Il metaverso e le sue applicazioni industriali
Il metaverso promette un mondo digitale 3D incredibilmente realistico sia nella vita di tutti i giorni, sia nel mondo industriale. I modelli di business e i metodi di consumo saranno trasformati in modo profondo. Ed è qui che entrano in gioco gli NFT.
Evoluzione dei social network, “metaverso” è un termine coniato da Neal Stephenson nel romanzo cyberpunk “Snow crash” del 1992, per indicare uno spazio tridimensionale all’interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire attraverso avatar personalizzati. La parola indica la convergenza tra il mondo fisico, la realtà virtuale e quella aumentata: una coesistenza di spazi virtuali connessi fra loro che offrono nuove modalità di azione e interazione. Una sorta di universo parallelo. Nel metaverso si può ad esempio andare a un concerto virtuale, fare un viaggio online, acquistare e provare abbigliamento digitale. Potrebbe anche essere un punto di svolta per il turno di lavoro da casa in epoca pandemica. Alla base ci sono due punti chiave. Da un lato, la realtà virtuale, perché questo universo parallelo deve essere totalmente immersivo, e permettere di interagire con esso come si farebbe nella vita reale. Grazie a dispositivi come occhiali per realtà virtuale, caschi o guanti con sensori, il nostro avatar potrà esprimere nel metaverso il linguaggio del nostro corpo nel mondo fisico. Il secondo punto chiave invece è l’interconnettività, ossia la capacità di connettere o stabilire connessioni fra vari dispositivi o persone.
Il metaverso nel mondo industriale
Il metaverso può avere interessanti applicazioni anche nel mondo industriale, soprattutto per quanto riguarda la realtà virtuale. Aziende come Audi, Mercedes-Benz o Toyota, tra le altre, utilizzano già gli occhiali per realtà virtuale sia per ottimizzare i processi di produzione, sia nello sviluppo dei prodotti. Da parte loro, NVIDIA e BMW hanno unito i loro interessi per realizzare Omniverse, una piattaforma che potrà fare una copia esatta dell’impianto di produzione su larga scala e in tempo reale attraverso la tecnologia dei digital twin. La piattaforma consentirà di progettare fabbriche del futuro, simulare veicoli autonomi e applicazioni di robotica, o semplicemente di testare uno strumento o un dispositivo prima di fabbricarli.
Sebbene sia presentato come un concetto radicalmente nuovo, il metaverso è semplicemente la logica conseguenza di tecnologie esistenti come l’IoT, la realtà aumentata, la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale, le soluzioni cloud e la blockchain. È quindi un’evoluzione, non una rivoluzione.
Ambienti 3D fortemente immersivi visualizzabili su ogni dispositivo
Una delle prime applicazioni del metaverso nel settore industriale è quella di creare spazi collaborativi virtuali per incontri più produttivi, e promuovere la cooperazione a distanza su progetti, revisioni di design o operazioni di manutenzione. Un esempio viene da Microsoft, che includerà funzionalità di realtà mista dalla sua piattaforma Mesh nel suo sistema di messaggistica collaborativa Teams dal 2022. Nello spazio industriale faranno quindi breccia ambienti 3D fortemente immersivi visualizzabili su qualsiasi dispositivo, come uno smartphone o un tablet, consentendo una collaborazione più solida e nuove esperienze in ogni fase del ciclo di vita del prodotto. Basti pensare alle vendite e al marketing, alla formazione in loco condotta a distanza e alla manutenzione remota, solo per fare qualche esempio. Alcune di queste applicazioni utilizzeranno la realtà virtuale, mentre altre si baseranno sulla realtà aumentata, che consente all’operatore di utilizzare i dati in tempo reale in un ambiente industriale. In più, grazie al metaverso industriale è possibile sapere sempre esattamente dove si trova la propria azienda in qualsiasi momento. Alimentati con dati in tempo reale provenienti da sensori e oggetti connessi, i digital twin nel metaverso individuano infatti con precisione lo stato di un sistema in un determinato momento.
