Certificazioni per la salute e sicurezza sul lavoro
Con la UNI ISO 45001:2018 nasce la prima norma ISO per certificare i sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. Con la certificazione è garantito il rispetto delle norme, è documentata la qualità dell’impresa ed è tutelata la competitività
di Renato Uggeri
Dopo la pubblicazione della norma UNI ISO 45001 per la certificazione dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, gli organismi hanno tre anni di tempo per completare la migrazione delle certificazioni accreditate dalla BS OHSAS 18001 alla nuova norma.
Quali sono le caratteristiche della nuova normativa?
La norma internazionale è al passo con l’attuale processo di globalizzazione: con la pubblicazione della ISO 45001:2018 il 12 marzo scorso, recepita contestualmente dall’UNI come norma italiana UNI ISO 45001:2018, è nata la prima norma ISO per certificare i sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. Diverse le caratteristiche che armonizzano la ISO 45001 alle altre norme di sistemi di gestione. Per garantire l’uniformità e favorire l’integrazione dei sistemi certificati, il documento adotta la struttura ad alto Livello (HLS-HIGH Level Structure) e ne recepisce le principali novità, come l’approccio basato sul rischio, l’analisi del contesto in cui opera l’organizzazione, la partecipazione attiva dell’alta direzione e la consultazione e partecipazione di lavoratori. Dopo tre anni dalla pubblicazione, la norma ISO 45001:2018 sostituirà la BS OHSAS 18001:2007 che dal 12 marzo 2021 non sarà più valida. La decisione è stata presa dall’Assemblea Generale IAF (International Accreditation Forum) del 2016, e confermata dal documento IAF MD 21:2018 “Requirements for the Migration to ISO 45001:2018 from OHSAS 18001:2007”, che ha definito in maniera uniforme il processo di migrazione delle certificazioni di sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro rilasciate in tutto il mondo dagli organismi accreditati.
La migrazione delle certificazioni
Durante il processo di migrazione, saranno valide sia le certificazioni emesse a fronte della ISO 45001:2018 sia quelle rilasciate secondo la BS OHSAS 18001:2007. Tuttavia, le certificazioni emesse secondo tale standard, dopo il 12 marzo 2018, dovranno riportare la data di scadenza dell’11 marzo 2021. Inoltre, dopo due anni dalla pubblicazione della norma ISO, ovvero a partire dal 12 marzo 2020, gli audit di certificazione di sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro potranno essere eseguiti solo secondo i requisiti della norma ISO 45001:2018. Gli organismi di certificazione devono anche assicurarsi che il personale coinvolto direttamente nelle attività di valutazione sia formato sui nuovi requisiti e verificare il raggiungimento dell’adeguato livello di competenza. Nell’intraprendere il percorso di migrazione delle certificazioni accreditate, è dunque necessario che gli organismi di certificazione siano pienamente consapevoli sia delle tempistiche sia dello scenario che si sta delineando a livello internazionale.
I documenti internazionali
Per agevolare il processo, il 18 gennaio scorso IAF ha pubblicato il documento IAF MD 21, che specifica i requisiti per la migrazione delle certificazioni alla ISO 45001:2018; dal 25 gennaio inoltre è in vigore il documento IAF MD 22:2018 “Application of ISO/IEC 17021-1 for the Certification of Occupational Health and Safety Management System (OH&SMS)”, che definisce i criteri per l’accreditamento degli organismi di certificazione dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, senza sostituire quelli della ISO/IEC 17021-1:2015 che rimangono applicabili. Infine, è stato pubblicata la specifica tecnica ISO/IEC TS 17021-10:2018 “Conformity assessment – Requirements for bodies providing audit and certification of management systems – Part 10: Competence requirements for auditing and certification of occupational health and safety management systems”, sui requisiti di competenza del personale coinvolto nel processo di certificazione dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro.
Le imprese certificate sono in rapido aumento
Oggi sono quasi 17.000 le imprese che hanno un sistema di gestione certificato per la norma BS OHSAS 18001, il 9% in più rispetto al 2016 e il 32% in più rispetto a tre anni fa. La certificazione porta con sé dinamiche di efficienza che si riverberano su tutta la struttura aziendale e che ne aumentano la competitività, anche attraverso un miglioramento dell’immagine sul mercato. Un’indagine qualitativa su un campione di 311 aziende certificate secondo la norma BS OHSAS 18001, condotta da Inail, Accredia e Aicq attraverso la somministrazione di un questionario ai responsabili della sicurezza e al top management, ha rilevato che quasi la totalità delle imprese in seguito alla certificazione del proprio sistema di gestione ha verificato un miglioramento delle prestazioni in sicurezza, misurate attraverso il numero di infortuni e malattie professionali e dei mancati infortuni, le ore di formazione e le non conformità gestite.
I benefici della scelta
L’Inail concede riduzioni del premio assicurativo alle imprese che hanno effettuato miglioramenti o azioni di prevenzione degli infortuni al fine di salvaguardare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. Gli interventi che permettono di accedere a tali riduzioni sono quelli previsti dal Modello OT 24 (oscillazione del tasso di tariffa per prevenzione). Tra questi interventi, la certificazione secondo lo standard OHSAS 18001 (e a seguire la ISO 45001) è quella che permette e ragionevolmente permetterà di raggiungere il punteggio massimo per ottenere lo sconto sul premio. L’Inail, inoltre, finanzia in conto capitale (Bando ISI) le spese sostenute per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, prevedendo anche il caso di adozione di modelli organizzativi di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori. Nella maggioranza dei casi, la scelta di certificare il sistema di gestione deriva da un’iniziativa della direzione aziendale o dalla richiesta del mercato.
Il miglioramento di immagine che coinvolge l’impresa certificata rispetto ai propri clienti è un asset per l’azienda che porta con sé un importante ritorno di competitività. Allo stesso tempo, circa un terzo delle imprese certificate rileva un limite a una maggiore diffusione della certificazione nella scarsa conoscenza dei suoi benefici e, per le aziende del settore delle costruzioni, un’elevata incidenza dei costi iniziali.