Una primavera ricca di novità
È stata una primavera vivace quella vissuta in casa TRUMPF, caratterizzata da investimenti strategici molto interessanti come quello nella start-up statunitense Battery Resourcers e alcune nuove nomine importanti, una delle quali riguarda piuttosto da vicino la realtà italiana poiché Marcella Montelatici, ex amministratore delegato di TRUMPF Italia, dallo scorso 1° aprile 2021 è divenuta Managing Director per le vendite e i servizi nella divisione Machine Tool Business di TRUMPF succedendo a Reinhold Groß, che aveva ricoperto la posizione dal 2014.
Come Managing Director of Sales and Services, Marcella Montelatici è diventata responsabile delle vendite di macchine, servizi, software e soluzioni di digitalizzazione, nonché della consulenza su tutti gli aspetti della produzione in rete e gestisce anche le filiali europee del gruppo TRUMPF.
“Il successo dei nostri clienti è una priorità assoluta per TRUMPF. Li sosteniamo e li accompagniamo nel loro sviluppo e lavoriamo con loro per trovare la giusta soluzione, che si tratti di un sistema completamente automatizzato, di aggiornamenti digitali alla produzione o di macchine classiche stand-alone”, afferma Marcella Montelatici, per cui la soddisfazione del cliente è fondamentale.
Marcella Montelatici lavora in TRUMPF da 30 anni. Dopo aver studiato linguistica e letteratura, ha iniziato la sua carriera con l’azienda nel 1990 come assistente di gestione nella sede di Buccinasco in Italia. Dopo aver assunto la direzione del dipartimento CAD/CAM nel 1995 e del dipartimento di servizio nel 1997, è diventata vice direttore generale nel 2002 ed è stata anche responsabile dei dipartimenti delle finanze e delle risorse umane. Nel 2012 è diventata amministratore delegato di TRUMPF in Italia, carica che ha rivestito fino a questo nuovo incarico. Oggi il nuovo CEO della filiale italiana è Michele Turrisi che guiderà TRUMPF Italia in quest’epoca di Transizione 4.0. Una scelta, la sua, non affatto banale in virtù del suo trascorso in casa madre come responsabile del progetto di vendita e distribuzione del metodo TruConnect per promuovere l’utilizzo delle macchine in maniera automatica con conseguente connessione digitale. Turrisi vanta dunque competenze informatiche e digitali che gli consentiranno di dare forte sviluppo, anche in Italia, al concetto di smart factory per guidare la clientela verso una maggiore produttività attraverso l’interconnessione digitale delle macchine installate in officina. Turrisi ha iniziato a lavorare in TRUMPF nel 1995 come tecnico di assistenza dei sistemi di taglio laser 2D e delle combinate, assumendo il ruolo di capo reparto nel 2000. Nel 2008 è divenuto Resposabile Assistenza Tecnica per le macchine utensili e dal 2013 responsabile del comparto post vendita, incarico che ha rivestito fino a questo nuovo e prestigioso ruolo.
Cambio al vertice anche nella divisione Machine Tool Business tedesca
Cambio di leadership anche per la divisione Machine Tool Business di TRUMPF in Germania: Stephan Mayer (40) è divenuto il nuovo CEO Machine Tools (CEO MT) avendo preso il posto di Heinz-Jürgen Prokop (63), che ha lasciato TRUMPF alla fine dell’anno fiscale lo scorso 30 giugno, dopo aver raggiunto il limite di età per i membri del Group Executive Board. Stephan Mayer è in TRUMPF dal 2012, inizialmente come responsabile dei reparti centrali Sviluppo Organizzativo, Produzione e Gestione della Qualità. Il 1° luglio 2015, Mayer ha assunto la direzione di TRUMPF Hüttinger GmbH + Co. KG a Friburgo e ha riportato la filiale sulla strada del successo. Il 1° ottobre 2017 è tornato a Ditzingen come amministratore delegato della produzione e degli acquisti presso TRUMPF Machine Tools.
Dal 2019, Stephan Mayer è stato responsabile di tutte le attività di TRUMPF in Cina come Presidente Cina e gestisce le due sedi di Taicang/Jiangsu e Jinfangyuan CNC Machine Co. (JFY) a Yangzhou. Stephan Mayer ha studiato ingegneria meccanica all’Università di Karlsruhe dal 2000 al 2004, dove ha anche conseguito il suo dottorato nel 2007 – 2009. Dal 2004 fino al suo ingresso in TRUMPF, Mayer, nato a Schramberg, ha lavorato come consulente presso la McKinsey & Company Inc. a Stoccarda. Heinz-Jürgen Prokop ha iniziato la sua carriera nel 1988 come capo del dipartimento di progettazione presso TRUMPF Lasertechnik GmbH a Ditzingen, in Germania, ed è stato vicepresidente, capo dello sviluppo/progettazione e produzione presso IHI-TRUMPF-Technologies a Yokohama, in Giappone, fino al 1992.
