Sira Industrie, 60 anni di storia con l’alluminio e leader nei getti automotive
Creatività e tecnologia avanzata per i getti in leghe leggere dal 1958. Oggi il core business di Sira Industrie sono l’automotive e le soluzioni integrate di pressocolati su disegno del cliente per i settori dei trasporti, della meccanica, dell’edilizia, del medicale. Incontro con Valerio Gruppioni, Presidente del Gruppo
di Mario Conserva
Sira Industrie, compagnia emiliana con sede a Rastignano alle porte di Bologna, è un caso esemplare di impresa dinamica e lungimirante che ha saputo rilanciare la propria idea di business, sviluppando efficaci strategie competitive e orientandosi con creatività e flessibilità verso un nuovo modello di successo. L’azienda, già leader nel segmento dei radiatori per riscaldamento, affrontato sin dai primi Anni 60 e tuttora consolidato nel portafoglio prodotti del gruppo, si pone oggi nel mercato globale come fornitore leader di pressocolati in alluminio a ciclo completo destinati all’industria dell’automotive e della meccanica avanzata.
Il gruppo nasce ufficialmente nel 1958 dalle intuizioni di Gaetano Gruppioni, che decise di mettere a frutto l’esperienza maturata nella fonderia per la produzione di leghe di alluminio, bronzo e ottone, anticipando con determinazione il grande sviluppo di questo importante segmento industriale. La prima svolta significativa dell’azienda avviene dopo pochi anni, con un rivoluzionario brevetto mondiale del radiatore in alluminio, un procedimento che ha innescato in tutti i mercati un rapido processo di sostituzione dei tradizionali radiatori in ghisa, all’epoca utilizzati per l’impiantistica edilizia. Messa a punto e registrata nel 1961 e proposta sul mercato con i vantaggi dell’evoluzione dei prodotti e dei sistemi di produzione dedicati “Made by Italy”, la tecnologia produttiva innovativa brevettata dalla Sira ha posto le basi di un know-how di altissimo livello, che ancora oggi contribuisce a testimoniare la valenza del Gruppo. Consolidato il mercato dei terminali per il riscaldamento, con lo sviluppo rivolto in modo particolare ai paesi emergenti, l’azienda decise poi di mettere a frutto e sviluppare il know-how tecnico e umano costruito in anni di attività, puntando sull’innovazione e sul riorientamento del proprio prodotto tipico, il getto pressocolato, verso i settori più promettenti e sofisticati, in particolare il mercato automotive.
Ci troviamo nella sede di Sira Industrie a Rastignano insieme al Presidente e CEO Valerio Gruppioni, seconda generazione alla guida dell’azienda dopo la scomparsa del padre Gaetano, e cresciuto professionalmente all’interno del gruppo. Con lui e con la sorella Katia, Vice Presidente, parliamo di questa straordinaria evoluzione aziendale e delle strategie dell’impresa per consolidare la posizione di leadership nei diversi segmenti produttivi.
Cominciamo da questa svolta produttiva verso l’automotive, che descrive molto bene lo spirito e il carattere dell’azienda.
E’ vero, si tratta di un punto di svolta epocale per Sira Industrie. Il processo fu innescato nel 2012 con l’acquisizione della fonderia Almec, un passaggio chiave che ci ha facilitato il percorso nei pressocolati per gli impieghi nel campo dei trasporti, con un trend di crescita impegnativo e vincente, in continuo progresso qualitativo e quantitativo. Pochi dati aziendali spiegano questo passaggio meglio di tante parole: nel 2009 il nostro fatturato era di 29 milioni di euro, con un mix produttivo formato per il 90% dai prodotti della filiera riscaldamento e il resto dall’automotive; nel 2018, con rapporto invertito composto all’80% dal segmento automotive, il nostro fatturato ha raggiunto 133 milioni di euro. In sostanza, dalla nostra posizione di leader nel settore del riscaldamento non abbiamo dormito sugli allori, ci siamo messi in discussione per cercare le migliori opportunità di valorizzare il vantaggio competitivo di anni di attività nel settore specifico dei getti pressocolati in lega leggera, e ci siamo riusciti. Oggi siamo fornitori di molte case automobilistiche europee e dal 2014 abbiamo attivato una fruttuosa partnership con uno dei più importanti gruppi tedeschi di pressocolati per impieghi strutturali, Bohai-Trimet Automotive. Siamo soddisfatti del percorso fatto e delle trasformazioni portate avanti sui mercati di riferimento, impegnandoci per interpretare i cambiamenti del contesto globale. In pochi anni, infatti, sono nati dal nulla nuovi mercati e inoltre dobbiamo fare i conti con nuovi scenari in ambiti fondamentali come le forme di produzione di energia, i flussi delle materie prime, la tutela ambientale, il riciclo e l’economia circolare, in un clima di globalizzazione sociale e culturale ancora molto incerto. E’ chiaro che il futuro del nostro gruppo è legato all’evoluzione dei mercati e alle esigenze dei consumatori, noi abbiamo voluto essere protagonisti attivi e propositivi di questi cambiamenti e contribuire a creare valore, con la forza delle nostre idee e dell’innovazione che riusciamo a infondere in quello che facciamo.
