Il credito d’imposta promuove la formazione 4.0
Il Ministero dello sviluppo economico ha prorogato per il biennio 2021-2022 una misura importante per stimolare gli investimenti nella formazione del personale sulle tecnologie di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. È infatti riconosciuto un credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione e in percentuale delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione ammissibili, e limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione, in misura del 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300.000 euro per le piccole imprese; per le medie imprese il tetto è del 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250.000 euro; infine, per le grandi imprese il limite è fissato al 30% delle spese ammissibili con un massimo annuale di 250.000 euro. Il tetto è aumentato al 60% per tutte le aziende, fermi restando i limiti massimi annuali, nel caso in cui i destinatari della formazione rientrino nelle categorie protette. Possono beneficiare dell’agevolazione tutte le imprese residenti nel territorio italiano, con esclusione di quelle in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale. La fruizione del beneficio è tuttavia subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Sono ammissibili al credito d’imposta anche le spese relative al personale dipendente che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.