Salute e benessere dei lavoratori: il cambiamento passa dai robot
Può la crescente robotizzazione contribuire a migliorare le condizioni di salute e il benessere dei lavoratori nelle aziende manifatturiere?
Cosa suggeriscono le esperienze concrete di chi utilizza i robot quotidianamente?
SIRI, l’Associazione italiana di robotica e automazione, con il patrocinio di Fondazione UCIMU e PubliTec, nel convegno “Robot, salute e benessere: l’impatto dell’automazione industriale 4.0 sul lavoro nelle fabbriche” del 7 novembre ha provato a dare una risposta a queste e ad altre domande, alimentando il dibattito su un tema sempre più centrale nell’industria di oggi. E ha provato a farlo coinvolgendo, insieme agli imprenditori, esperti provenienti da mondi diversi da quello industriale: medici, sociologi, ricercatori e altre figure in grado di offrire una prospettiva diversa e interessante.
Robot sempre più diffusi
Punto di partenza, però, rimangono i robot e la loro sempre più marcata diffusione, sia in Italia che all’estero, come mostrano chiaramente i più recenti dati diffusi dalla IFR, la International Federation of Robotics, a livello internazionale, e dal Gruppo di Lavoro Statistiche di SIRI per quanto riguarda l’Italia.
Insieme al Past President di IFR Arturo Baroncelli, il presidente di SIRI, Domenico Appendino, ha illustrato le ultime statistiche – peraltro anticipate su Deformazione di ottobre, spiegando che “ben 381.000 nuovi robot industriali sono stati installati nel corso del 2017, +30% rispetto al 2016. L’Italia si è ben comportata con 7.700 robot installati nel 2017 (+19% sul 2016, indice più che doppio rispetto alla Germania e triplo rispetto agli USA) e con una crescita per il 2018 prevista addirittura superiore”.
Dall’indagine un quadro incoraggiante
Sempre in tema di numeri, Massimo Sumberesi di Doxa ha presentato il 1° Rapporto 2018 su “Robot, Intelligenza Artificiale e Lavoro in Italia”, che mostra un quadro piuttosto incoraggiante e può contribuire al superamento di alcuni pregiudizi: solo il 16% dei lavoratori si dichiara contrario all’utilizzo dei robot, quota che scende sotto al 10% tra i dipendenti di aziende già robotizzate.
Circa il 30% delle aziende attive in Italia utilizzano sistemi, soluzioni e processi basati sull’impiego dei robot. Di queste, quasi 1/3 ha aumentato il numero di dipendenti, mentre appena il 5% dichiara di aver ridotto in modo significativo il proprio personale. Oltre il 70% dei lavoratori dichiara di aver notato un miglioramento delle condizioni di sicurezza nel lavoro.
Tendenze, quelle emerse dall’indagine, confermate dai rappresentanti delle quattro aziende utilizzatrici di robot (San Grato High-Tech Forging, Fonderie Mario Mazzucconi, Gai Macchine Imbottigliatrici, Intercos Group) che hanno fornito la loro testimonianza al convegno, sottolineando sia i benefici in termini di competitività, sia il contributo alla significativa riduzione degli infortuni che la robotizzazione ha portato.
Le voci dal mondo accademico
Delle implicazioni mediche relative al binomio tra robot e lavoro ha parlato il Prof. Massimo Pagani della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università degli Studi di Milano, ponendo l’accento sul fattore dello stress lavorativo derivante dalle nuove modalità organizzative che si stanno affermando nelle fabbriche moderne.
Un altro esponente del mondo accademico, il Prof. Lino Codara, Docente di Sociologia dell’organizzazione all’Università di Brescia, si è focalizzato sul rapporto esistente tra automazione industriale 4.0 e qualità del lavoro, considerata la connessione stretta (anche se non univoca) tra quest’ultimo concetto e quello di benessere.
Alla tavola rotonda di chiusura ha partecipato anche Dorotea Broglio, Dirigente medico dell’INAIL, descrivendo tra l’altro il progetto di una mano protesica di derivazione robotica androide con funzionalità e sensibilità tali da permettere a chi la indosserà di eseguire movimenti e attività simili all’arto fisiologico.
Sul prossimo numero di Deformazione il report completo del convegno.
Qui sotto alcune foto dell’evento.