Robot… in trappola!

L’azienda abruzzese S.A.S Service Automation Spinelli è specializzata nella creazione di linee e celle automatiche per diversi settori industriali. Una delle sue ultime fatiche è una cella robotizzata trasportabile per l’assemblaggio di trappole per topi, su cui ha scelto di inserire due robot antropomorfi EPSON, forniti da Sinta. Ci ha raccontato questa particolare applicazione Nico Spinelli, CEO e Founder di S.A.S Service Automation Spinelli.

S.A.S Service Automation Spinelli nasce nel 2001 ad Atessa (provincia di Chieti), da un’idea di Nico Spinelli. L’azienda, su misura e seguendo le specifiche dei clienti, crea impianti e linee di assemblaggio automatizzate, isole robotizzate, banchi di test e software per la supervisione di impianti di trattamento rifiuti e acquedotti; fornisce anche servizi di assistenza tecnica, elettrica, elettronica e di manutenzione industriale, per risolvere qualsiasi esigenza e offrire soluzioni complete e personalizzate. L’azienda abruzzese si occupa dello studio, della progettazione e realizzazione di isole di lavoro robotizzate, di medie e grandi dimensioni per le applicazioni di manipolazioni, arc-welding, saldatura a punti e, anche, con la possibilità di integrare sistemi di visione artificiale. Nell’officina, all’interno dell’azienda, vengono costruiti i quadri elettrici che gestiscono le macchine/ impianti e assemblate le isole/macchine realizzate, off rendo così una ricca gamma di sistemi automatici, grazie all’utilizzo di componenti modularizzati in grado di integrarsi tra di loro e offrire un’elevata affidabilità nel tempo. Su richiesta del cliente, S.A.S Service Automation Spinelli sviluppa delle soluzioni che attraverso software e sensoristica possano dare un feedback delle operazioni che vengono effettuate. Si rivolge ad aziende italiane di diversi settori industriali, quali elettronica, elettromeccanica, meccanica, stampaggio, automotive e alimentare. “Al momento – racconta Nico Spinelli, CEO e Founder di S.A.S Service Automation Spinelli – siamo una decina di persone, di cui sette tecnici che lavorano tra progettazione, realizzazione elettrica/ meccanica e software; inoltre, abbiamo creato delle collaborazioni con diverse aziende che ci aiutano a sviluppare i nostri progetti nei periodi in cui siamo molto carichi di lavoro, cosa che in questo momento sta capitando molto spesso per fortuna”.

Un partner con cui l’azienda teatina ha un forte rapporto è Sinta. “La nostra collaborazione – spiega Nico Spinelli – è nata circa 18 anni fa grazie a un nostro cliente comune. Sinta aveva la necessità di un tecnico in grado di programmare dei robot installati, e noi siamo ‘venuti in soccorso’. Ora non siamo semplici clienti per quanto riguarda robot e componenti, ma siamo diventati loro ‘integratori di fiducia’ per quanto riguarda questa zona: in pratica, se un cliente di Sinta ha bisogno di installare un’automazione siamo uno dei suoi punti di riferimento, in quanto non si occupano della realizzazione di impianti ma solo di distribuzione prodotti”.

Flessibilità e spazi ottimizzati

Il controllo dell’assemblaggio è fatto direttamente dai robot. robot Robot… in trappola! epson robot sinta
Il controllo dell’assemblaggio è fatto direttamente dai robot.

Uno degli ultimi progetti a cui le due aziende hanno lavorato insieme è una cella robotizzata dedicata all’assemblaggio di trappole per topi, le scatole in plastica comunemente visibili nei condomini e nelle nostre città. Queste scatole sono formate da 9 particolari, che vengono assemblati da due robot antropomorfi che “collaborano” tra di loro. “Abbiamo scelto – racconta Nico Spinelli – la serie EPSON VT6-L, commercializzata da Sinta, che ha il vantaggio di avere tutta la logica integrata, quindi i CPU e i driver sono all’interno del basamento del robot, caratteristica che permette di avere un cablaggio senza bisogno di montare il controllo in un armadio e un collegamento molto più snello perché l’alimentazione e gli ingressi I/O sono diretti. Questa serie offre un’ottimizzazione degli spazi eccezionale, perché consente di avere un quadro elettrico molto piccolo e possiede la scheda di rete al proprio interno, dando quindi la possibilità di comunicare con il PLC”. Inoltre, il robot EPSON VT6-L non possiede back-up delle batterie per gli encoder, ma ha encoder assoluti multigiro di ultima generazione, non ha la necessità di interventi frequenti per la sostituzione delle batterie. La cella ha delle dimensioni molto ridotte: parliamo di 2×1,80 metri, ed è trasportabile con un muletto per essere spostata da una linea all’altra, dove c’è bisogno in quel momento.

“Il cliente finale – spiega Nico Spinelli – ha all’attivo tre impianti diversi per la produzione di queste trappole. Per non investire in tre celle robotizzate, ci ha chiesto di crearne una sola flessibile e trasportabile, che viene spostata all’interno del plant produttivo. I robot sono in grado di gestire diverse ricette, tante quante le diverse tipologie di scatole che vengono prodotte”. L’impianto “fisso” è dotato di un pick & place cartesiano che porta i pezzi grezzi alla cella, dove un PLC coordina tutte le operazioni di assemblaggio. Un altro vantaggio di questa cella è il controllo dell’assemblaggio fatto direttamente dai robot. “Se un componente non si inserisce correttamente – spiega Nico Spinelli – il robot dà un feedback negativo: ogni particolare da assemblare, infatti, è una ‘missione’ e il robot conferma ogni passaggio prima di andare alla missione successiva, quindi l’operatore sempre a che punto si trova l’assemblaggio. Nel momento in cui non riesce a fare una qualsiasi operazione, si genera l’allarme. In caso di errore, la linea si blocca completamente in modo che l’operatore possa vedere qual è la causa del problema”.

S.A.S Service Automation Spinelli non ha semplicemente fornito la cella con i robot al cliente finale, ma, come per tutti i lavori che ha eseguito, offre anche un servizio di post-vendita e assistenza. “Noi programmiamo i robot e facciamo la messa in servizio – afferma Nico Spinelli – il cliente finale ha la possibilità, dopo un corso da noi organizzato di una giornata, di fare delle piccole modifiche, ma a livello di struttura di programma siamo sempre noi a intervenire. Cerchiamo di renderlo autosufficiente per quanto riguarda le problematiche quotidiane, ma per il resto sa che basta una chiamata e interveniamo”.

di Rossana Pasian

0 Condivisioni