Quanta System ha riadattato un laser dermatologico per trattare l’esofago di un paziente trapiantato
Tecnologia e medicina che si incontrano per aprire nuove frontiere. La collaborazione tra l’Ospedale Universitario Basurto e la Clinica Dermitek di Bilbao con l’azienda varesina Quanta System (Gruppo El.En. SpA – Star ELN.MI) – azienda specializzata mondiale nella ricerca e sviluppo di tecnologie laser per la chirurgia, la dermatologia, la medicina estetica e la conservazione di beni artistici e culturali – ha consentito di migliorare sensibilmente la qualità di vita, molto compromessa, di un paziente spagnolo di 62 anni con esofago trapiantato.L’uomo, operato per un carcinoma alla faringe e sottoposto a innesto autologo per la ricostruzione del tratto che collega questa cavità all’esofago, presentava una rarissima complicanza: la crescita di una fitta peluria sulla superficie cutanea trapiantata, che gli impediva di deglutire e nutrirsi.
Il know-how trentennale sviluppato da Quanta ed El.En. nel campo della laseristica e l’intenso lavoro di squadra dei dermatologi e gastroenterlogi spagnoli con gli ingegneri ottici e biomedici dell’azienda italiana, che hanno messo a disposizione gratuitamente le loro competenze, hanno consentito di realizzare un intervento chirurgico pionieristico. Per la prima volta al mondo, si è utilizzato in chirurgia un laser di norma impiegato in medicina estetica per l’epilazione, il laser ad Alessandrite Duetto MT Serie Evo, opportunamente modificato per poter essere inserito e operare all’interno dell’esofago.I risultati sono stati molto incoraggianti e superiori alle aspettative, in termini di efficacia e sicurezza: oggi, a circa 2 mesi dalla prima seduta, la peluria si è notevolmente ridotta e il paziente è sensibilmente migliorato.
“Non appena abbiamo ricevuto la richiesta di aiuto dai medici spagnoli, ci siamo attivati per trovare in breve tempo una soluzione innovativa e flessibile, che rimarrà unica nel suo genere, in grado di risolvere una complicanza estremamente rara”, racconta Luca Cerri, Direttore Marketing e Scientifico della Divisione Dermatologia e Medicina Estetica di Quanta System. “La difficoltà principale era la mancanza di spazio all’interno dell’esofago. Per questo motivo, con i colleghi di El.En. abbiamo progettato una soluzione che utilizza una fibra ultra fine, con un diametro di un solo millimetro, dieci volte più sottile rispetto allo standard, e un’emissione laterale dell’impulso, anziché frontale. È stata inoltre impiegata una lunghezza d’onda molto selettiva, quella dell’Alessandrite 755nm, che ha una spiccata affinità con la melanina. I risultati positivi ottenuti – continua Cerri – hanno di gran lunga superato le attese: ci auguriamo che, in futuro, possano aprire nuove strade alla ricerca in questo campo ed essere di supporto in situazioni simili”.
Nel corso dell’intervento in endoscopia, durato oltre 5 ore, con il paziente in sedazione profonda, sono stati emessi più di 900 impulsi laser per depilare la zona interessata. La tecnica impiegata ha permesso di agire sul pelo in modo localizzato, senza danneggiare l’esofago trapiantato, nonostante la ristrettezza dell’area dove occorreva intervenire.
“Questa iniziativa pro bono testimonia ancora una volta l’impegno di Quanta e di tutto il Gruppo El.En. nella creazione di un impatto positivo sulla vita delle persone”, afferma Paolo Salvadeo, Direttore Generale di El.En. SpA. “Da sempre, la nostra mission è orientata, oltre che a soddisfare le legittime aspettative degli azionisti, a mettere a disposizione le competenze e le tecnologie del Gruppo El.En. per migliorare la salute dei pazienti e accrescere il sapere scientifico. Per questo collaboriamo su temi di sostenibilità in tutto il mondo, con numerosi ospedali e centri di ricerca, oltre che con organizzazioni non profit che ci consentono di fornire supporto e assistenza anche in situazioni di enorme complessità”.