Parliamo di… AI Vision
L’intelligenza artificiale è ormai il main focus del momento, e si sta espandendo anche all’interno dei processi produttivi. Una delle sue applicazioni più interessanti è quella nel settore del controllo qualità tramite sistema di visione, dove può davvero fare la differenza e ottimizzare le operazioni. Gianmichele Piciocco, Marketing Manager Factory Automation di Mitsubishi Electric, ci ha spiegato cos’è l’AI Vision e ci ha presentato l’innovativo MELSOFT VIXIO.
L’intelligenza artificiale è uno strumento sempre più fondamentale per la produzione nelle aziende manifatturiere. Se utilizzata al suo massimo potenziale, può portare enormi benefici alla produttività e agli operatori. Un’applicazione dove può dare vantaggi importanti è il controllo qualità; è proprio in questo caso specifico che possiamo parlare di AI Vision. “AI Vision – spiega Gianmichele Piciocco, Marketing Manager Factory Automation di Mitsubishi Electric è l’intelligenza artificiale integrata nell’analisi di immagini per il controllo qualità; non si tratta, quindi, di un sistema di AI addestrato attraverso database, etichettato, di carattere numerico”. Per Mitsubishi Electric, AI Vision si è tradotta in MELSOFT VIXIO, un software di ispezione visiva che consente agli utenti di utilizzare l’AI anche senza conoscenze specifiche. Questa soluzione opera con telecamere con standard hardware GiGE Vision e standard software GEN<i>CAM e, grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, riconosce le cosiddette “non conformità” difficilmente rilevabili con i sistemi rule-based.
MELSOFT VIXIO, infatti, non prende il dato numerico, ma lavora direttamente con le immagini. “Non vengono più correlati dei numeri, ma delle immagini – prosegue Gianmichele Piciocco – È una cosa molto innovativa, perché un’immagine porta con sé una serie di variabili complesse: luce, sfocatura, sfondo eccetera. L’idea è quella di addestrare l’intelligenza artificiale a riconoscere tramite immagini quando il pezzo in questione è conforme e quando no. Il software è poi in grado di tarare il livello qualitativo del pezzo, trovando eventualmente da solo delle difformità”.
Come parlare con una persona
L’AI Vision è stata pensata per avere una maggiore qualità di prodotto; quindi, non sostituisce i sistemi di visione al momento in commercio, ma perfeziona e automatizza il grado di efficienza dei controlli, oltre a semplificare e automatizzare l’esperienza dell’operatore.
“Quello che facciamo con VIXIO – afferma Gianmichele Piciocco – è verificare se il pezzo è compromesso, ed eventualmente scartarlo senza dare ulteriori spiegazioni. Noi umani discriminiamo la soglia, ma è l’intelligenza artificiale che valuta in autonomia il livello di rottura e ‘decide’ cosa è buono e cosa è scarto. Se prima avrei dovuto mettere diversi sistemi di visione costosi e con un’enorme potenza di calcolo, e passare molto tempo ad allenarli a riconoscere gli scarti, con VIXIO basta mettere una telecamera ‘normale’ all’uscita della linea di controllo e spiegare all’AI cosa deve fare. Abbiamo calcolato che in media si risparmiano cinque giorni di lavoro grazie all’intelligenza artificiale”.
Cosa, invece, non fa VIXIO? “Le più potenti telecamere odierne – spiega Gianmichele Piciocco – identificano il pezzo e la sua posizione nello spazio, dando le misure precise di un’eventuale anomalia. VIXIO non prenderà le misure del pezzo, ma capirà che è presente un’irregolarità, come un operatore che per esempio, dovendo scartare delle nocciole crepate, vede la crepa ma non la misura, però sa perfettamente che è uno scarto”.
Uno dei grandi vantaggi di questa soluzione è il forte abbattimento dei costi a fronte di una precisione elevata. “Nella fase di testing con un’azienda – racconta Gianmichele Piciocco – ci sono state fornite 300 immagini di pezzi conformi e 600 di scarti, dicendo che c’erano in tutto 17 anomalie. L’intelligenza artificiale ne ha riscontrate 21, e l’azienda ha potuto constatare che aveva ragione il nostro software. Tutto questo senza utilizzare telecamere e PC industriali molto potenti che possono costare svariate migliaia di euro. Questo è sicuramente un plus importante soprattutto per le piccole-medie imprese”.
Il libro su cui studiare
Di fronte all’intelligenza artificiale, e a un mezzo come AI Vision, quali saranno le competenze specifiche che verranno richieste? Ci sono due vie: chi diventerà uno sviluppatore e chi un utilizzatore di questa tecnologia. Chi è “dietro le quinte” dell’intelligenza artificiale dovrà avere specifiche capacità di creazione di algoritmi, dovrà essere in grado di proporre applicazioni semplici, ma con un lavoro molto complesso a monte.
Se invece si è degli utilizzatori dell’AI Vision non serve sapere cosa c’è dietro. “Non è necessario capire come funziona nello specifico l’intelligenza artificiale – afferma Gianmichele Piciocco – ma è importante comprendere come migliorare il processo qualitativo in funzione delle risposte che l’AI dà quando interrogata. L’intelligenza artificiale non sostituirà l’operatore umano ma diventerà un tool sempre più importante che, unito alle competenze e conoscenze delle singole persone, renderà le attività lavorative ancora più efficienti”.