Protocollo d’intesa strategico sull’alluminio tra Italia e Russia
Firmato a Roma al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale un importante memorandum of understanding per una stretta cooperazione tra l’Associazione russa dell’alluminio e le associazioni italiane Assomet-Centroal e Amafond
di Mario Conserva
Grande attenzione per l’industria dell’alluminio al Forum imprenditoriale Italo-Russo che si è svolto alla Farnesina il 17 dicembre scorso in occasione del Consiglio Italo-Russo per la Cooperazione Economica, Industriale e Finanziaria CIRCEIF. L’evento, aperto dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi e dal Ministro dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa, Denis Valentinovich Manturov, era centrato in particolare sui settori dell’economia digitale e produzione intelligente, smart cities e meccanica, con una specifica sessione dedicata al corridoio doganale verde.
In questo contesto sono state messe le basi per uno stretto rapporto di cooperazione tra i due importanti sistemi industriali dell’alluminio in Russia e in Italia, concretizzato nella firma di un Memorandum of Understanding tra l’Associazione Russa dell’alluminio (RAA Russian Union of Producers, Suppliers and Consumers of Aluminium), rappresentata dalla Co-Chairman Irina Kazovskaya, e le due principali associazioni italiane di categoria collegate all’industria del metallo leggero, il Gruppo dell’alluminio Centroal di Assomet (Associazione Italiana Industrie Metalli Non Ferrosi), e Amafond, (Associazione Italiana dei Fornitori di Macchine, Prodotti e Servizi per la Fonderia), rappresentate rispettivamente da Mauro Cibaldi, Presidente di Centroal e Claudio De Cani, Direttore di Assomet, e da Maurizio Sala e Fabrizio Carmagnini, rispettivamente Presidente e Direttore di Amafond.
Tecnologie italiane per lo sviluppo del downstream russo
Come precisato nell’accordo bilaterale, le parti si sono dichiarate interessate a una stretta collaborazione per lo sviluppo della produzione e del consumo di alluminio in Russia e in Italia, all’avvio di un dialogo di respiro internazionale sui problemi dell’industria dell’alluminio, allo sviluppo dello scambio di tecnologie e alla promozione dell’alluminio e dei prodotti in alluminio. Attraverso l’apertura di nuove relazioni riguardanti le tecnologie, i processi, la ricerca e lo sviluppo nel campo delle leghe di alluminio, si intende in sostanza costruire le basi per una collaborazione reciprocamente vantaggiosa e utile, finalizzata alla realizzazione di progetti comuni. Alla base di questo importante accordo c’è la forte complementarietà tra i sistemi industriali dell’alluminio dei due Paesi: l’Italia è infatti uno dei leader mondiali nelle tecnologie impiantistiche per le produzioni primarie e secondarie dell’alluminio e sue leghe, in particolare nei comparti di estrusione, laminazione, fonderia e pressocolata getti, lavorazioni di parti, componenti e prodotti finiti in alluminio per l’automotive e i trasporti, le costruzioni, l’imballaggio, la meccanica. Come noto, il sistema italiano dell’alluminio che fa riferimento a Centroal di Assomet, comprende oltre 500 compagnie di produzione e lavorazioni primarie con circa 16 mila addetti diretti e un fatturato stimato al 2016 di 11,2 miliardi di euro. L’Italia è al secondo posto in Europa dopo la Germania per l’impiego complessivo di metallo, arrivato nel 2017 a 2,2 milioni di tonnellate, ed è al primo posto in Europa per la produzione di estrusi e di getti di fonderia. Quanto al settore rappresentato da Amafond e riguardante macchine, impianti e prodotti per la fonderia getti, l’associazione comprende 103 associati con un fatturato complessivo nel 2017 di 1.526 milioni di euro e un export di 1.048 milioni di euro, con un rapporto rispetto al fatturato attorno al 70%.
Alluminio primario russo per il sistema europeo dell’alluminio
Come hanno precisato Anton Bazulev, Direttore International and Special Projects di Rusal, e Artem Asatur, Direttore International Affairs della RAA, in occasione dell’Assemblea di Amafond del 29 novembre scorso a Brescia, la Russia sta procedendo allo sviluppo della propria catena produttiva a valle e guarda con estremo interesse alle tecnologie e alle esperienze italiane nel comparto. Va ricordato al riguardo che la Russia è, con Rusal, un produttore leader di alluminio primario, con un output medio di circa 4 milioni di tonnellate l’anno. Una materia prima di cui l’Italia e l’intera Europa hanno estremo fabbisogno, con un deficit di metallo che per i Paesi EU si avvicina all’80% del consumo complessivo, e per l’Italia in particolare al 100%; la Russia non solo è una tra le più solide e convenienti fonti di approvvigionamento per l’industria italiana dell’alluminio, ma è anche quello con i più bassi costi di produzione e il minor livello di emissioni. L’Italia, il secondo sistema industriale dell’alluminio in Europa dopo la Germania, ha assoluta necessità di metallo primario di alta qualità come è quello russo; sussistono pertanto tutte le condizioni per una partnership strategica tra Italia e Russia che attraverso il nuovo protocollo di intesa può ulteriormente svilupparsi rispetto alle interessanti interazioni in campo metallurgico già esistenti tra i due Paesi.