Gli NFT aprono nuovi modelli di business
Sebbene il metaverso prometta di introdurre nuovi metodi per l’industria, anche i modelli di business e i metodi di consumo saranno trasformati in modo profondo. E qui entrano in gioco gli NFT. L’acronimo NFT (Non-fungible token, ossia gettone non replicabile) si riferisce a certificati “di proprietà” su opere digitali. Si tratta di un tipo speciale di token crittografico che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità scritto su Blockchain di un bene unico (digitale o fisico). “Non fungibile” più o meno significa che l’oggetto è unico e non può essere sostituito con qualcos’altro. In altre parole, gli NFT non sono reciprocamente intercambiabili e si differenziano dunque dalle criptovalute, come i bitcoin per esempio, che sono invece fungibili. Gli NFT vengono usati in applicazioni particolari che richiedono oggetti digitali unici. Gli NFT vengono acquistati e venduti online, spesso con criptovaluta, e generalmente sono codificati con lo stesso software sottostante di molte criptovalute. Non a caso il Collins Dictionary ha dichiarato “NFT” la parola dell’anno 2021.
Molte aziende, dai player del lusso come Balenciaga, Gucci e Sotheby’s a quelli del mercato di massa come Nike, Coca-Cola, Chipotle e Wendy’s si stanno affrettando a creare o utilizzare il metaverso. Gli NFT sono profondamente legati al metaverso: Christie’s ha recentemente messo all’asta un’opera d’arte digitale di Beeple per 69 milioni di dollari, mentre un appezzamento di terreno digitale a Decentraland è stato venduto per 2,43 milioni di dollari nella criptovaluta della piattaforma, più del prezzo di un appartamento medio di Manhattan nel “mondo reale”.
Un supporto in più per proteggere le reti IoT dalle violazioni
Per capire meglio l’importanza degli NFT, consideriamo il caso dell’IoT. Con circa 50 miliardi di dispositivi connessi in tutto il mondo, l’IoT è una delle tecnologie più diffuse oggi esistenti. Le innovazioni IoT vanno dai dispositivi indossabili per il monitoraggio della salute, ai sensori e ai controlli su infrastrutture critiche come la rete elettrica o l’approvvigionamento idrico. La sicurezza e la protezione di questi dispositivi sono chiaramente
mission-critical. Tuttavia, gli ecosistemi IoT sono spesso violabili da malintenzionati, che possono manipolare le informazioni dei dispositivi connessi. Uno di questi esempi è stato l’hacking del 2020 che ha esposto le credenziali Telnet di oltre 515.000 server, router e dispositivi IoT. Gli NFT possono aiutare a proteggere le reti IoT agendo come un dispositivo di autenticazione che impedisce a una singola entità (per esempio un hacker) di controllare le enormi quantità di dati generati dalle reti digitali. Un NFT può essere fisicamente legato a un dispositivo IoT grazie all’uso della funzione fisica non clonabile (PUF) che consente il recupero della sua chiave privata e quindi del suo indirizzo di account blockchain (BCA). Questo collegamento fra i token e i dispositivi è difficile da interrompere, e può essere rintracciato durante la loro vita.
Verso un mondo digitale 3D
Il metaverso promette un mondo digitale 3D incredibilmente realistico in cui sarà possibile, per esempio, acquistare e vendere beni e servizi, firmare e gestire contratti, reclutare e formare personale e interagire con clienti e comunità. Con il metaverso si potrà indossare un visore per realtà virtuale (VR) e visitare una fabbrica dall’altra parte del mondo. Si potranno vedere e “toccare” le macchine, stringere la mano al caporeparto locale, e seguire le sue attività senza lasciare la propria scrivania. Si potrà persino inviare una copia digitale di se stessi alla fabbrica, mentre un’altra copia si incontra con il consiglio di amministrazione.
I consumatori potranno passare da un concessionario di auto virtuale a un altro, sentendo il vento fra i capelli mentre fanno i test drive. E dopo aver lasciato quella copia digitale di una fabbrica, si continuerà a produrre parallelamente nella propria fabbrica fisica. Oggi è già possibile provare abiti virtuali in negozi virtuali o acquistare merce virtuale. Secondo uno studio di Bloomberg Intelligence, nel 2024 il mercato annuale del metaverso potrebbe valere 800 miliardi di dollari.