Dopo varie posizioni esterne come amministratore delegato presso Thyssen/Krupp a Essen, Fritz Studer AG a Steffisburg, Svizzera, e Frigoblock a Essen, è tornato a Ditzingen nel 2012 come amministratore delegato di sviluppo e acquisti presso TRUMPF Werkzeugmaschinen GmbH + Co. KG. Dal 1° luglio 2017, Heinz-Jürgen Prokop è membro del comitato esecutivo del gruppo come CEO MT.
Maggiore sostenibilità nell’elettromobilità
Dopo il suddetto valzer delle nomine tra le news di casa TRUMPF merita dare risalto all’operazione condotta dall’unità Corporate Venture Capital del gruppo TRUMPF che ha completato un investimento di minoranza nella start-up statunitense Battery Resourcers.
L’azienda, con sede a Worcester, nel Massachusetts, ha sviluppato un processo per riciclare efficacemente le batterie agli ioni di litio in modo ecologico.
A differenza dei processi comuni che prima scompongono la batteria nei suoi singoli componenti chimici, il processo di Battery Resourcers permette la produzione diretta di nuovo materiale catodico attivo da batterie di scarto e rifiuti di produzione. “Il nuovo processo di riciclaggio di Battery Resourcers assicura una maggiore sostenibilità nell’elettromobilità. Lascia le materie prime scarse nel ciclo economico, riduce i costi di produzione di nuove batterie e risparmia energia durante la produzione”, dice Dieter Kraft, amministratore delegato di TRUMPF Venture. Allo stesso tempo, la nuova tecnologia ricicla il 97% dei metalli usati nella cella della batteria. Rispetto alla produzione di una nuova batteria, i costi sono ridotti del 35%, le emissioni di circa il 20% e il consumo di energia del 13%.
Utilizzo possibile anche con altre batterie
Le batterie agli ioni di litio sono il cuore della maggior parte dei veicoli elettrici disponibili oggi. Sono fatti di materiali come litio, nichel, manganese e cobalto, che sono costosi da estrarre e in alcuni casi insostenibili. Ecco perché l’industria si sta sforzando di riciclare le celle delle batterie nel modo più efficiente possibile. “Vogliamo rendere sostenibile la catena del valore delle batterie agli ioni di litio. Con la nostra tecnologia, possiamo riciclare quasi tutti i materiali usati – e non solo dalle batterie per l’elettromobilità, ma anche dalle batterie più piccole dell’elettronica di consumo o dai grandi sistemi industriali di stoccaggio dell’elettricità, indipendentemente dalla loro composizione chimica”, dice Mike O’Kronley, CEO di Battery Resourcers.Finora, i processi di riciclaggio convenzionali sono stati costosi; richiedono la frantumazione meccanica della cella della batteria e la separazione chimica del mix di materiali in elementi chimici puri come nichel, manganese e cobalto. Il nuovo processo di Battery Resourcers elimina gran parte delle fasi del processo chimico convertendo il mix di materiali direttamente in nuovo materiale attivo catodico che soddisfa le elevate esigenze delle nuove batterie per veicoli elettrici, senza ulteriore separazione.“Investendo in questo campo del futuro e nella promettente tecnologia di Battery Resourcers, stiamo rafforzando il nostro impegno per l’elettromobilità”, dice nuovamente Kraft. Come fornitore di apparecchiature di produzione ad alta tecnologia, TRUMPF sta già facendo progredire in modo significativo l’elettromobilità. Per esempio, le macchine e i sistemi dell’azienda tagliano componenti in lamiera per gli alloggiamenti delle batterie e le lamine; i laser TRUMPF saldano celle di batterie, contatti elettronici e motori elettrici. Oltre a TRUMPF Venture, altre aziende internazionali hanno investito nella start-up, tra cui At One Ventures (USA), Orbia Ventures (USA/Messico), TDK Ventures (USA/Giappone), Doral Energy-Tech Ventures (Israele) e InMotion Ventures di Jaguar Land Rover (Regno Unito).