La Commisssione Europea aggiorna la strategia industriale dell’Unione, ma serve più attenzione alla filiera dell’alluminio
a cura di Mario Conserva
La Commissione Europea ha aggiornato nei giorni scorsi la strategia industriale dell’Unione alla luce della crisi Covid-19, ridefinendo gli obiettivi di trasformazione verso un’economia più sostenibile, digitale, resiliente e competitiva. Tale aggiornamento era stato annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen già lo scorso settembre 2020 e ha trovato ampia rispondenza nella richiesta dei leader dell’UE per una linea della politica industriale europea improntata ad ambiziosa avanguardia con obiettivo un’industria più sostenibile, più verde, più competitiva e più resiliente, tanto per usare un aggettivo molto trendy per sottolineare la robustezza delle fondamenta. La strategia aggiornata propone quindi nuove misure per rafforzare la consistenza del nostro mercato unico, soprattutto in tempi di crisi, cercando di individuare meglio le criticità in aree strategiche chiave e le misure per risolverle, le soluzioni per accelerare le transizioni verdi e digitali; massima attenzione ai principali indicatori della competitività dell’economia dell’UE, come l’integrazione del mercato unico, la crescita della produttività, la competitività internazionale, lo sviluppo degli investimenti pubblici e privati e gli impegni in R&S. I leader dell’UE hanno inoltre invitato la Commissione a identificare le dipendenze strategiche, in particolare negli ecosistemi industriali più sensibili, senza trascurare i riferimenti a situazioni critiche riferite alle materie prime di base come l’acciaio; per parte nostra, vorremmo qui aggiungere anche l’alluminio, testimonianza esemplare di materiale indispensabile per lo sviluppo, campione di economia circolare, una catena di valore di eccellenza in UE e anche per questo meritevole della maggior attenzione per gli aspetti energetici, per i possibili punti critici di dipendenza negli approvvigionamenti, per il sostanziale e serio impegno da realizzare negli obiettivi generali della doppia transizione green e digitale. Quello dell’alluminio è un caso di grande interesse per l’Europa, lo è ancora in particolare per l’Italia, tra i paesi leader quanto agli sviluppi del sistema industriale del metallo leggero, specialmente nella rete a valle di piccole e medie aziende, che vuole far arrivare a Brussels chiara e forte la voce delle imprese e le loro richieste di strumenti adeguati di competitività, di innovazione, di pari accesso alla materia prima.