Lo Smart Working in epoca Covid-19
A cura di Renato Uggeri
Ritornato d’attualità in questo periodo di Covid-19, lo Smart Working o lavoro agile è stato definito sulla Gazzetta Ufficiale come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”. Si tratta di una forma di lavoro che offre indubbi benefici, come la riduzione delle emissioni di agenti inquinanti, un aumento della produttività e la riduzione delle assenze per malattia, oltre alla possibilità di realizzare un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Non mancano tuttavia i rischi, perché il lavoro a distanza e agile può provocare una ridotta capacità di trasferimento delle informazioni tra la forza lavoro e l’isolamento sociale del lavoratore. Il percorso che ha portato all’approvazione della normativa in vigore è iniziato nel 2014 con una proposta di legge finalizzata a dare maggiore flessibilità al mercato del lavoro, nella quale venne introdotto il termine “lavoro agile”. La proposta fu poi rilanciata in un disegno di legge collegato al Patto di stabilità 2016 a completamento delle iniziative di riforma del mercato del lavoro (Jobs Act).
Durante l’attuale pandemia di Covid-19, il Governo ha emanato alcune disposizioni di legge per favorire l’adozione del lavoro agile semplificando alcune delle disposizioni previste nella legge n. 81/2017.Queste misure hanno creato un effetto dirompente. Se infatti a fine 2019 in Italia solo il 3,6% degli occupati tra i 15 e i 64 anni lavorava abitualmente da casa, oggi è possibile stimare una crescita vertiginosa fino a picchi compresi tra il 45% e il 50% dei lavoratori dipendenti in Italia. Il trend prosegue, perché le ultime ricerche hanno mostrato i vantaggi del lavoro agile anche come argine finalizzato a preservare il distanziamento sociale.