Saldature dell’alluminio semplicemente geniali
Competenza ed esperienza sono le caratteristiche peculiari che, con la tecnologia TAWERS di Panasonic, hanno reso Roboteco-Italargon un riferimento assoluto nella fornitura “chiavi in mano” di celle e isole robotizzate per la saldatura ad arco. La saldatura dell’alluminio è uno dei principali ambiti applicativi con cui l’azienda si sta sempre più confrontando. Alessandro Santamaria, Amministratore Delegato di Roboteco-Italargon, illustra lo stato dell’arte tecnologico proposto oggi al mercato per questo segmento applicativo
di Fabrizio Garnero
Know-how, conoscenza, competenza. Tre sinonimi che, parlando di Roboteco-Italargon fanno rima con esperienza e costituiscono il vero valore aggiunto di chi ha fatto della saldatura il proprio credo, iniziando, forse per prima, a vendere vere e proprie soluzioni di processo più che “semplici” macchine. È il mercato ad averglielo chiesto e forse preteso, visto il potenziale bacino di utenza per lo più legato all’auto, ma è anche la forte convinzione di poter e dover vendere se stessi e il proprio sapere applicato alla saldatura prima ancora della tecnologia per eseguirla, per riuscire a fare la differenza e ad affermarsi. È questa la lungimirante (per certi versi) visione di Alessandro Santamaria, CEO di Roboteco S.p.A., oggi divenuta Roboteco-Italargon ed è questa la filosofia di questa realtà aziendale che risiede stabilmente tra i più importanti integratori mondiali dei robot prodotti dalla multinazionale giapponese Panasonic Welding Systems. Roboteco-Italargon è un’azienda specializzata nella fornitura di impianti “chiavi in mano” per saldatura ad arco che ha, in una base installata in Italia di oltre 1.200 impianti sia nel settore General Industry che Automotive, un’invidiabile biglietto da visita che negli ultimi anni le ha permesso di aprirsi anche significativi sbocchi di mercato all’estero, con importanti installazioni in Europa, Stati Uniti, Sud-America e Asia.
È il robot a controllare il bagno di fusione
Gli sforzi applicativi di Roboteco-Italargon, sia in ambito automotive che General Industry, sono concentrati in tre principali aree: le leghe leggere (vedi alluminio), le lamiere pre-rivestite con proprietà anticorrosive e gli acciai inossidabili. Sono questi i tre campi dove la tecnologia TAWERS di Panasonic sta trovando maggiori impieghi grazie agli indiscussi vantaggi offerti dalla totale integrazione robot-saldatrice e alla completa padronanza che i tecnici Roboteco-Italargon hanno relativamente a ogni aspetto del processo. Ecco che allora abbiamo colto l’opportunità di chiedere a chi può vantare oltre 25 ani di passione per la saldatura, ovvero l’ingegner Santamaria, di parlarci proprio degli sviluppi tecnologici che Roboteco-Italargon e Panasonic, in completa sinergia, stanno mettendo a punto in questi ambiti applicativi con particolare enfasi sulla saldatura dell’alluminio.
“Ci tengo subito a dire che il successo in produzione di un impianto di saldatura studiato ad hoc per il cliente è sempre frutto di un’intensa attività di prevendita mirata a comprendere nel profondo le specifiche esigenze e di un servizio post vendita, competente e tempestivo” afferma Santamaria che poi prosegue: “il nostro segreto è forse proprio quello di garantire soluzioni applicative “chiavi in mano”, complete dei mascheraggi certificati, con il massimo margine di sicurezza e di seguire nel dettaglio con propri tecnici specializzati tutte le attività pre e post vendita, messa a punto dei parametri di processo compresa.
Detto questo, è innegabile che poter contare su di un prodotto pressoché perfetto come il Tawers Panasonic costituisca già una buona base di partenza. Si tratta del primo robot dedicato al 100% alla saldatura ad arco in grado di controllare in modo diretto il bagno di fusione grazie al fatto che un’unica CPU sovraintende sia alla gestione dei movimenti del robot sia al controllo dell’arco elettrico, senza l’uso di interfacce analogico-digitali. La saldatrice viene gestita come se fosse un asse robot sincronizzato e questo è garanzia di un controllo preciso dei parametri di processo oltre che di una gestione della saldatura integrata con i movimenti della torcia montata sul robot”.
Saldare l’alluminio: stato dell’arte
La tecnologia Tawers è dunque vincente ma, come detto, costituisce solo la base da cui partire per studiare in modo mirato un nuovo sistema robotizzato che i tecnici Roboteco-Italargon sanno cucire addosso alle specifiche esigenze dei clienti arricchendolo, ogni volta, di quei contenuti tecnici e di quelle soluzioni frutto dell’esperienza applicativa.
“Per la saldatura dell’alluminio, sia in forma di estrusi che di fusioni o di lamiere stampate, con il processo AWP (Active Wire feed Process) la torcia “attiva” permette di alimentare il filo sempre in condizioni ottimali senza il rischio di incorrere nelle consuete problematiche, quali l’incollaggio del filo all’innesco, la mancata fusione al vertice, la diffusione di porosità e spruzzi” spiega ancora Santamaria. “Un particolare software denominato “Active AL” si incarica di regolare finemente la dinamica d’arco e di massimizzare l’efficienza del processo di saldatura, in particolar modo nel caso di materiale base con accoppiamenti non conformi o, addirittura, con elevato livello di ossidazione superficiale. Impostando l’avanzamento della torcia con la modalità “oscillazione a spirale”, il filo pendola su una sezione ellittica parallela all’avanzamento della saldatura (non più ortogonale come nei metodi tradizionali), garantendo così un ottimale rimescolamento del bagno di saldatura con evidenti vantaggi in termini di estetica del cordone, molto apprezzata per esempio per la saldatura dei telai di motocicli. Nel caso di saldatura di spessori dissimili, poi, la perfetta integrazione tra il controllo del robot e il generatore di corrente consente di regolare finemente e in automatico i parametri di saldatura durante la rotazione a spirale. Si passa così dalle elevate potenze necessarie sullo spessore superiore, alle potenze più controllate per lo spessore inferiore in modo estremamente rapido e preciso, dosando al meglio l’apporto termico, fattore decisivo nella saldatura delle leghe leggere”.
Impianto automatico per la saldatura di cisterne in inox o alluminio
Oltre alla consolidata capacità di fornire soluzioni robotizzate di saldatura, Roboteco-Italargon conferma però anche lo storico know-how nelle macchine dedicate, progettando e realizzando soluzioni automatiche di saldatura standard o speciali con lo scopo di soddisfare a pieno le esigenze dei propri clienti. “In questo contesto, uno dei progetti più recenti – racconta ancora Santamaria – riguarda un nuovo impianto destinato alla sede asiatica di un importante cliente operante nel settore della costruzione di cisterne per trasporto. La richiesta è stata quella di poter saldare lamiere e tubi di materiali diversi, tra cui leghe di alluminio e acciai inossidabili, in un range di spessori da 2 a 10 mm e con una qualità di saldatura in accordo alle più severe norme del settore. La macchina ideata per saldare lamiere e tubi con lunghezze fino a 10.500 mm e con diametro minimo fino a 1.600 mm può essere allestita con diverse testate di saldatura in base alla richiesta del cliente”. Roboteco-Italargon, oltre a progettare tutta la parte meccanica e strutturale dell’impianto (con un peso di più di 20 tonnellate), si è occupata anche della parte di software di gestione del processo, dei parametri di saldatura e del telemonitoraggio e registrazione.