Una nuova rete per il futuro
Da Nord a Sud, la Rete M2A, nata da un’intuizione di AIdAM e del MIUR (oggi MIM) e che oggi conta circa 200 istituti aderenti, ha aiutato le scuole di Meccanica, Meccatronica e Automazione a migliorare la propria offerta formativa e ad allinearsi maggiormente alle esigenze delle aziende. Durante un convegno a Roma, è stata organizzata un’Assemblea Costituente affinché questo network virtuoso si allargasse: nasce così la Rete i.M2A, che ingloba anche gli istituti a indirizzo Informatica e Telecomunicazioni.
Alle 12:45 del 9 febbraio, durante un evento istituzionale presso il MIM, la Rete M2A si è allargata ufficialmente ed è diventata Rete i.M2A: alle scuole tecniche a indirizzo di Meccanica, Meccatronica e Automazione, si aggiungono quelle di Informatica e Telecomunicazioni. Questo ingresso è il frutto di un lungo lavoro, che vede il suo fondamento della valorizzazione della filiera tecnica e dell’istruzione. In questo modo, si vogliono creare sinergie più attente e coerenti con la richiesta del sistema industriale italiano. Questa “nuova” Rete rappresenterà, inoltre, a livello locale e nazionale anche l’ambito della digital transformation, divenuto strategico per la crescita del sistema Paese.
“Siamo orgogliosi – commenta Imerio Chiappa, Presidente della Rete i.M2A – di conseguire questo obiettivo, l’evento ribadisce l’impegno continuo delle Scuole con le maggiori realtà produttive di settore. La rete cresce e crescono gli intenti, siamo una realtà di 222 scuole dislocate in tutto il territorio nazionale. I Dirigenti e i docenti sono il motore di una trasformazione attenta all’innovazione e in linea alle richieste del nuovo mercato del lavoro e delle professioni. Per noi questo vuol dire poter rappresentare realmente, attraverso il nostro fare, un sistema in continua trasformazione che è quello dell’Istruzione tecnica”.
La rinnovata Rete vuole continuare a essere un connettore strategico di sistema anche attraverso l’impegno nella formazione, nell’orientamento attivo e nelle recentissime sperimentazioni della filiera tecnica. “La Rete – afferma Maurizio Adamo Chiappa, membro del CTS della Rete i.M2A – sta partecipando attivamente alla nuova sperimentazione della Riforma ‘4+2’, con proposte progettuali di qualità. È il caso di dire che la ‘cultura tecnica’ rappresenta il cuore pulsante della nostra Italia. La Rete racchiude scuole di eccellenza e accresce la qualità delle proposte grazie a una condivisione di intenti attenta e proficua tra le diverse realtà”.
Insieme si funziona meglio
Il convegno è stato anche l’occasione per ripercorrere l’ultimo anno della Rete, guardando a tutte le iniziative organizzate. Massimo Angeloni, CTO Nord della Rete i.M2A, ha elencato gli eventi, sottolineando che non si sono concentrati in una specifica area geografica, ma hanno coinvolto in ugual misura Nord, Centro e Sud del Paese, a dimostrazione di come la Rete riesca a connettere tutta l’Italia, e che le realtà virtuose sono equamente distribuite su tutto il territorio nazionale. “A Didacta – ha commentato Massimo Angeloni – abbiamo anche parlato di un nuovo approccio di fare didattica: un approccio ‘destrutturato’ rispetto all’aula di scuola classica. Come cambia il mondo del lavoro, si deve aggiornare anche il modo di fare scuola”.
Claudio Gagliardi, Vice Segretario Generale di Unioncamere, ha voluto sottolineare che la Rete ha creato uno “standard” nazionale, un criterio di orientamento per i giovani che fa parlare a scuole e imprese lo stesso linguaggio. “Il mondo sta cambiando tanto e molto velocemente – ha affermato Claudio Gagliardi – il nostro compito come Rete è quello di accompagnare gli studenti, dando loro gli strumenti per orientarsi in ogni situazione”.
