La sostenibilità negli impianti industriali
Ritenuta in passato un’opzione, la sostenibilità oggi è una necessità. Non solo per ottenere benefici ambientali, ma anche economici. Vediamo come è possibile rendere la propria produzione green, dalle attività quotidiane all’impiego dell’automazione.
Secondo un recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) pubblicato negli Stati Uniti, il settore industriale rappresenta la terza fonte mondiale di emissioni di gas serra, con circa il 21% del totale. Oggi, tuttavia, esistono diversi modi con i quali le aziende produttrici possono ridurre la loro impronta di carbonio, adottare attrezzature e pratiche ecologiche e diventare più sostenibili. Man mano che cresce la consapevolezza ambientale, le aziende di tutti i tipi sono più propense ad adottare un approccio sostenibile, benché questo sia un po’ più impegnativo per gli impianti industriali a causa della natura delle loro operazioni: non possono funzionare senza carburante ed energia, e spesso è difficile sacrificare la produttività per il bene della sostenibilità. La chiave sta nel trovare una via di mezzo e una roadmap di attuazione progressiva, adottando pratiche di efficienza energetica che non compromettano la produttività.
Rispettare l’ambiente nelle operazioni quotidiane
Quello della sostenibilità è un atteggiamento mentale che dovrebbe essere applicato a ogni aspetto della propria attività, a partire dalle comuni operazioni quotidiane. Si può iniziare preparando un’analisi dei propri processi industriali, identificando le opportunità di miglioramento in termini ecologici. Per esempio, laddove possibile si può prendere in considerazione il passaggio a fonti di energia rinnovabile come l’energia solare per far funzionare gli impianti. I recenti annunci che riguardano la fusione nucleare (che potrebbe diventare disponibile già nel prossimo decennio) e l’utilizzo dell’idrogeno contribuiranno in modo importante alla svolta green dell’industria. Ma fermarsi agli impianti non basta: occorre attuare un approccio a tutto campo che si estenda anche agli uffici, alla logistica, ai trasporti e alla gestione dei rifiuti. Ridurre gli sprechi è un altro passo tangibile che si può compiere in questa direzione. Quando si compiono sforzi consapevoli per ridurre gli sprechi negli impianti, si ottengono in genere notevoli risparmi sui costi e si riduce, a volte in misura significativa, il consumo di energia. Si possono quindi esplorare diverse aree per ridurre gli sprechi, come evitare l’eccesso di inventario, evitare la sovrapproduzione, tornando ai noti concetti di Just-in-time e Kanban, e ridurre al minimo i difetti e i tempi morti nella produzione. Anche l’utilizzo di materiali riciclabili è importante, scegliendo possibilmente materiali che riducano l’impatto ambientale e non favoriscano i problemi di inquinamento. Oltre a diminuire l’impronta di carbonio degli impianti, tutto ciò contribuisce al rispetto delle normative ambientali. Infine, un’area che spesso viene ancora trascurata quando si pianifica un’iniziativa sostenibile è l’imballaggio dei prodotti, che offre invece grandi opportunità di miglioramento in termini ecologici, passando per esempio a materiali riciclabili.
