SLIM Aluminium Group, oltre 50 anni di storia nella filiera italiana dell’alluminio
Colloquio con l’AD del gruppo Giovanni Fregnan: dall’intervento di Quantum Capital Partners al robusto rilancio delle attività industriali all’insegna dell’internazionalità, della sostenibilità economica e ambientale delle produzioni, della salute e sicurezza in fabbrica, della grande attenzione al fattore umano
di Mario Conserva
C’è molta storia dell’alluminio italiano nello stabilimento di laminazione di Cisterna di Latina, nato nel 1964 come Slim (Società Lavorazioni Industriali Metalli) dall’intuizione di un drappello di dirigenti e tecnici dell’allora alluminio pubblico, Alumetal, (che metteva insieme le conoscenze metallurgiche della Montecatini e quelle della svizzera Alusuisse), in compartecipazione con la multinazionale statunitense Reynolds. Erano gli anni in cui il metallo leggero iniziava in Italia e in Europa un irresistibile percorso di sviluppo, e lo stabilimento di Cisterna di Latina impostato dall’ingegner Fustinoni portava la preziosa impronta dell’esperienza e della tecnologia delle fabbriche Alumetal in Veneto. La sede della nuova fabbrica, nell’agro pontino e lontano dai poli industriali del nord Italia, era un segnale anticonformista verso la centralità per l’industria nazionale dell’alluminio e diveniva un’importante pietra miliare per gli sviluppi del nuovo metallo nel nostro paese, forte della determinazione dei fondatori e dell’ampia gamma delle produzioni, comprendendo oltre ai laminati anche gli estrusi che stavano vivendo una fase di mercato eccezionale con la crescita del mercato dell’edilizia.
La fabbrica fu sottoposta a un profondo revamping già dal 1986, anno in cui ebbe luogo lo spin-off della Divisione Estrusi e il passaggio della proprietà per il 100% alla Reynolds; seguirono fasi di grandi cambiamenti societari, caratteristici del mondo industriale dell’alluminio in quegli anni, nel 1998 l’azienda venne acquisita dal gruppo tedesco VAW, che nel 2002 fu acquistato a sua volta dalla multinazionale norvegese Hydro, già presente in Italia con due impianti di estrusione. La lunga gestione norvegese, caratterizzata da una grande e continua attenzione al livello tecnologico degli impianti, si concluse nel 2016 con la cessione della fabbrica Slim Aluminium di Cisterna a Quantum Capital Partners di Monaco di Baviera. Oggi lo stabilimento è il cuore di quello che è diventato SLIM Aluminium Group, dopo che Slim Aluminium ha acquisito nella scorsa primavera da Arconic la fabbrica di laminazione alluminio di Fusina, vicino a Venezia, specializzata nei laminati in leghe dure, e poi, nello scorso aprile, la fabbrica tedesca di Merseburg, vicino a Lipsia, specializzata nella produzione di foglio sottile d’alluminio. Incontriamo a Cisterna di Latina Giovanni Fregnan, Amministratore Delegato di SLIM Aluminium Group che con le tre unità produttive in Europa, oltre 800 dipendenti, una capacità produttiva di quasi 180 mila tonnellate di semilavorati piani di alluminio, un fatturato superiore al mezzo miliardo di euro, è oggi in posizione leader in Italia e tra i primi in Europa nel campo dei laminati di alluminio e leghe; con lui parliamo della rapida crescita di questo giovane gruppo, del concetto d’impresa alla base dell’attività, delle prospettive per il futuro.
