Cromo nei serbatoi: i livelli sono sotto controllo
Un’azienda belga ha scelto il sensore di livello radar compatto di VEGA per la depurazione di acque reflue con alti livelli di cromo. Fra i vantaggi, nessun rischio per gli operatori, la protezione dal troppopieno e una buona focalizzazione del segnale
Una grande sfida per ogni impianto di trattamento dell’acqua è rappresentata dal cromo nelle acque di scarico. I responsabili gestiscono con ancora maggiore attenzione le acque reflue di processo. Per impedire il troppopieno in un serbatoio del cromo, il fornitore di servizi belga ENGIE Solutions ha deciso di affidarsi al sensore di livello radar compatto VEGAPULS 21 di VEGA. L’azienda è specializzata nella depurazione dell’acqua (acqua potabile o acque reflue) per sedi industriali. Una grande impresa meccanica nella regione di Liège ha chiesto aiuto proprio in tale ambito. Presso questa sede, ENGIE si è occupata della depurazione delle acque reflue e di altri liquidi provenienti da diversi processi. Una sfida particolare era rappresentata dalle acque reflue di un impianto che tratta la superficie dei pezzi in metallo. Il cromo lì contenuto doveva prima essere estratto e quindi depurato.
La tecnologia di misurazione radar
Non è facile gestire il cromo, visti i possibili effetti pericolosi sulla salute e sull’ambiente. Pertanto, la soluzione di acido cromico raccolta viene conservata in un serbatoio in HDPE a doppia parete per evitare eventuali perdite e, di conseguenza, danni ambientali. Il gestore aveva anche cercato un sistema di misurazione affidabile per monitorare con precisione il livello di questa aggressiva soluzione a base di cromo nel serbatoio. Quest’ultimo infatti deve essere sfruttato il più possibile, ma mai riempito eccessivamente. Fino a poco tempo fa negli impianti di trattamento delle acque reflue si utilizzava, prettamente per motivi economici, la tecnologia a ultrasuoni per la misura del livello. All’inizio del 2020 VEGA ha lanciato sul mercato questa nuova serie di sensori basata sulla tecnologia di misurazione radar. I dispositivi radar compatti VEGAPULS (serie 10/20/30) sono paragonabili a quelli a ultrasuoni in termini di costi, ma risultano più affidabili e facili da usare.
Una soluzione semplice, sicura e lineare
“Cercavo una soluzione per la misurazione del livello che non rappresentasse un rischio per i miei collaboratori” afferma Laurent Roumieux, team leader di ENGIE. “Finora utilizzavamo un sistema di misurazione a ultrasuoni di un concorrente. Di recente, grazie a VEGA, ho fatto installare un sistema di misurazione radar senza contatto su un serbatoio in HDPE pieno di acido cloridrico (HCl). Ho potuto controllare il livello montando il sensore sulla parte superiore del serbatoio in HDPE. Questa soluzione era molto semplice e, soprattutto, sicura e lineare. Dalla messa in servizio, questo sensore fornisce valori di misura affidabili.”
Vista l’esperienza positiva, Roumieux si è chiesto se non fosse possibile installare il sensore di misura anche sul serbatoio contenente la soluzione aggressiva di acido cromico. L’applicazione non è stata la stessa e si è dimostrata decisamente più complessa, poiché si trattava di un serbatoio cilindrico, posizionato in orizzontale, con un doppio rivestimento. Ciò nonostante Roumieux, che aveva già testato i nuovi strumenti di misura radar VEGA, ha deciso di integrare il VEGAPULS 21.
Una buona focalizzazione del segnale
VEGAPULS 21 fa parte della nuova serie compatta dei sensori di livello radar VEGA. Il cuore dei sensori è un microchip radar sviluppato dall’azienda, ottimizzato specificamente per le esigenze della misura di livello. Le dimensioni esigue consentono la realizzazione di strumenti estremamente compatti. Grazie alla tecnologia a 80 GHz, è possibile orientare il raggio radar esattamente sul prodotto da misurare. Questo consente di distinguere meglio il segnale di misura vero e proprio dai segnali di disturbo. La misura risulta quindi semplice e precisa. Quindi, in caso di installazioni come tubazioni o pompe, in pozzi stretti o in serbatoio a doppia parete, si evita l’insorgere di segnali di disturbo. Non è quindi necessaria alcuna soppressione di questi ultimi, indispensabile invece per i sensori ultrasonori.