Analizzare i consumi energetici per individuare le inefficienze
Prima di intraprendere misure di efficientamento energetico, è necessario conoscere il consumo specifico della propria attività, raccogliendo informazioni tempestive sui consumi di tutte le attrezzature e i processi. Un problema frequente, infatti, è quello di non sapere come l’energia venga effettivamente impiegata nei propri impianti, tanto da non riuscire a individuarne le inefficienze. Oggi, soluzioni avanzate basate su sensori possono evidenziare in dettaglio come viene utilizzata in un dato momento l’energia. Questi strumenti analitici sono molto utili anche per identificare i punti chiave da risolvere per migliorare l’efficienza operativa. Ciò si riflette in quella che viene definita la diagnosi energetica, introdotta con il decreto legislativo 102/2014, che è obbligatoria per le grandi aziende energivore, ma che può essere richiesta anche da qualsiasi impresa che voglia conoscerne i propri consumi ed eventualmente attuare misure di risparmio energetico. L’audit permette di comprendere e valutare la situazione dell’azienda dal punto di vista dei consumi energetici, per poter avviare percorsi di efficientamento e sostenibilità. Durante l’audit, vengono raccolti dati attraverso visite in loco per verificare l’organizzazione dell’impresa e le eventuali problematiche energetiche, sia delle linee di produzione che dei servizi generali. I dati vengono poi elaborati dai professionisti incaricati, che effettuano uno studio di fattibilità per poter implementare un sistema di monitoraggio dei consumi energetici. Sono quindi individuati i principali miglioramenti tecnologici e gestionali legati all’efficienza energetica, valutandone la fattibilità tecnica e il ritorno economico e la possibilità di ottenere TEE (Certificati Bianchi). Un audit energetico può essere vantaggioso anche per le aziende non obbligate per legge, al fine di ridurre la spesa energetica, migliorare la sostenibilità ambientale e la propria competitività sul mercato.
I benefici economici ed ambientali
Un numero crescente di produttori sta ottenendo sostanziali vantaggi finanziari, non solo ambientali, da pratiche commerciali sostenibili. La sostenibilità è quindi diventata un obiettivo importante nella strategia aziendale, e nelle operazioni volte ad aumentare la crescita e la competitività globale. Questa tendenza è andata ben oltre la piccola nicchia di coloro che tradizionalmente si posizionavano come “green”, e ora include tante realtà di spicco in svariati settori industriali diversi.
Molteplici sono i principi per cui le aziende perseguono la sostenibilità, vediamo i più importanti: l’aumento dell’efficienza operativa grazie alla riduzione di costi e sprechi; l’allargamento del numero di nuovi clienti potenziali, sempre più attratti dalle imprese green, e un maggior vantaggio competitivo; protezione e rafforzamento del marchio e della reputazione; risposta ai vincoli normativi e alle nuove opportunità tecnologiche e commerciali. Le modalità con le quali le aziende progrediscono sulla strada della sostenibilità sono diverse, e prevedono diverse azioni. Prima di tutto affrontare la sostenibilità in modo coordinato, integrato e formale, piuttosto che in modo casuale, scollegato e informale. Concentrarsi sull’aumento della competitività e dei ricavi, invece di focalizzarsi principalmente sulla riduzione dei costi, sulla riduzione dei rischi e sul miglioramento dell’efficienza. È sicuramente utile usare l’innovazione, la pianificazione degli scenari e l’analisi strategica per andare oltre la conformità. Altre valide iniziative prevedono di integrare la sostenibilità tra le funzioni aziendali, concentrarsi maggiormente sul lungo termine, e lavorare in collaborazione con le parti interessate esterne.
Il ruolo dell’automazione per una produzione green
L’automazione non è solo una soluzione per accelerare la trasformazione digitale e aumentare l’efficienza operativa. Può anche essere usata per migliorare la sostenibilità. Ad esempio, l’automazione nella produzione consente di monitorare il consumo di energia e di tenerlo sotto controllo. Di conseguenza, le imprese possono ottimizzare i carichi energetici, l’uso di materiali, l’utilizzo del suolo e lo spreco di acqua. La produzione automatizzata è quindi intrinsecamente sostenibile, perché consente di creare e utilizzare processi che riducono al minimo l’impatto ambientale. Ecco alcuni dei modi in cui le aziende che automatizzano la produzione aiutano l’ambiente: i dati raccolti vengono utilizzati dai produttori per garantire l’efficienza delle loro macchine; macchine più efficienti hanno requisiti di riscaldamento o raffreddamento inferiori; l’automazione consente tempi di ciclo ridotti, con conseguente riduzione della produzione di energia. La produzione sostenibile e l’automazione sono due pezzi dello stesso puzzle ambientale. Le imprese che crescono ed evolvono con uno sguardo al futuro, sanno ormai che è necessario investire in innovazioni sostenibili per diventare economicamente competitive. Questo porterà a nuove opportunità di lavoro, e a un futuro più stabile sia per le imprese che per l’ambiente.