Impresa 4.0: è necessario accelerare
Scrivevamo su queste pagine un anno fa: nella nota di aggiornamento del DEF (il Documento di Economia e Finanza), Impresa 4.0 viene inserita fra le priorità del piano di sostegno alle imprese, con un impegno a “confermare la misura nelle sue linee generali”.
Infatti, nel capitolo dedicato al “Sostegno alle imprese”, tra le priorità di azione del governo compariva il rafforzamento del Piano “Impresa 4.0” e la promozione dell’innovazione tecnologica. Una cosa è certa, concludevamo: nulla sarà più come prima.
È andata proprio così? Solo in parte. Per far crescere la nostra economia, anche il nuovo governo “giallorosso” pare voglia puntare sulla quarta rivoluzione industriale. Fra gli obiettivi c’è anche il potenziamento degli interventi a beneficio delle PMI, favorendo una crescita degli investimenti privati in startup e PMI innovative. Tuttavia, in base ai risultati del primo trimestre, nel 2019 la crescita di Industria 4.0 è rallentata e il mercato si è contratto del 10-15% rispetto al 2018, come sottolinea l’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano. Le imprese italiane sono ancora indietro nel pieno accoglimento di Industria 4.0, anche se una buona parta sta facendo progressi in questo campo. Secondo una recente indagine, nel nostro Paese solo una minima parte delle aziende prese in esame ha raggiunto uno stato più avanzato di sviluppo digitale caratterizzato da progettualità 4.0 evolute. Ed è da colmare il gap fra piccole e grandi aziende, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie innovative. Da una parte, la maggior parte delle grandi aziende ha definito un preciso piano di sviluppo, e impiega tecnologie innovative e di Industria 4.0, godendo anche dei benefici fiscali previsti. Dall’altra, le piccole e medie realtà hanno problemi nell’adottare tecnologie digitali e nell’accedere agli incentivi, senza contare la loro debolezza a livello di cultura aziendale, governance del cambiamento e strategia dello sviluppo.