Nuovo appuntamento con le masterclass digitali Salvagnini
Una conversazione con Massimiliano Targa, Amministratore di PadovaLamiere, per capire cosa significhi digitalizzare un’azienda conto terzi e che risultati sia possibile ottenere.
La rapida evoluzione subita negli ultimi anni dal contesto industriale pone sfide sempre più impegnative. Perché l’industria è cambiata: flessibilità ed efficienza sono requisiti fondamentali per gestire lotti sempre più ridotti e alto indice di rotazione dei codici. E questo scenario è ancora più comune nel settore della lavorazione conto terzi.
Non si tratta solo dell’elevato mix produttivo e della sua volatilità: la necessità di efficientare lo sfruttamento la lamiera e l’esigenza di recuperare capacità produttiva sulle macchine di piega – spesso indisponibili per continui riattrezzaggi o in attesa dei particolari da piegare e il bisogno di ridurre le lavorazioni WIP – sono solo alcune delle sfide che un terzista tipo affronta su base quotidiana. E sono proprio queste sfide a spingere anche i terzisti verso la digitalizzazione: soluzioni integrate per l’efficienza di processo, capaci di applicare intelligenza a tutte le attività che creano valore, e di ridurre al minimo se non proprio eliminare le attività a basso valore aggiunto.
Ma cosa significa davvero digitalizzare un ambiente produttivo in un settore come il conto terzi? Che problemi si possono affrontare e risolvere? E, soprattutto, che risultati si possono ottenere? Per rispondere a questa e ad altre domande, abbiamo chiesto a Massimiliano Targa, Amministratore di PadovaLamiere, di condividere la propria esperienza. PadovaLamiere è un’azienda conto terzi padovana che, dopo aver installato un laser Salvagnini, ha puntato sulla digitalizzazione per semplificare il lavoro in officina e migliorarne la qualità. Per farlo ha scelto OPS, il software modulare Salvagnini per la gestione della produzione. In circa 30 minuti affronteremo le motivazioni da cui è nato di questo progetto, e approfondiremo i risultati ottenuti.