Robot (leggeri) per tutti i gusti
Dagli SCARA, fiore all’occhiello della gamma di robot industriali, fino ai modelli a sei assi. Ma anche il nuovo dual-arm e le opzioni che rendono i robot adatti a condividere con l’uomo l’area di lavoro. Andrea Casari, Direttore Generale di Sinta, distributore per l’Italia dei robot Epson, ci ha guidato alla scoperta delle novità che la casa giapponese ha messo in mostra nel corso di Automatica.
di Fabrizio Garnero e Fabrizio Dalle Nogare
Segue una strategia ben definita l’espansione della gamma Epson di robot industriali, in continuità con la specializzazione in un settore – quello della manipolazione leggera e dell’assemblaggio – che vede la casa giapponese ormai da anni come un riferimento di primo piano a livello globale. Ora, lo sviluppo di soluzioni di automazione che richiedono precisione e velocità si affianca a progetti che mirano ad agevolare la coesistenza di robot e operatori nella stessa area di lavoro. “La tradizionale specializzazione di Epson nel mondo dei robot SCARA – racconta Andrea Casari – ha portato allo sviluppo di tre serie sovrapponibili dal punto di vista della meccanica e del software, ma con una differenziazione in termini di costo tra i modelli entry level (serie T), quelli intermedi della serie LS, fino alla gamma Premium. Tutto per permettere al cliente di scegliere il modello migliore per le specifiche esigenze. Potremmo dire che la discriminante nella scelta del robot diventa l’applicazione e, ancor più nello specifico, il tempo ciclo che si vuole ottenere”.
I nuovi SCARA compatti e versatili
La gamma entry-level di robot SCARA compatti e versatili si arricchisce di una nuova opzione, il modello T6 con carico utile fino a 6 kg, versione più potente dell’apprezzato T3. Il motore con encoder assoluto privo di batteria riduce gli interventi di manutenzione e i tempi di inattività legati alla linea di produzione, mentre la dotazione di porte I/O per pinze o altri utensili, posizionate all’estremità del braccio del robot, semplifica il cablaggio e riduce il tempo di set up. Il design del robot, inoltre, prevede un condotto dei cavi ridotto nella parte superiore, conferendo maggiore stabilità al robot stesso.
“Il controller è integrato nel manipolatore, così da semplificare l’installazione, la configurazione e il riutilizzo del robot, oltre a garantire maggiore compattezza e quindi più spazio a disposizione nella macchina”, aggiunge Casari.
Robot a sei assi con controller integrato
Dai quattro ai sei assi, la filosofia non cambia: più serie con caratteristiche differenti tra loro per garantire maggiore libertà di scelta. Ad Automatica, oltre al modello entry-level VT6 con controller integrato, è stato presentato il robot N6, ultimo arrivato della serie N, con sbraccio di 1.000 mm e carico utile di 6 kg. Il nuovo robot a sei assi può essere installato in aree ristrette, alle quali i modelli della generazione precedente non riuscivano ad accedere, mentre il braccio cavo garantisce maggiore spazio per connessioni e tubi. Analogamente al braccio, anche il nuovo sensore di forza SH250LH, opzionale, ha un design cavo per il passaggio interno di fili elettrici e tubi. “Grazie al loro design, i modelli a sei assi della serie N di Epson raggiungono molti più punti e un livello di precisione generalmente associati ai robot di taglia decisamente più grande, che presuppongono quindi costi più elevati e un maggiore consumo energetico”, precisa il Direttore Generale di Sinta.
Una pelle “soft” per lavorare in coesistenza con gli operatori
Ad Automatica, Epson ha anche mostrato in che direzione si sta muovendo sulla strada di una più stretta cooperazione tra uomo e robot. In sinergia con l’azienda austriaca Airskin, a un modello SCARA T3 è stata, infatti, applicata una protezione con materiale morbido che consente di certificare il robot per l’utilizzo, entro un determinato range di velocità, in un’area di lavoro condivisa con l’operatore. “Una soluzione che può certamente tornare utile quando non è richiesta una prestazione molto elevata in termini di velocità, per esempio”, prosegue Casari. “Un progetto che va verso la coesistenza e denota l’attenzione di Epson per un ambito che non è certamente nativo per l’azienda. Insieme all’introduzione di una modalità di programmazione facilitata, basata su dei blocchi funzionali e con l’ausilio di alcune App sviluppate appositamente, il concetto è quello di mettere a disposizione dei clienti robot economici, semplici da programmare e gestire e utilizzabili in maniera cooperativa”.