Passione laser: la storia di Daniela Spinosa
Il mondo del laser è molto più grande di quello che si pensa: non è chiuso all’interno del mondo manifatturiero, ma è presente anche nei laboratori artigianali e nelle case di chi ne ha fatto un hobby. Ne è la riprova il gruppo social “I Laseristi”, che raccoglie più di duemila membri, moderati da Daniela Spinosa, appassionata di laser da anni e che sta lavorando per renderlo un lavoro a tempo pieno. L’abbiamo raggiunta al telefono e ci siamo fatti raccontare la sua storia.
“Era sempre stato il mio sogno nel cassetto lavorare con il laser – racconta Daniela Spinosa – e quando ho finalmente avuto la possibilità ho acquistato una piccola macchina, cioè una K40 un laser CO2 da 40W”. Quella di Daniela Spinosa è una passione che l’accompagna da molti anni: il suo piccolo laboratorio è il suo rifugio, dove si può concentrare, creare e lavorare con la sua macchina laser. “Ho iniziato con oggettistica di piccole dimensioni – prosegue Daniela Spinosa – anche perché il piano di lavoro era un 20×30 cm, quindi non avevo molto margine di manovra. Dopo quattro anni, ho acquistato una macchina professionale da 80W con piano di lavoro di 50×70 cm: è una macchina molto veloce, che mi consente, grazie alla scheda ruida, di utilizzare un software più intuitivo e veloce che permette di giocare su potenze, velocità e altro; inoltre, posso tagliare settori molto più ampi”.
Ma il percorso verso una vera padronanza del laser non è veloce e senza ostacoli, per quanto profonda la passione. “All’inizio si sbaglia tanto – spiega Daniela Spinosa – ho buttato molto materiale, ma è normale: bisogna imparare e le prove da fare sono tante prima di trovare il metodo giusto. Io ora lavoro su molti materiali, dal plexiglass trasparente e specchiato al tessuto e al legno, ma prima di arrivare qui ho dovuto studiare. Ho seguito innanzitutto corsi di grafica, per padroneggiare il vettoriale del laser e il software, quindi il cervello della macchina. Studiare e aggiornarsi è importante: chiunque decida di acquistare una macchina laser, che sia per hobby o per lavoro, deve capire quello che sta facendo”.
Parole d’ordine: sicurezza e manutenzione
Il laser non è per tutti, ma solo per le persone che sanno cosa hanno per le mani e come utilizzarlo in modo adeguato e sicuro. “Non è un gioco – sottolinea Daniela Spinosa – non ci si può improvvisare e ci vuole tempo per avere le capacità giuste per farlo funzionare al meglio e creare ciò che si vuole. Quello che consiglio caldamente è di imparare le funzioni base sulla sicurezza e sull’utilizzo del laser prima ancora di accendere la macchina, o addirittura di comprarla. Io organizzo corsi online sull’uso delle macchine laser, e ovviamente tocco anche l’argomento sicurezza, e ho notato che molte persone che si avvicinano a questo mondo non hanno assolutamente idea di quello che può succedere e di quanto possa essere pericolosa la macchina se non si sa come utilizzarla”.
Le macchine laser possiedono sicurezze integrate, per esempio non partono finché non viene chiuso il coperto che chiude il fascio laser, ma questo non basta: è importante utilizzare occhiali specifici, non toccare il tubo laser quando la macchina è in funzione, non fare gli allineamenti degli specchi a occhio nudo, e soprattutto è fondamentale non togliere le sicurezze dei coperchi per lavorare più liberamente (ma più pericolosamente). “Il laser – spiega Daniela Spinosa – è in grado di danneggiare la retina e quindi portare a cecità: il fascio è trasparente, quindi se non colpisce gli specchi è impossibile vedere in che direzione sta andando, potrebbe colpire dunque i nostri occhi. Inoltre, molte persone non sanno che esistono dei materiali che non possono essere laserati, per esempio l’estruso che è tossico. Insomma, bisogna essere preparati”.
Non solo bisogna essere preparati per tutelare la propria sicurezza e la propria salute, ma anche per salvaguardare la macchina. “Le macchine laser hanno bisogno di costante manutenzione – spiega Daniela Spinosa – se si vuole fare durare per anni, bisogna utilizzare delle accortezze. Per esempio, è importante cambiare l’acqua di raffreddamento del tubo laser: se non lo si fa mai o abbastanza spesso, si rischia la comparsa di alghe, quindi un malfunzionamento e una rottura del componente. Immaginiamo un tubo laser pieno di alghe, con acqua sporta che deve raffreddare una parte fondamentale della macchina e che arriva a temperature molto elevate: il laser ha letteralmente perso anni di vita. So anche che ci sono persone che non puliscono quotidianamente il piano di lavoro, lasciandolo pieno di scarti e resine: questo può creare problemi agli specchi, che però per funzionare bene devono essere puliti. Situazioni del genere, tra l’altro, non consentono di creare lavori di buona qualità, quindi si rischia anche una cattiva pubblicità se il laser è il nostro lavoro”.
Un gruppo per viaggiare insieme
Tutte queste informazioni vengono veicolate, tra i vari canali, anche attraverso il gruppo Facebook “I Laseristi”, che raccoglie più di 2.000 persone in Italia appassionate di laser, sia per hobby che per lavoro. “Questo gruppo è nato quasi per caso – racconta Daniela Spinosa – nel mio ‘viaggio’ con il laser ho incontrato molte persone, e abbiamo deciso di riunirci in un gruppo dove potessimo scambiarci informazioni, idee e addirittura file di lavoro. Il continuo scambio alimenta la fantasia di ognuno di noi, quindi si è creato un circolo virtuoso di persone che si aiutano a vicenda e si supportano”.
E i prossimi passi da un punto di vista lavorativo quali saranno? “Io mi sto muovendo per aprire un vero laboratorio artigianale – spiega Daniela Spinosa – in uno spazio più grande di quello in cui opero adesso, dove lavoro come privata. Il mio obiettivo è fondare un’azienda per rifornire negozi in modo continuativo”.