“Le recenti operazioni su Fusina e Merseburg”, spiega Giovanni Fregnan, “sono il risultato di una strategia impostata due anni fa, quando Quantum Capital Partners decise di acquisire l’unità di Cisterna. Per capire meglio quanto successo, desidero ricordare che Quantum, nato a Monaco solo dieci anni fa, è un’entità molto dinamica con 5000 dipendenti e un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro, sviluppata per linee interne ed esterne di crescita. Il gruppo dispone oggi di una ventina di unità di business attive in diversi settori manifatturieri, aziende in genere provenienti da gruppi multinazionali, che entrando in Quantum hanno trovato nuova vita e nuovo slancio in un gruppo multisettoriale che dà spazio ai talenti locali e imprime voglia di crescere e di fare impresa. Con questa premessa il quadro è chiaro, ci siamo mossi con un piano industriale definito nel 2016 con l’acquisizione iniziale di Slim Aluminium, dopo due anni siamo diventati SLIM Aluminium Group, che è in pratica l’asset di punta nel campo dell’alluminio di Quantum, completato da altre unità produttive in Germania e in Francia che operano nei settori dei tubi speciali per high tech, del remelting e degli scambiatori di calore. Anche le linee di azione sono ben precise, sin dal 2016 era stato previsto un netto distacco dalla precedente politica industriale, che andava sicuramente bene nel contesto di una multinazionale come Hydro ma non nei nostri obiettivi di costituire un importante polo nel segmento industriale della laminazione di alluminio, con un’offerta molto ampia di soluzioni innovative, competitive e all’avanguardia in termini di sostenibilità economica, ambientale, sociale.
Il gruppo ha già oggi un’interessante strutturazione logica: cominciando da Cisterna, l’unità produce una vasta gamma di laminati destinati ai principali impieghi finali come prodotti sottili e semisottili per l’imballaggio, l’alimentare, la cosmetica e gli usi casalinghi, nastri e lamiere per il settore automotive, per la meccanica, l’edilizia, l’arredo e l’illuminotecnica, dischi per pentole, scambiatori di calore, e tanto altro, con semilavorati in una ricca scelta di leghe a spessori da 6 micron a 6 mm”.
Quindi la rapida espansione di SLIM Aluminium Group, al ritmo di un’acquisizione l’anno, fa parte del piano strategico Quantum?
Riguardo a Fusina, abbiamo iniziato a lavorare all’acquisizione della fabbrica nel gennaio dello scorso anno, sussistono interessanti punti di contatto tra questa unità e la fabbrica di Cisterna, l’origine è la stessa matrice del polo veneto dell’alluminio e, seppur entrambe cresciute con la cultura industriale delle multinazionali, ci accomuna la passione per l’eccellenza nella trasformazione “made in Italy” del nostro amato metallo. Inoltre, c’è l’assoluta complementarietà nel mix produttivo di laminati. Lo stabilimento di Fusina è infatti specializzato nella produzione di semilavorati in leghe semidure e dure sotto forma di lamiere e piastre di elevate dimensioni ed elevati spessori fino a 120 mm, con ottime caratteristiche meccaniche e di resistenza alla corrosione, utilizzate nei settori del trasporto terrestre, della nautica e del navale, dell’ingegneria e delle applicazioni industriali strutturali.
Con la recente acquisizione di Merseburg abbiamo messo un altro importante tassello per completare la nostra offerta nel settore ad alto contenuto tecnico e qualitativo rappresentato dal foglio sottile per imballaggio farmaceutico ed alimentare, prodotti speciali destinati alla nostra clientela di tutto il mondo”.
In termini di mix produttivo e di penetrazione sul mercato, qual è la situazione che distingue
le vostre singole unità produttive?