Oltre che alle oscillazioni della temperatura, al vuoto e alle pressioni elevate, i sensori radar sono soprattutto insensibili allo sporco, fattori che spesso creano problemi agli strumenti di misura di livello ultrasonori. Inoltre, i sensori radar dispongono di un campo dinamico ampio, che garantisce una misura di livello sicura anche nel caso di una forte attenuazione del segnale.
I vantaggi principali per l’applicazione
Tutte queste caratteristiche fanno del VEGAPULS 21 il prodotto ideale per questa applicazione. “Per l’installazione non ho dovuto forare entrambe le pareti del serbatoio. Questo aspetto è interessante da più punti di vista. Da un lato la misurazione è particolarmente sicura, perché il personale che si occupa di manipolare il sensore non entra mai in contatto con la soluzione di acido cromico e, durante l’installazione, non corre il rischio di incidenti” sostiene Roumieux, illustrando il vantaggio principale. “Dall’altra parte, non ho dovuto forare il serbatoio per installare una flangia di montaggio per il sensore. Si evitano così eventuali danni, e si risparmiano i costi di montaggio di una flangia adeguata.”
Un altro vantaggio è che i nuovi sensori compatti riescono a effettuare la misura fino al bordo del serbatoio senza zone morte. I sensori a ultrasuoni, invece, rendono più difficoltoso l’adeguamento ottimale del sensore perché la zona morta è maggiore, e si riduce così il raggio d’azione massimo. Nel caso dei sensori radar questo problema non si pone: la zona morta è molto ridotta, e anche i sensori più sporchi forniscono valori di misurazione esatti. È quindi possibile sfruttare appieno il volume del serbatoio.
Un’app per controllare a distanza
Il sensore ha offerto al team di ENGIE non solo maggiore sicurezza nella manipolazione, ma anche un’installazione più rapida. Tramite VEGA Tools app, che mette a disposizione un sensore di inclinazione integrato nello smartphone, il sensore radar può essere orientato in modo ottimale sul serbatoio cilindrico. Un’applicazione che il tecnico Yannick Crouquet, incaricato dell’installazione e della messa in servizio, ha trovato decisamente pratica. Non è più necessario portare una livella o un’impalcatura sul serbatoio per orientare il sensore. Crouquet è soddisfatto dell’app anche per altri motivi. Può collegarsi direttamente tramite smartphone all’app gratuita VEGA Tools. L’app consente di comandare senza fili i sensori dotati di tastierino di taratura con display PLICSCOM con Bluetooth.
Grazie alla struttura di comando intuitiva, i vari sensori possono essere messi in servizio facilmente. Il valore di misura o lo stato dei sensori è così rilevabile in un attimo. Immettendo il numero di serie, è inoltre possibile richiamare tutte le informazioni riguardanti il dispositivo VEGA. In questo modo si semplificano i successivi interventi di manutenzione. Una soluzione perfetta per un sensore installato su un serbatoio di acido cromico e di difficile accesso, poiché evita il montaggio e lo spostamento sul serbatoio cilindrico in HDPE. Crouquet spiega a tal riguardo: “Grazie all’applicazione VEGA Tools, ho potuto seguire a distanza i risultati delle misurazioni e la qualità del segnale della sonda di misurazione nei primi giorni. Dopo un paio di giorni di osservazione, sapevo che VEGAPULS 21 funzionava correttamente e potevo concentrarmi su altri lavori. Anche l’accesso successivo ai parametri e al programma dei nuovi sensori di livello è decisamente più semplice. Ciò comporta un consistente risparmio di tempo e minori limitazioni.”