Misura delle scorte nel bunker per biomassa
I bunker per biomassa possono raggiungere dimensioni considerevoli. Per rilevare esattamente le scorte di materiale, i sensori VEGA effettuano la misura sia verticalmente, sia orizzontalmente. In questo modo si assicura un approvvigionamento affidabile
di Noemi Sala
Il team VEGA è stato interpellato per realizzare un sistema di rilevamento delle scorte tramite sensori nella centrale a biomassa di Bando d’Argenta (FE), tra le più grandi di questa tipologia nel Nord e Centro Italia. In precedenza, la valutazione delle scorte si basava sul controllo visivo da parte del personale. Titolare della gestione della centrale è San Marco Bioenergie del gruppo F2i.
La centrale è composta da due linee identiche basate sulla tecnologia di combustione a griglia mobile. Ciascuna delle due linee è dotata di un generatore di vapore surriscaldato, di una turbina a condensazione e relativo generatore elettrico, e di sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera. La biomassa utilizzata come combustibile è di origine vegetale, e proviene da residui della coltivazione delle piante da frutta e manutenzioni boschive e da pioppicoltura.
La stima del consumo avveniva tramite un controllo visivo
Una sfida particolare era rappresentata dal deposito di biomassa di dimensioni davvero considerevoli. Fino ad allora, le scorte di biomassa venivano stimate tramite controllo visivo dal personale della San Marco Bioenergie. In caso di bunker aperti, in cui la movimentazione della biomassa avviene tramite pale caricatrici, e di personale dotato di sufficiente esperienza, questo metodo è abbastanza affidabile. Tuttavia, la quantità esatta di materiale consumato e delle scorte disponibili rimane una stima. Nella centrale di Bando d’Argenta il sistema di controllo visivo risultava ormai insoddisfacente perché da un lato non si sfruttavano al massimo le capacità del deposito di biomassa, poiché si preferiva andare sul sicuro per evitare un riempimento eccessivo, mentre dall’altro i responsabili ritenevano sproporzionato il tempo dedicato dal personale operativo alla stima del consumo e delle scorte.
Sicurezza di rifornimento
La biomassa è stoccata in forma di cippato e pellet di legno in un grosso bunker da 30 x 5 x 8 m. Questa elevata capacità di stoccaggio serve per reagire alla domanda crescente nei periodi di utilizzo del riscaldamento, nonché per garantire l’esercizio ininterrotto della centrale e il mantenimento dei relativi processi. Per una pianificazione ottimale della logistica del materiale, era quindi necessaria una misura affidabile del contenuto del bunker. A causa dello sporco e della polvere, le condizioni operative all’interno del bunker sono estremamente difficili. A ciò si aggiunge la frequente movimentazione del materiale, a volte spinto all’interno tramite trattori o ruspe.
Il team di VEGA ha proposto l’impiego del VEGAPULS 69 per il rilevamento del volume del deposito di biomassa. Il sensore è insensibile alla polvere e alle oscillazioni di temperatura, ed è quindi ideale per la misura di livello nei sili di stoccaggio di pellet, anche in caso di pareti di lamiera ondulata.
In ogni bunker sono stati installati due sensori: uno misura il livello dall’alto (quindi dal tetto), mentre l’altro misura lo spazio libero in orizzontale. In questo modo è possibile valutare il tipo di depositi. In proposito bisogna sapere che la biomassa di cippato e pellet viene condotta alla coclea con l’ausilio di griglie. La San Marco Bioenergie non voleva pertanto conoscere solo il livello dei pellet nel bunker, ma anche la posizione della biomassa in orizzontale.
Per una misura affidabile era determinante la scelta della posizione dei sensori, ed è stato possibile individuarla grazie alla stretta collaborazione tra il cliente e VEGA.
Aumentata la capacità di stoccaggio
Tutte le parti coinvolte concordavano a livello teorico sulla necessità di impiegare due VEGAPULS 69 per il rilevamento affidabile delle scorte di cippato e pallet. La conferma della correttezza della soluzione si è però avuta solo una volta realizzata l’installazione. Grazie ai sensori VEGA, oggi è garantita la sicurezza di rifornimento di biomassa per l’alimentazione ininterrotta della centrale. Inoltre, è stata aumentata anche la capacità di stoccaggio, senza dover realizzare nuovi bunker.
La strumentazione ha convinto anche nell’esercizio quotidiano. Il cliente apprezza in particolar modo che i sensori funzionino perfettamente e senza richiedere manutenzione anche in presenza di forte imbrattamento.