Investire in fotonica ora si può!
Il lancio del primo ETF dedicato alla fotonica racconta di quanto anche il settore finanziario abbia compreso non solo la centralità e l’importanza che il mondo del laser ha oggi, ma anche le sue grandi prospettive di crescita per il futuro. Ne abbiamo parlato con Legal & General Investment Management (LGIM), la società di asset management dietro a questa iniziativa.
I nostri lettori sanno bene come la tecnologia ottica e la fotonica siano tra le tecnologie più utilizzate nella nostra vita quotidiana con applicazioni in tantissimi settori: dai display degli smartphone, all’agricoltura di precisione, passando ai sensori dei veicoli, la banda larga a fibra ottica, la chirurgia laser e molto altro. Anche la Commissione Europea ha riconosciuto la fotonica come una delle tecnologie fondamentali del XXI secolo, in quanto in grado di ridurre il gap tra il mondo fisico e i sistemi digitali che vi si trovano.
Questo ruolo fondamentale a livello strategico ed economico trova l’ennesima ma fondamentale conferma nella nascita di L&G Optical Technology & Photonics ESG Exclusions UCITS ETF, il primo ETF in Europa a fornire un’esposizione verso le imprese leader di questo comparto. La strategia di investimento alla base valorizza l’esperienza dello European Photonics Industry Consortium (EPIC), la più grande associazione di imprese attive nella fotonica al mondo.
Per capire meglio cosa voglia dire questa notizia per l’industria della fotonica ma soprattutto cosa sia un ETF, Applicazioni Laser ha incontrato Giancarlo Sandrin, Italy Country Head di Legal & General Investment Management (LGIM).
Partiamo dal principio: cos’è un ETF? E perché avete scelto di dedicarne uno al comparto della fotonica?
ETF è l’acronimo per Exchange Traded Funds. Si tratta di fondi d’investimento che replicano l’andamento di un indice azionario (come nel caso della fotonica) o obbligazionario e sono quotati sulle principali borse, tra cui Borsa Italiana. Comprando un ETF, in pratica, si accede all’andamento di un basket di azioni la cui composizione viene definita tramite le regole dell’indice. Nel caso della Fotonica, l’indice elaborato da Solactive, in collaborazione con EPIC e LGIM, è costituito da un portafoglio di circa 40 società attive nella Fotonica. EPIC ci aiuta a definire quali sono le società maggiormente coinvolte in questo business. L’ETF pertanto consente, con un’unica operazione di investimento, di prendere esposizione ad un paniere di società quotate in differenti mercati, il tutto utilizzando un conto in Euro presso il proprio intermediario bancario, pagando una sola commissione di tranding. In genere i costi degli ETF sono molto contenuti e chi investe su questi tipi di ETF vuole prendere un’esposizione al tema specifico investendo sui player più esposti al settore in modo passivo. Cioè senza dover selezionare (con il rischio di sbagliare) quali aziende potranno avere le maggiori potenzialità di crescita.
La scelta di entrare nel tema Optic & Photonic è infatti legata alle opportunità di crescita che vediamo in quel settore nel suo complesso. Le tecnologie ottiche e la fotonica sono riconosciute dalla Commissione europea come una tra le più importanti “tecnologie abilitanti” del XXI secolo. Possono colmare il divario tra il mondo fisico e la vasta gamma di sistemi digitali in esso esistenti. Il gruppo di ricerca Tematys stima che il settore della fotonica a livello globale sia destinato a crescere a un tasso doppio rispetto al PIL globale e triplo rispetto a quello dell’UE.
Si tratta di uno strumento dedicato solo a grandi investitori?
Assolutamente no, gli ETF consentono sia ai grandi investitori che ai piccoli di prendere esposizioni ai temi e ai mercati che replicano. Gli investitori possono comprare anche un solo ETF. Nel caso della fotonica basterebbe quindi un investimento di circa 10 euro per iniziare. Ovviamente dobbiamo tenere conto dei costi di negoziazione che in Italia generalmente si aggirano tra i €5 e €10. Pertanto, un investimento di partenza di qualche centinaio di euro potrebbe avere più senso dal punto di vista delle commissioni.
La cosa importante che sottolineiamo è che per questo tipo di investimenti è sempre raccomandabile il supporto di un consulente finanziario professionista che possa valutare con il cliente l’adeguatezza dell’investimento. Non ci stancheremo mai di raccomandare la massima diversificazione negli investimenti.
All’interno di L&G Optical Technology & Photonics ESG Exclusions UCITS ETF ci sono aziende diverse per dimensioni, provenienza geografica settori applicativi: come è composto il paniere? Quali criteri vi hanno guidato nella composizione?
