Mario Conserva (FACE) su Rapporto Draghi: “PMI al centro della strategia europea”

Il Presidente di FACE (Federation of Aluminium Consumers in Europe) Mario Conserva commenta il rapporto sulla competitività europea presentato da Mario Draghi dichiarando che le PMI devono essere al centro della strategia europea e che serve un forte coordinamento e investimenti per affrontare le sfide future.

“Senza un forte coordinamento tra le istituzioni nazionali ed europee e una chiara volontà politica, le proposte del Rapporto sulla competitività europea presentato da Mario Draghi, così come quelle contenute nel precedente Rapporto sul Mercato Unico di Enrico Letta, rischiano di rimanere solo esercizi teorici. È necessario un meccanismo chiaro di solidarietà finanziaria europea e una convergenza fiscale tra gli Stati membri per affrontare queste sfide. Serve che la strategia includa una politica produttiva e di competitività verde che tenga conto del ruolo centrale delle piccole e medie imprese (PMI)”. Lo dichiara Mario Conserva, Presidente di FACE (Federation of Aluminium Consumers in Europe). “Una delle questioni più critiche – continua Conserva – riguarda il finanziamento delle misure proposte. L’Unione Europea ha mobilitato 4.200 miliardi di euro per rispondere alla crisi postCovid e alla guerra in Ucraina, ma la gestione di questi fondi non è stata sufficientemente chiara e coordinata.

Restano dubbi su come siano stati spesi e su come verranno utilizzati i fondi già stanziati ma non ancora impiegati. Inoltre, la Banca Centrale Europea stima un fabbisogno di oltre 5 trilioni di euro per finanziare le transizioni digitale, industriale, climatica e sociale. Il problema secondo Conserva però, non riguarda solo l’Europa: “la necessità di investimenti massicci è una sfida globale. Gli Stati Uniti, con i loro 6.800 miliardi di dollari stanziati tra le amministrazioni Trump e Biden, mostrano come la transizione economica, tecnologica e climatica richieda sforzi ingenti. Il mondo, oggi, si trova in una situazione paradossale: da un lato, c’è un bisogno senza precedenti di cooperazione e investimenti; dall’altro, è diviso da conflitti e interessi divergenti”.

“Questo scenario rischia di aggravare le difficoltà, compromettendo lo sviluppo a lungo termine dell’Unione Europea – avverte Conserva – in questo contesto, l’agenda Letta-Draghi potrebbe fungere da catalizzatore per una maggiore cooperazione sia intra-europea che internazionale e promuovere una crescita sostenibile. Tuttavia, tutto ciò sarà possibile solo con un forte sostegno politico e finanziario”.

Quindi, per il Presidente FACE, le PMI, che costituiscono la spina dorsale dell’economia europea sono “fondamentali per l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo locale”. “Nonostante questo – aggiunge – devono affrontare maggiori difficoltà rispetto alle grandi multinazionali nell’adattarsi alle transizioni tecnologiche, industriali, digitali e climatiche, a causa di risorse limitate, costi elevati, burocrazia e difficoltà di accesso al credito. È quindi essenziale promuovere politiche mirate per consentire alle PMI di diventare protagoniste delle transizioni in corso. Una strategia europea inclusiva deve garantire alle PMI un accesso rapido ai fondi necessari e stabilire flussi competitivi di materie prime a basso impatto ambientale, affinché possano competere in un mercato globale sempre più orientato alla sostenibilità. Solo così sarà possibile costruire una competitività verde che non escluda nessuno e rafforzi il tessuto produttivo europeo.

“L’UE – conclude Conserva – non può sopravvivere come progetto politico e tanto meno aspirare a diventare una potenza mondiale senza una solida base industriale”.

Mario Conserva (FACE) on Draghi Report: ‘SMEs at the heart of European strategy’

The President of FACE (Federation of Aluminium Consumers in Europe) comments on the European Competitiveness Report presented by Mario Draghi, stating that SMEs must be at the heart of the European strategy and that strong coordination and investment is needed to meet the challenges ahead.

“Without strong coordination between national and European institutions and clear political will, the proposals from the European Competitiveness Report presented by Mario Draghi, as well as those in the previous Single Market Report by Enrico Letta, risk remaining mere theoretical exercises. A clear mechanism of European financial solidarity and fiscal convergence among Member States is necessary to address these challenges. The strategy must include an industrial and green competitiveness policy that recognises the central role of small and medium-sized enterprises (SMEs),” stated Mario Conserva, President of FACE (Federation of Aluminium Consumers in Europe). “One of the most critical issues,” continued Conserva, “concerns the funding of the proposed measures. The European Union – Institutions and Member Stares – has mobilised €4.2 trillion to respond to the post-Covid crisis and the war in Ukraine, but the management of these funds has not been sufficiently clear and coordinated.

There are lingering unknowns about how these funds have been spent in detail and how the funds already allocated but not yet used will be employed. Moreover, the European Central Bank estimates a need of over €5 trillion to finance the digital, industrial, climate, and social transitions.” According to Conserva, the problem is not limited to Europe: “the need for massive investments is a global challenge. The United States, with its $6.8 trillion allocated between the Trump and Biden administrations for recovery, incentives – IRA -, technology and stimulus funds, shows how the economic, technological, and climate transitions require enormous efforts. The world today finds itself in a paradoxical situation: on the one hand, there is an unprecedented need for cooperation and investments; on the other hand, it is crippled with conflicts and fragmentation.”

“This scenario risks exacerbating difficulties and to compromise the long-term development of the European Union,” warned Conserva. “In this context, the Letta-Draghi agenda should serve as a catalyst for greater cooperation both within Europe and internationally, and for sustainable growth. However, all this will only be possible with strong political and financial support.”

For the FACE President, SMEs, which form the backbone of the European economy, are “essential for innovation, job creation, the green transition and local development.” “Despite this,” he added, “they face much greater challenges than large multinationals in adapting to technological, industrial, digital, and climate transitions due to limited resources, high costs, bureaucracy, and difficulty accessing credit. It is therefore essential to promote targeted policies that enable SMEs to become key players in these ongoing transitions. An inclusive European strategy must ensure SMEs have quick and simplified access to necessary funds and benefit from competitive and stable supplies of low carbon raw materials so they can compete in an increasingly sustainability-oriented global market. Only in this way can we build green competitiveness that leaves no one behind and strengthens the European productive engine.”

“The EU,” concluded Conserva, “cannot survive as a political project, let alone aspire to become a global power, without a strong industrial base.”