L’orientamento parte anche e soprattutto dall’alternanza scuola-lavoro, così pensa Federmeccanica. “Stiamo celebrando un successo – ha detto Stefano Serra, Vice Presidente con delega Education di Federmeccanica – le competenze degli studenti sono fondamentali per la vita d’impresa: dobbiamo aiutarli a trovare il loro posto nel mondo del lavoro, dove il loro talento possa esplodere appieno e dare i giusti frutti”.
Come si diceva prima, la Rete i.M2A ha dimostrato che il cosiddetto divario Nord-Sud non è incolmabile. “Ci sono delle differenze – ha commentato Massimo Vacchini, Diretto di AIdAM – ma si possono superare: con la Rete abbiamo dimostrato che basta dare le giuste occasioni di crescita e di collegamento tra le diverse realtà”. “Se siamo in rete funzioniamo meglio – ha aggiunto Maurizio Chiappa – L’istruzione tecnica è fondamentale per il mondo del lavoro. Io auspico la creazione di una rete che comprenda tutti gli indirizzi degli istituti tecnici tecnologici”.
Un altro tema toccato, e molto sentito dai docenti, è stato quello di un altro tipo di orientamento: quello dei professori delle scuole secondarie di primo grado, le comunemente chiamate “scuole medie”. “I docenti della scuola media – ha affermato Anna Grazia De Marzo, CTO Sud – spesso non conoscono la realtà delle scuole superiori, spingendo gli studenti più bravi solo verso i licei e considerando gli istituti tecnici come scuola di riservata a chi ha più difficoltà nello studio. Ma non è assolutamente questa la realtà: le nostre scuole non sono più facili né meno faticose; hanno piuttosto un approccio differente alla didattica, che comprende molti più laboratori e attività pratiche. È importante che passi questo messaggio, in modo che i ragazzi e le loro famiglie compiano delle scelte informate e consapevoli”.
Gli strumenti per le scuole
L’evento è proseguito nel pomeriggio, durante cui nuovamente ha preso la parola AIdAM, per raccontare le linee guida dei laboratori meccatronici. “Insieme alla Rete – ha spiegato Michele Merola, Presidente di AIdAM – abbiamo creato le linee guida per i laboratori meccatronici degli istituti scolastici. Ci eravamo accorti che mancavano delle regole che identificassero le tecnologie che qualificano il laboratorio come effettivamente meccatronico. Queste linee guida sono uno strumento importante, tra l’altro, perché rendono più efficaci gli investimenti fatti dalle scuole e aiutano gli studenti dei diversi istituti ad avere competenze il più omogenee possibile”. Come più volte ripetuto, ridurre il gap tra mondo scolastico e mondo dell’impresa è cruciale. “Gli studenti – ha commento Marcello Zinno, Marketing Manager di AIdAM – una volta usciti dalla scuola non devono trovare un mondo troppo diverso: la scuola non deve sopperire alla mancanza di formazione aziendale, ma allo stesso tempo deve dare i giusti strumenti agli studenti, come appunto dei laboratori adeguati che siano vicini a ciò che si incontra nelle aziende”.
La giornata, infine, è stata chiusa da Filippo Zanetti, Managing Partner di Simbiosity, che ha presentato l’Edutech District, il primo hub di innovazione italiano che ha l’obiettivo di sviluppare innovative soluzioni tecnologiche per la scuola. “Focalizzato – ha spiegato Filippo Zanetti – sul trasferimento di tecnologia applicata alla preparazione dei giovani, allo sviluppo di competenze e professionalità, alla formazione specialistica pre e post lavorativa, l’Edutech District propone un programma di sviluppo di iniziative fra scuola, start-up, imprese e istituzioni per immaginare un nuovo modo di fare didattica”.
Concludendo, un nuovo modo di fare scuola può portare solo dei benefici, se l’obiettivo resta quello di dare il meglio agli studenti. La nascita della nuova Rete i.M2A è un passo importante che porterà i suoi frutti. “Quando si effettua una scelta, si cambia il futuro”, ha concluso Imerio Chiappa.
di Rossana Pasian