Com’è articolata oggi la vostra attività?
Oggi nei nostri stabilimenti lavoriamo pressapoco 40 mila tonnellate di alluminio per produrre getti pressocolati, 80% appunto con destinazione automotive, il resto per il settore dei radiatori. Il solo stabilimento Sirpress di Nusco in Irpinia (Avellino) ha una produzione di getti automotive di circa 20 mila tonnellate. In Cina lavoriamo con due stabilimenti, di cui uno, il Sira Aluminum Products di Jinghai, convertito integralmente all’automotive lo scorso anno, produce oltre 5 mila tonnellate di leghe leggere, mentre lo stabilimento Emilpress di Serravalle di Ferrara produce circa 5 mila tonnellate di getti automotive, il resto sono i radiatori per riscaldamento. Questo segmento ha rappresentato il nostro core business di partenza, in cui siamo ancora oggi tra i leader mondiali, con le linee di prodotto BIMETAL in acciaio/alluminio, in alluminio pressocolato, in alluminio estruso, radiatori elettrici, termoarredo in acciaio. In questo segmento abbiamo creato una struttura consolidata con sedi, stabilimenti di produzione e società collegate in tutto il mondo, risultato ottenuto anticipando tempi e mode, e questo ci consente di procedere speditamente verso un’internazionalizzazione produttiva, con un evidente vantaggio competitivo su tutta la concorrenza. E’ esemplare il caso dell’Algeria, dove Sira Industrie è tra le poche compagnie straniere che producono localmente: il nostro stabilimento produttivo in joint venture opera dal 2018 in sinergia con le produzioni europee del gruppo. I nostri stabilimenti di produzione sono dislocati in Italia, Cina e Algeria e questo rende Sira Industrie uno dei maggiori player mondiali del settore e in piena espansione nei mercati emergenti di maggior importanza e a maggior tasso di sviluppo.
Riguardo al settore dei getti pressocolati di fascia alta per impieghi anche strutturali, che obiettivi di sviluppo vi date nel segmento automotive, su quali mercati e con quali tipologie di prodotti?
Al riguardo avete affrontato una scelta impegnativa, con celle produttive ad altissimo livello di perfezionamento e di automazione, macchine mediamente più potenti, utilizzo anche di leghe innovative, in un mercato mondiale di altissima competitività.
L’impiego di componenti in alluminio nei mezzi di trasporto ha avuto negli ultimi anni una forte crescita, i numeri parlano chiaro, il contenuto medio di leghe leggere per veicolo era in Europa intorno a 50 kg nel 1990 e dovrebbe superare 200 kg entro il 2025. Questa tendenza ha basi molto solide, perché è funzionale alle necessità di alleggerimento dei mezzi di trasporto ed è conveniente dal punto di vista economico, da quello energetico e vantaggioso per gli aspetti di sostenibilità ambientale. Questa tendenza significa anche l’apertura di nuovi fronti tecnicamente del tutto innovativi, sino a qualche decennio fa si era fermi ai normali getti di alluminio per blocchi motori, pistoni, carter vari, ruote, oggi c’è domanda di getti strutturali anche a pareti sottili, magari in leghe molto più sofisticate di quelle tipiche da fonderia, e tra l’altro lo sviluppo del metallo leggero non interessa solo i getti, ma riguarda anche i laminati, i forgiati e i profilati estrusi. E’ consequenziale, considerando lo straordinario patrimonio di competenze umane e tecnologiche maturato in Sira Industrie in oltre 50 anni nel settore dei pressocolati, la nostra decisione di puntare a una nuova definizione delle operazioni industriali dell’azienda, con la crescita e la diversificazione delle macchine, dei prodotti e dell’approccio ai nuovi segmenti di mercato, in particolare quello dell’automotive.
Sempre in riferimento all’automotive, c’è un ampio dibattito su cosa comporterà il tipo di trazione dei veicoli sulle modalità d’impiego dei diversi materiali. Non c’è dubbio che con la prevista crescita dell’auto elettrica cambierà la tipologia di domanda, sicuro il rafforzamento dell’alluminio, ma cambieranno i tipi di prodotti richiesti. Che influenza potrà avere questa tendenza sulle vostre produzioni?