“Cisterna è il nostro impianto maggiore, con 450 addetti e una capacità produttiva di 90 mila tonnellate l’anno; i prodotti dell’unità vanno per il 50% in Italia, il resto è destinato all’esportazione in larga misura in Europa, ma abbiamo buoni utilizzatori anche in altri continenti; Fusina ha oltre 300 dipendenti e una capacità produttiva di 75 mila tonnellate l’anno; come ho accennato, è dedicata alle produzioni speciali, per la maggior parte in leghe 5000 e 6000, ed esporta l’80% dell’output nelle varie parti del mondo; Merseburg è una piccola azienda di poco più di 60 dipendenti e una produzione di circa 10 mila tonnellate l’anno di foglio sottile in leghe delle serie 1000 e 8000, si tratta comunque di una fabbrica con un’eccellente reputazione nell’esigente mercato tedesco, dispone di lavorazioni e di prodotti speciali destinati a un impiego di fascia alta, con clienti un po’ in tutto il mondo. Sul piano generale già stiamo disegnando la prossima fase di evoluzione dei processi e dei prodotti: a Cisterna abbiamo già tecnologie produttive allo stato dell’arte che consentono di ottenere il meglio dai nostri impianti, Fusina ha importanti potenzialità di crescita in nuovi segmenti di applicazione di componenti in lega leggera per l’automotive, e in particolare stiamo lavorando a progetti relativi a particolari strutturali per veicoli elettrici. Ricordo peraltro che possiamo vantare una buona esperienza nelle forniture per l’automotive, a Cisterna produciamo da tempo serbatoi per veicoli industriali in lega 5754, con laminati in grado di rispondere ai requisiti di elevata resistenza meccanica, formabilità, qualità superficiali e principalmente in grado di soddisfare le severe norme di accettazione dei costruttori di veicoli”.
Si percepisce molta fiducia e grande entusiasmo non solo dalle sue parole, ma anche dall’atmosfera che si respira in fabbrica, tra la gente negli uffici e sulle linee di produzione; eppure non è facile riuscire a rimanere competitivi in un mercato globalizzato come quello dell’alluminio, con molti prodotti che vedono un’agguerrita concorrenza a bassi costi, spesso poco amichevole; con quali soluzioni e con quali prospettive affrontate il futuro?
“E’ un interrogativo interessante e le propongo due diverse risposte, una molto semplice di ordine tecnico, la seconda più articolata poiché collegata al concetto di azienda che abbiamo in mente in Quantum e naturalmente in SLIM Aluminium Group. Dal punto di vista tecnico, i nostri impianti sono aggiornati allo stato dell’arte e beneficiano di oltre mezzo secolo di conoscenza metallurgica e tecnologica e di un team di tecnici che ha pochi eguali. I nostri uomini conoscono il mercato, i prodotti, le esigenze degli utilizzatori, i requisiti delle macchine, per questo sappiamo come realizzare il materiale giusto per i nostri clienti. Non abbiamo le mega-dimensioni di alcuni grandi impianti di laminazione alluminio in Europa e nel mondo, ma proprio per questo insieme al prodotto possiamo fornire flessibilità, servizio, assistenza tecnica e partnership per le nuove applicazioni. Sotto questo aspetto quindi mi sento di dire che siamo capaci di essere protagonisti nel nostro mercato perché disponiamo di tutti i mezzi tecnici e tecnologici richiesti per il business. Come concetto d’impresa, il nostro principio è quello di lavorare in team con una strategia per il miglioramento continuo e con un piano organico di azioni basato su scelte condivise, che chiamiamo brevemente Slim 2.0; abbiamo rapidamente costruito un clima aziendale per stimolare la creatività, le idee originali, la discussione, ottenendo la crescita delle proposte migliorative, l’ambizione dell’eccellenza, un sano spirito di appartenenza e di affezione al lavoro. La Visione comune del team è quella di essere leader del comparto nell’utilizzo delle risorse, nell’affidabilità, nelle performance tecniche e conseguentemente nella solidità economica e finanziaria, un percorso stimolante costruito da tutto il nostro personale attorno ad un management che conosce perfettamente il business specifico a livello nazionale e internazionale. Crediamo in quello che stiamo facendo, e questa profonda consapevolezza, unita ai valori fondanti dei nostri siti produttivi, particolarmente focalizzati sulla salute e sicurezza nel lavoro, ci spinge a perseguire il grande obiettivo di diventare nel nostro segmento il gruppo numero uno in Europa e di proporci come l’eccellenza nell’alluminio. Come vede, non ci manca l’ambizione, la fiducia, la passione e la volontà di crescere e di migliorare, per questo abbiamo puntato molto sul fattore umano per raggiungere rapidamente l’obiettivo che al nostro interno identifichiamo per semplicità con la breve formula Slim WCM World Class Manufacturing”.