua prodotti internamente. La fonderia dispone di sette linee di colata continua in grado di produrre sbozzati di larghezza massima 1.570 mm in leghe 1xxx,3xxx e 8xxx. Nel futuro, disponendo del nuovo laminatoio del quale ho fatto cenno, dovremo decidere circa un possibile investimento in un impianto di colata placche DC ed un laminatoio a caldo per affrontare anche la produzione di laminati a caldo per applicazioni più complesse, sempre nella ricerca di prodotti a più alto valore aggiunto.
Quali ritiene possano essere i punti di forza di Alcomet in grado di orientare verso la vostra azienda un medio utilizzatore di estrusi e laminati
Credo che i nostri principali punti di forza siano la flessibilità, la capacità di muoversi nel mercato con decisioni rapide, la disponibilità al confronto ed alla partnership con il cliente. Abbiamo poi anche una importante rendita di posizione, lo stabilimento di Shumen è infatti baricentrico rispetto ai grandi mercati europei, il viaggio medio della merce è di soli tre-quattro giorni e per esportazioni extra Europa il porto di Varna dista meno di cento chilometri.
Come conclusione di questo interessante incontro, vorremmo un suo commento veloce su quanto potrà accadere nel prossimo futuro al mercato globale dell’alluminio e ai settori di vostro interesse in particolare. Guardando ai fondamentali dell’economia e basandomi sulla mia esperienza vissuta nel comparto, mi sento di dire che per l’alluminio si sta prospettando senza dubbio un futuro di ulteriore espansione; riguardo infine ai segmenti dei semilavorati, sia per gli estrusi che per i laminati l’anno trascorso è stato positivo e le previsioni di consumo per il 2019 sono buone, restano solo i timori di interferenze esterne estranee all’industria, come abbiamo purtroppo vissuto e subìto nel corso di quest’anno, che possono determinare insicurezze e alterare questo clima di fiducia.