Manutenzioni “a domicilio” per le macchine di pressocolata
Le lavorazioni meccaniche in opera riducono i tempi e i costi delle grandi manutenzioni delle macchine di pressocolata. Lo spiega Giovanni Capizzi, titolare dell’officina meccanica Alcap
di Alberto Pomari
Le “lavorazioni meccaniche in opera” di solito riguardano le manutenzioni nei cantieri navali, sulle piattaforme petrolifere offshore e nella meccanica pesante in genere, dove le grandi dimensioni in gioco rendono molto difficile smontare e trasportare il componente da revisionare presso l’officina del costruttore o del riparatore. La Alcap di Bedizzole (Brescia) è un’officina meccanica specializzata in lavorazioni meccaniche on-site, che da oltre vent’anni applica con successo questo approccio anche alla manutenzione e alla revisione delle macchine per la pressocolata. Come spiega Giovanni Capizzi, titolare della Alcap, la gamma di lavorazioni di precisione realizzabili in opera presso lo stabilimento del cliente è molto amplia e ciò permette di ridurre i tempi d’intervento e i costi complessivi. “Le lavorazioni in opera sulle macchine di pressocolata”, spiega Capizzi, “consistono principalmente nella fresatura e spianatura dei piani della macchina, nella ricostruzione della sede del porta-contenitore, delle cave a T e delle asole di fissaggio stampo, con il rivestimento dei piani in acciaio inox tramite saldatura per protezione dalla corrosione e dall’usura. Anche sul sistema di chiusura a ginocchiera è possibile intervenire in modo radicale: barenatura delle bielle e di qualsiasi foro ovalizzato, inserimento delle bussole con calettatura con azoto liquido, miglioramenti come la modifica della lubrifica centralizzata con il sistema ‘punto a punto’ e spinotti integrali flottanti”. Alcap vanta l’esperienza in tutte queste lavorazioni su presse da 400 t a 4200 t di forza di chiusura, di tutti i principali costruttori (Müller Weingarten, Frech, Bühler, Idra, Italpresse, UBE, Litostroj, Colosio, Maico, OMS, eccetera), presso le principali fonderie del settore, sia in Italia sia all’estero. Per citarne solo alcune: ZF, Trimet, Mercedes Benz in Germania, Seat in Spagna, Automobile Dacia in Romania, Ljunghäll in Svezia, Endurance Overseas, Shiloh, Alupress, TMB, Friulpress, Metalpres Donati in Italia.
Centri di lavoro mobili ad alte prestazioni
Alcap opera generalmente con frese modulari per l’asporto pesante a tre o più assi, con o senza CNC, con vari mandrini ad azionamento idraulico ed elettrico, di piccole e grandi dimensioni, che garantiscono la massima accessibilità e precisione nelle lavorazioni.
Le lavorazioni in opera, oltre all’efficacia dell’intervento, offrono anche vantaggi in termini di minor costo, riduzione del fermo macchina e gestione più semplice della commessa. Giovanni Capizzi illustra un esempio concreto: “Fresare i piani di una macchina da 400 t con il metodo convenzionale significa, in primo luogo, dover smontare i piani, vale a dire sfilare le colonne (con il possibile inconveniente dei dadi bloccati), smontare le colonnette d’iniezione, sfilare gli spinotti, smontare gli sportelli, i cablaggi elettrici e l’impianto idraulico dai piani e infine smontare completamente la ginocchiera. Dopo aver smontato anche tutte le periferiche, come il lubrificatore e la cappa di aspirazione dei fumi, bisogna trasportare i piani in officina per la fresatura, tenendo conto dei tempi d’attesa dovuti al carico di lavoro delle macchine utensili. Una volta ripristinata la geometria dei piani, tutti i componenti revisionati vanno riportati in stabilimento e rimontati sulla macchina insieme a tutte le periferiche”. Si tratta quindi di un intervento impegnativo che, se non si presentano imprevisti, richiede almeno 14 giorni di tempo a fronte di un costo che può variare rispetto al preventivo in base a eventuali inconvenienti in corso d’opera, come colonne bloccate da tagliare e saldare, eccetera.
“Con la lavorazione in opera”, spiega Capizzi, “il cliente non deve fare nient’altro che fermare la macchina di pressocolata, smontare lo stampo e predisporre il carroponte o un mezzo di sollevamento per il montaggio della nostra fresa. A tutto il resto pensiamo noi, con i nostri tecnici specializzati e senza coinvolgimento di personale del cliente, permettendo la ripresa della produzione nel giro di pochi giorni. Alcap fornisce tutta l’attrezzatura, il prezzo dell’intervento è stabilito in anticipo e resta invariato, senza costi supplementari.”
Lavorazioni in opera e manutenzione preventiva
Più la macchina è grande, maggiore è il risparmio. Per fresare i piani di una pressa da 2500 t con metodo convenzionale, oltre alle maggiori spese per il cliente e all’impiego di personale proprio, il fermo produzione è di almeno 21 giorni, mentre la fresatura in opera non prevede impiego di personale da parte del cliente e il fermo di produzione si limita a cinque giorni
in certi casi anche meno. La convenienza delle lavorazioni in opera è ancora maggiore nella riparazione della ginocchiera, dove il fermo produzione con un intervento tradizionale è di circa due mesi, rispetto a un mese con la lavorazione in opera. Questo approccio è anche un’opportunità per verificare lo stato di salute generale della macchina e delle sue periferiche e per programmare la manutenzione preventiva sulla base di queste verifiche. Le officine specializzate come Alcap possono quindi proporsi anche come un partner per mantenere in efficienza il parco macchine. Naturalmente occorrono esperienza, capacità tecnica, attrezzature e macchine utensili costantemente aggiornate e una profonda conoscenza del settore della pressocolata. Se, nonostante i vantaggi, solo poche fonderie italiane ricorrono alla lavorazione meccanica in opera, probabilmente non è per mancanza di fiducia in questo tipo d’intervento, quanto per scarsità di operatori veramente qualificati, attrezzati e affidabili.