Situazione attuale e prospettive del mercato dell’alluminio
Sono state tutto sommato poche le turbolenze registrate sul panorama delle materie prime negli ultimi mesi. Il mercato è in salute e il lavoro non manca mentre i produttori godono di buoni margini. Le incognite sono la volatilità e il possibile rallentamento di alcune industrie
di Giovanni Mèllori
Arrivato al giro di boa del 51esimo Meeting, F.A.R.O. Club ha cambiato in parte pelle introducendo nel suo format qualche novità. Tra queste, l’apertura di agenda con un focus nuovo e allo stesso tempo attuale, quello dell’Internet of Things e del suo impatto sui comparti appliance e building. Nel corso dell’appuntamento di due giorni a Fabriano (Ancona) presso Elica, la società multinazionale leader mondiale nel settore delle cappe da cucina, il momento di Vision to Vision ha visto il confronto sui temi caldi del business fra imprenditori che a pieno diritto possono definirsi visionari e che in questo caso erano Francesco Casoli e Elio Catania, rispettivamente Presidenti di Elica e di Confindustria Digitale. Con altri volti lo schema è destinato a ripetersi anche il 25 ottobre quando il 52esimo Meeting si svolgerà al Kilometro Rosso di Bergamo per la giornata dedicata al budget acquisti materie prime per il prossimo anno. A Fabriano non è mancato il Kerb Time, momento di libero scambio di pareri ed esperienze fra protagonisti del panorama mondiale delle commodities. E come sempre offre spunti del massimo interesse anche sull’alluminio.
Sterzata in vista per l’auto?
A orchestrare il dibattito su questa commodity è stato in linea con la tradizione il Presidente di Global Consulting Team Paolo Menossi. Questi si è soffermato sull’effetto dei dazi che unitamente alle sanzioni di Trump a Rusal (che ha congelato di fatto le attività di questo importante player), hanno chiaramente impattato i prezzi trainando anche quelli dell’allumina. A tutto questo si è sovrapposto poi il problema delle chiusure in Sud America e in Australia, riconducibili a motivazioni squisitamente ambientali. Si è assistito quindi in breve tempo addirittura al raddoppio dei prezzi dell’allumina, che sono quindi tornati a posizionarsi su una soglia, definita molto più ragionevole, di 400 dollari circa. Contestualmente, si sono ridimensionati anche i premi sui pani in maniera consistente e lasciando invece le billette quasi invariate. Paolo Menossi ha ritenuto che l’introduzione dei dazi sia senza mezzi termini un autogol per la manifattura statunitense prima ancora che per il resto del mondo, perché l’industria USA è costretta comunque ad acquistare dall’estero (a caro prezzo) in attesa di un complicato rilancio della produzione nazionale. C’è pertanto stata nelle parole del consulente una certa preoccupazione per il futuro. Sino a luglio si è potuto dire che quella del 2018 è stata una buona annata e le aziende del comparto hanno lavorato molto bene. Tuttavia, una seppur leggera flessione dell’uso del metallo da parte dei consumatori finali, in estate, stava erodendo il buon portafoglio ordini che finalmente si era sostanziosamente accumulato nei produttori di semilavorato. L’attesa si è così spostata verso la ripresa di settembre, che deve essere forte per trainare la domanda e consolidare così i fondamentali e compensare l’annunciato rallentamento dell’auto. Quest’ultimo sarebbe forse uno degli accadimenti più dannosi per il mercato dell’alluminio, vista la forte domanda di materiale che l’automotive ha generato negli ultimi anni. Un certo timore riguarda anche l’eventualità di infrangere il tetto LME dei 2.000 dollari che per Menossi è comunque ben supportato dal fondamentale dei costi. Favorita dalla disponibilità di rottame e soprattutto dal robusto differenziale billetta-pane (all’inusuale soglia di 300 dollari) cresce, in Italia, la produzione secondaria di billette. Di alluminio, nel contesto del Kerb Time, ha parlato anche il fondatore del Club F.A.R.O., Paolo Kauffmann. Parere di Kauffmann è che in linea di massima la commodity abbia rispettato i pronostici sino all’estate del 2018 e si apprestasse a farlo anche nei mesi restanti, con prezzi a +0,6% previsti per fine anno. Guardando al market consensus, gli analisti erano divisi fra chi ha suggerito che il prezzo dell’alluminio possa attestarsi attorno a 2.140-2.150 fra il terzo e il quarto trimestre; e quanti invece lo posizionano fra 2.075 e 2.100 dollari. E parlando di alluminio, è doveroso ripercorrere le tematiche dell’automotive. Elica è stata anche una padrona di casa ideale per parlare di soluzioni intelligenti per edilizia residenziale e commerciale e qui Paul Mooney, esponente di Ducker Worldwide ha tracciato un interessante parallelo fra il building e l’auto. Entrambi i settori stanno facendo molta ricerca sui nuovi materiali a basso impatto ed entrambi sono alle prese con l’alleggerimento e la riduzione delle emissioni di CO2.