Il modello duale “all’italiana”
Abbiamo intervistato Franco Pozzi, Direttore Generale Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro – CNOSFAP, per approfondire in che modo viene declinata e affrontata l’attività di educational nella meccatronica all’interno del canale della formazione professionale e non solo e del modello duale che vede la collaborazione di ente e aziende.
Un canale formativo fondamentale per trasferire competenze meccatroniche e contribuire a formare operatori e tecnici specializzati è quello rappresentato dalla Federazione Nazionale CNOS-FAP. Formata in grande parte da Istituzioni Salesiane, Federazione Nazionale CNOS-FAP non ha scopo di lucro e coordina i Salesiani d’Italia impegnati a promuovere un servizio di pubblico interesse nel campo dell’Orientamento, della Formazione e dell’Aggiornamento professionale con lo stile educativo di don Bosco. Sono soci della Federazione le Istituzioni salesiane e le Associazioni/Federazioni locali e regionali CNOS-FAP che promuovono iniziative e azioni di orientamento e di Formazione Professionale, soprattutto attraverso i Centri di Formazione Professionale (CFP) polifunzionali.
Per capire meglio come CNOS-FAP affronti le sfide della formazione e del learning in ambito meccatronico abbiamo incontrato Franco Pozzi, Direttore Generale Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro – CNOS-FAP. “Da sempre i nostri centri di formazione hanno avuto un’impronta industriale – conferma Pozzi – e, nel corso degli anni, abbiamo avviato progetti nel settore delle lavorazioni meccaniche con macchine utensili e in ambito elettrico, automotive, legno, idraulico e della grafica. Oggi i settori sono molteplici, anche al di fuori da mondo industriale come, ad esempio, la ristorazione, e la logistica”.
Vicini alle aziende per essere più efficaci
Uno strumento fondamentale nell’azione del CNOS-FAP è il tirocinio curricolare, cioè quel periodo di formazione che lo studente effettua direttamente in azienda. “L’inserimento lavorativo degli ex-studenti è sempre stata una nostra caratteristica e questo ci ha consentito di costruire legami di fiducia con le aziende e creare quindi una rete di realtà industriali desiderose di aprire le porte dei loro stabilimenti agli studenti per le attività di tirocinio. Questa rete con le aziende nel tempo è diventata anche una rete di collaborazione dal punto di vista della realizzazione dei corsi”.
Utile anche nei tanti progetti di apprendistato introdotti dal CNOS-FAP, questo rapporto privilegiato con tante aziende potrebbe portare anche a nuove forme di collaborazione. “Ultimamente stiamo lavorando per la collaborazione a livello di Academy. Stiamo ragionando per dare la possibilità all’azienda di fare attività formative direttamente nei nostri corsi e con i nostri laboratori, anche usando materiali e tecnologie fornite dalle aziende stesse”. I laboratori hanno ovviamente un ruolo molto importante nell’attività del CNOS-FAP che ha come priorità proprio mantenerli aggiornati. “Facciamo il possibile, anche in collaborazione con le aziende – conferma Pozzi – però non inseguiamo le ultime innovazioni perché, dal punto di vista didattico, non è sempre necessario avere l’ultimissima versione di una tecnologia per essere efficaci”.
La collaborazione con le aziende non prevede mai accordi in esclusiva, una scelta che da sempre caratterizza CNOS-FAP e che ha permesso di creare una rete estesa e capillare in continua crescita. “Si tratta di un processo naturale che si sviluppa grazie alla soddisfazione per il nostro lavoro, ma anche per il passaparola e la condivisione di obiettivi e priorità. Vogliamo lavorare con aziende che condividano con noi l’impegno sulla missione formativa, questa è la priorità per il CNOS-FAP nello scegliere partner e fornitori. Nella Fondazione ITS Lombardia Meccatronica, che è una fondazione a scuola capofila salesiana e che, come CNOS, abbiamo contribuito a costruire, ci sono aziende partner tra le più importanti (ABB, FANUC e Mitsubishi Electric per citarne alcuni) che collaborano con l’obiettivo di contribuire alla formazione e non di farci un business sopra. Le aziende investono in queste attività perché hanno capito l’importanza di poter contare, direttamente o indirettamente, su risorse formate e competenti”. Le aziende del comparto meccatronico, per concentrarsi su un settore, collaborano anche aiutando la Fondazione nella definizione dei percorsi formativi, proponendo ogni anno con nuovi argomenti, moduli o modifiche. “Le aziende vengono consultate dal Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione ITS Lombardia Meccatronica attraverso questionari online e interviste in permettere di tenere sempre ben focalizzai i percorsi e i temi in programma”.
L’universo salesiano ha alcuni diversi punti fermi che lo caratterizzano, tra questi sicuramente la volontà di tenere un blocco corposo di attività educativa e formativa in capo all’ente e non all’azienda. “Riteniamo sia fondamentale che una parte importante e basilare della formazione sia realizzata dall’ente – spiega il Direttore Generale Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro CNOS-FAP – che deve anche seguire ragazzi e ragazze lungo tutto il percorso. Ricordiamo che si tratta di adolescenti: sono in un’età fragile, anche se spesso sono molto maturi serve comunque seguirli con grande attenzione. Proprio per l’importanza di questo aspetto sono convinto che questa interpretazione del sistema duale, che differisce da quello tedesco proprio per ruolo di enti esterni alle aziende, possa dare grandi risultati”.
Imparare… in ambiente virtuale
Soprattutto il settore della meccatronica sta vivendo una fase di grande innovazione con un processo di digitalizzazione e virtualizzazione che coinvolge sempre più attività e ambiti, dalla progettazione fino alla programmazione di robot e celle. Questa transizione digitale coinvolge anche l’attività di educational a cui pone sia sfide, come dotarsi di nuove competenze, ma anche dà ad esempio nuove opportunità, permettendo agli studenti di programmare progettare macchine e celle completamenti virtuali.
“Per alcune attività, come ad esempio la programmazione delle macchine, la simulazione viene utilizzata ed è sicuramente molto utile. Siamo però convinti che è importante mantenere anche alcune attività direttamente su macchine e robot per poter trasmettere tutte le competenze agli studenti. Ovviamente non possiamo avere un robot per ogni ragazzo, ma possiamo farli ruotare alternando attività in ambiente simulato e attività a contatto con il robot. Sono convinto che per gli studenti sia molto importante poter avere confidenza con i robot anche attraverso progetti specifici”.