Il punto di partenza per la costruzione dell’indice replicato dall’ETF è rappresentato da un database dinamico gestito da EPIC. L’associazione, che opera in Europa sul campo della fotonica fin dal 2003, vanta infatti una profonda conoscenza del tema a livello delle singole società. Nel nostro indice sono incluse solamente le aziende che traggono una porzione significativa dei propri ricavi dalle tecnologie ottiche e dalla fotonica (almeno il 50%). Esiste inoltre uno screening di liquidità, perché l’ETF sia liquido (acquistabile a prezzi di acquisto e vendita non troppo distanti e per quantità adeguate). In tal caso verifichiamo che la capitalizzazione di mercato minima delle società selezionate sia pari a 200 milioni di dollari, il controvalore giornaliero medio a tre mesi dei titoli scambiati, pari ad almeno un milione di dollari e che siano quotati in mercati sviluppati, in Corea del Sud e/o a Taiwan. I titoli sono poi equi-pesati, cioè hanno tutti lo stesso peso percentuale nell’indice (e quindi nell’ETF che lo replica). Inoltre, qualora a seguito dell’andamento sui mercati, il peso di una singola posizione superi il 15% ciò determinerà un ribilanciamento dell’indice per riportare i titoli al loro peso originario. Ultimo aspetto, ma non certo meno importante, che andiamo a valutare è quello della sostenibilità. In questo ambito facciamo delle esclusioni ESG: saranno escluse, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, le aziende: (i) che non rispettino il Global Compact dell’ONU; (ii) legate direttamente, o indirettamente tramite partecipazioni societarie, ad armi controverse; (iii) fornitrici di servizi militari, armi o prodotti/servizi analoghi; e/o (iv) coinvolte nella produzione o vendita al dettaglio di tabacco o prodotti/servizi ad esso collegati. Per quanto riguarda il portafoglio finale Giappone e Stati Uniti sono i due paesi principalmente rappresentati con oltre il 60% del peso. L’altro aspetto da rilevare è la capitalizzazione delle società presenti, circa il 75% è rappresentato da piccole e medie aziende, queste ultime rappresentano quasi il 50% del portafoglio. In poche parole un prodotto che punta su quei player che potranno diventare i leader di domani.
Quali sono le prime reazioni che avete ricevuto dagli investitori?
Gli investitori si sono dimostrati interessati al tema. Per molti il settore della fotonica era qualcosa di sconosciuto, come paragone userei il motore nascosto sotto la carrozzeria di un’auto che tutti conoscono. La tecnologia che consente il funzionamento di una miriade di applicazioni di uso quotidiano. Ovviamente gli investitori professionali come banche e fondi devono meglio analizzare le opportunità offerte da questo tema. Ci aspettiamo pertanto una curva di crescita delle masse consistente con questo percorso di apprendimento delle potenzialità del settore, da parte degli operatori.
A riprova dell’interesse suscitato segnaliamo che a fine ottobre, poche settimane dopo il lancio, l’ETF sulle tecnologie ottiche e sulla fotonica, dopo una rigorosa valutazione delle candidature, è stato inserito dalla squadra editoriale di ETF Stream, in collaborazione con Morningstar Indexes, nella rosa finale dei quattro candidati all’ETF Awards 2022 nella categoria degli ETF più innovativi dell’anno.
Vista dalla sua prospettiva, quindi con uno sguardo finanziario, come valuta il settore della fotonica? Quali potenzialità di sviluppo ci sono?
La fotonica svolge un ruolo importante nel guidare l’innovazione in un numero crescente di settori. La società di consulenza Research&Markets stima che le entrate del mercato della fotonica si attestino a oltre $ 700 miliardi nel 2021 e si prevede che aumenteranno a un trilione nel corso del decennio.
E’ un settore che possiamo in parte dire consolidato, ma che al contempo ha quasi ¾ del portafoglio composto da società a media e piccola capitalizzazione. Ciò crea uno spazio per un’ulteriore crescita del settore. Da sottolineare che ad oggi oltre il 75% delle aziende del portafoglio hanno un margine di profitto positivo. Il fatto che molte componenti siano poi richieste da differenti industrie (Robotica, Consumer, Sanità, Agricoltura,…) aiuta a supportare la diversificazione dei clienti per i produttori di parti ottiche e fotoniche. Se guardiamo a singoli componenti come il mercato globale dei sensori, il tasso di crescita è stimato al 9,8% per i prossimi anni. I sensori forniscono informazioni vitali su temperatura, posizione, chimica, pressione, forza e carico, flusso e livello, che possono influire su prodotti, processi e sistemi. Pensiamo infine anche alle tecnologie future. Un nuovo computer quantistico fotonico impiega solo 36 microsecondi per eseguire un compito che richiederebbe più di 9.000 anni a un supercomputer convenzionale per essere completato (fonte Xanadu sulla rivista Nature).
Cosa vi ha portato a decidere di creare un ETF per questo settore specifico?
In generale la nostra gamma di ETF tematici cerca di prendere esposizione a quei temi che abbiano un alto potenziale di crescita, una razionalità economica e una capitalizzazione di mercato sufficiente per renderli investibili. La fotonica prende tutti questi elementi, inoltre la tecnologia ottica e la fotonica rappresentano una base indispensabile per quasi tutti i progressi tecnologici, in quanto forniscono le componenti necessarie per sviluppare ulteriori applicazioni. Il tema inoltre abbraccia vari segmenti di mercato dal settore dei microprocessori e computer, all’agricoltura passando per la sanità, dando quindi un buon grado di diversificazione. Infine, da non dimenticare, anche il supporto che questa tecnologia può dare all’ambiente grazie agli efficientamenti. Pensiamo alle luci led per l’elettricità o all’acqua in vari settori come l’agricoltura.