Stiamo gestendo da tempo questi cambiamenti, attrezzandoci con macchine di maggior potenza, disponiamo di 42 presse, recentemente ci sono state consegnate una 2500 e una 3500, ed altre due macchine di questo tipo ci verranno consegnate nel 2020; è chiaro che vediamo un futuro pieno di buone prospettive. Ritengo che la scelta dell’alluminio nel campo dei trasporti sia irreversibile nel medio termine, perché è ragionevolmente vincente, credo che il mercato delle auto continuerà a crescere, guardando con attenzione ai prodotti più prestazionali e richiedendo ai componenti in alluminio, e la maggior parte di questi saranno getti pressocolati, caratteristiche sempre più avanzate.
Parliamo un po’ di internazionalizzazione e di sinergie: per voi non sono una novità, ricordiamo l’accordo del 2016 tra Sira e Immergas finalizzata alla diffusione in Cina di nuove soluzioni per il clima domestico orientate alla sostenibilità e al risparmio energetico.
Il nostro gruppo ha sempre guardato lontano, con attente strategie; riguardo al mercato cinese ci siamo mossi dapprima con l’incremento dei nostri siti produttivi e con opportune azioni di ricerca e sviluppo su tecnologie e prodotti, quindi realizzando collaborazioni con aziende italiane leader di mercato, come Immergas. Senza dubbio l’operazione del 2016 è stata un passo molto rilevante che ci ha portato a essere tra i leader del mercato cinese dapprima nella produzione e nella commercializzazione di sistemi integrati di riscaldamento domestico, oggi guardando a un mercato automotive nella prospettiva di oltre 20 milioni di veicoli. Nel contesto delle fabbriche del nostro gruppo, le due sedi cinesi a Tianjin, con il nostro primo stabilimento, fondato a Jixian nel 2003, seguito poi dal secondo nella zona industriale di Jinghai, rappresentano due poli produttivi strategici, la cui storia e reputazione sono un patrimonio inestimabile per il gruppo Sira.Ricordo con orgoglio che la nostra azienda fu inserita nella lista delle compagnie Green Tech Italiane perché in grado di soddisfare ai requisiti previsti dal Piano per il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento ambientale del Governo cinese riferito al trattamento delle acque reflue e dei rifiuti solidi, oltre che alla riduzione delle emissioni. Con una ramificazione capillare di oltre 250 Sira Points nelle province cinesi, è chiaro che abbiamo reso accessibili i prodotti Sira in vaste aree di quel grande paese; la qualità del prodotto e l’efficacia azione commerciale hanno assicurato il successo delle operazioni precedenti e ci rendono molto confidenti per il futuro.
Guardando all’automotive, oltre ai mercati di Europa, Stati Uniti e Far East, pensiamoper i nostri sviluppi anche al Nord Africa, con base in Algeria, mettendo a frutto le enormi competenze aziendali di comparti dove pochi player mondiali possono vantare un know-how come quello di Sira Industrie. Sottolineo che è una scelta significativa in un percorso a noi molto familiare, quello dell’innovazione, la nostra visione del mercato è sempre stata quella di anticipare lo sviluppo del settore con nuove idee, nuove tecnologie e prodotti e miglioramento continuo della qualità.
Che ruolo può avere il sistema paese per valorizzare sul mercato globale operazioni di internazionalizzazione come quelle che avete realizzato?
Al successo delle nostre iniziative ha contribuito senza dubbio la cultura tecnologica collettiva sull’alluminio, e in particolare sulla fonderia delle leghe leggere, costruita nel nostro paese negli ultimi anni. Non siamo certamente gli unici ad aver tratto beneficio da questo patrimonio di conoscenze di cui spesso ci si dimentica. All’interno della filiera, nel nostro e in casi analoghi, si sono realizzate interessanti collaborazioni, integrazioni di competenze e sinergie tra aziende leader negli impianti e negli equipaggiamenti complementari alla pressa, valorizzando il Made in Italy del comparto. Il meccanismo funziona, crea un significativo valore aggiunto, pochi altri paesi concorrenti possono vantare un simile patrimonio che sarà sempre più utile nel futuro. Giudico molto positivo la scelta di Bologna come sede del prossimo Metef nel marzo 2021, è una manifestazione che ospita in genere molta fonderia, molto alluminio, molto automotive, molto manifatturiero, e le aziende della filiera avranno tutte le opportunità per incontrarsi e per fare sistema.
In conclusione, Sira Industrie ha molta carne al fuoco con l’impiego di tanto alluminio. Con quale spirito affrontate le sfide industriali dei prossimi anni?
Abbiamo sempre perseguito con serietà e consapevolezza i nostri obiettivi integrando le risorse interne con i migliori partner nei diversi settori, design & engineering industriale, metallurgia, robotica integrata, ingegneria ambientale, domotica, alla ricerca dell’eccellenza tecnologica, un’asticella che si alza continuamente. Credo che con questo spirito ci si prospetti un futuro molto interessante.