Italia-Cina: una partnership vincente
L’avvicinarsi di Miconex 2018, fiera internazionale di riferimento nel comparto della strumentazione, l’automazione e il controllo in programma il prossimo ottobre, offre l’occasione per qualche riflessione sui rapporti con la Cina
di Valerio Alessandroni
L’imponente urbanizzazione e la crescita del potere di acquisto della classe media sono alla base della costante crescita dei consumi interni cinesi. Ciò non solo nelle cosiddette città di prima fascia (Pechino, Shanghai e Canton) ma anche in quelle di seconda e terza fascia (20 metropoli, ciascuna con 7-10 milioni di abitanti), oltre a numerose altre aree urbane da 3-5 milioni di abitanti.
Oltre a questo, l’aumento dei redditi e la nascita di nuove tendenze nella cultura e nella moda ispirate al modello occidentale determinano nel mercato cinese nuovi modelli di consumo. A seconda dei settori, tali modelli possono essere ispirati dagli status symbol (lusso, vini e via dicendo, ad alta valenza di immagine) e dalla forte attenzione al rapporto qualità/prezzo (razionalizzazione delle scelte d’acquisto tramite l’e-commerce); parliamo quindi di fattori specifici di determinati settori, in modo particolare per quanto riguarda i beni durevoli (qualità di processo/prodotto, assistenza post-vendita e così via). La maggior parte delle aziende straniere genera profitti più elevati in Cina che nel resto del mondo. Il settore sanitario, quello alimentare, le tecnologie pulite e le infrastrutture per la mobilità, nonché il retail e la distribuzione, sono i segmenti che mostreranno i più elevati tassi di crescita.
Oggi la Cina è il primo mercato al mondo dell’automotive e tutti i più grandi costruttori sono presenti su questo mercato con produzioni locali. Macchinari e prodotti chimici, specie negli ambiti a più alto valore aggiunto, mostreranno ancora segnali di crescita.
Numerosi casi di collaborazione fra il nostro Paese e la Cina
Dalla logistica alla meccanica, ci sono sempre più casi virtuosi di collaborazione tra aziende italiane e cinesi.
Dal 2000 a oggi, sono più di 250 i gruppi cinesi e di Hong Kong che hanno investito nel nostro Paese. Nella stragrande maggioranza dei casi (90%) l’investitore cinese ha il controllo: il 70% è dato da investimenti greenfield, il 30% da acquisizioni (il 60% da italiani e il 40% da precedenti investitori stranieri). Per funzionare, questa integrazione tra aziende italiane e cinesi deve essere culturale, prima ancora che aziendale. Ci sono molti casi di successo che hanno seguito questo percorso, e ancora più opportunità per le imprese italiane che vorranno seguirlo, grazie a operatori in grado di facilitare le relazioni tra due mondi destinati ad essere sempre più in contatto nei prossimi anni. D’altra parte, le interazioni tra aziende nostrane e cinesi non sono sempre facili, in un momento storico che vede la Cina impegnata in una nuova stagione di globalizzazione e di passaggio dalla quantità alla qualità. La transizione che sta affrontando infatti è profonda, e la porterà ad essere un’economia avanzata e basata in particolare su consumi, servizi e innovazione. Un percorso di trasformazione cruciale per rilanciare il tessuto industriale cinese, e che si annuncia stabile e continuo con una presidenza “di lunga durata”. Oggi la Cina offre ancora molteplici opportunità agli investitori italiani, ma rispetto al passato richiede una maggiore conoscenza delle dinamiche settoriali e locali: in particolare quella della costante crescita dei consumi e quella dell’aumento del livello tecnologico, come previsto dal piano Made in China 2025.
Per le aziende italiane, oltre alle opportunità ci sono però anche ostacoli. La cooperazione risulta essere la pietra miliare per affrontarli e gradualmente superarli. Tuttavia, da sola non basta, le imprese devono mettere in conto anche investimenti e perseveranza in una logica a medio-lungo termine. Ci vuole spesso del tempo per costruire un partenariato di fiducia, e per capire i diversi modi di fare business.
La nuova Via della seta che collega i vari continenti
Infine, si aprono grandi opportunità per i Paesi affacciati sul Mediterraneo a fronte della nuova Via della seta marittima che collegherà Asia, Africa, Europa e costa est del Nord America. “Belt and Road” è una grande opportunità di crescita per i sistemi economici delle nazioni coinvolte e per le singole aziende; solo chi si muoverà per tempo e con l’approccio corretto potrà ottenerne benefici concreti. Il progetto va ben oltre un mero confronto di convenienza fra le diverse soluzioni di trasporto della tratta Europa-Asia. “Belt and Road” è un’iniziativa di politica industriale destinata a modificare significativamente l’assetto degli scambi commerciali e, come tale, andrà a sovvertire posizioni di vantaggio competitivo che attualmente sembrano consolidate.“Belt and Road initiative”, quindi, non è solo il revamping della storica Via della seta, ovvero la ferrovia che collega Europa e Asia passando per i territori dell’ex Unione Sovietica. Esiste anche una Southern Belt che passa per India, Pakistan, Iran e Turchia, destinata ad aprire una porta verso il Sud Est asiatico. Infine, vi è la nuova Via della seta marittima del XXI secolo che collegherà, come abbiamo visto, Asia, Africa, Europa e costa est del Nord America.
Un’opportunità per essere presenti in modo diretto
Per cogliere le opportunità offerte dal mercato cinese bisogna essere presenti in loco. Ciò permette innanzitutto di: cogliere le tendenze emergenti e le peculiarità della domanda cinese, di accorciare la distanza tra produttori e consumatori in termini logistico-commerciali, di monitorare costantemente sia l’evoluzione normativa sia le politiche amministrative messe in atto dalle autorità provinciali e municipali, che per la vastità continentale del Paese-mercato possono essere soggette a sensibili variazioni. La partecipazione a Miconex, fiera internazionale di riferimento nel comparto della strumentazione, automazione e controllo, è la soluzione ideale per le aziende che desiderano approcciare il grande mercato cinese. Organizzata da CIS (China Instrument and Control Society, associazione cinese delle aziende di strumentazione), la 29a edizione di Miconex si svolgerà a Pechino dal 24 al 27 ottobre. Nella sua veste di referente italiano di CIS, G.I.S.I. sta organizzando uno stand collettivo per gli associati che desiderano partecipare.