Un importante anniversario
La società Alberti ha organizzato il 4 e 5 maggio scorso un’open house per celebrare i quarant’anni di attività. L’evento è stata l’occasione per ripercorrere la storia della Alberti e del suo fondatore, un uomo che ha portato la qualità del Made in Italy in giro per il mondo.
di Alberto Marelli
Il 2018 è un anno importante per Alberti, società lombarda specializzata nella progettazione e costruzione di teste angolari per fresatura, foratura e maschiatura. L’azienda, infatti, celebra quest’anno i primi quarant’anni di attività. Per festeggiare questo importante anniversario, Alberti ha organizzato il 4 e 5 maggio scorso un’open house alla quale hanno partecipato circa quattrocento persone, tra clienti e distributori. “Quarant’anni sono un traguardo importante”, ha affermato Umberto Alberti, il fondatore dell’azienda durante il discorso introduttivo. “Sicuramente non sarei qui a festeggiare senza l’aiuto e il supporto di clienti e distributori, che hanno creduto e continuano a credere in quest’azienda. Un sentito ringraziamento a tutto il mio staff che quotidianamente lavora per cercare risposte e soluzioni innovative con la stessa passione, costanza e competenza che l’azienda Alberti ha sempre garantito e garantirà sempre. Un particolare grazie anche alle mie figlie Elisa e Nadia che con tanta tenacia e dedizione hanno dato vita a questo evento così importante per la nostra famiglia”. Tra i numerosi clienti che hanno partecipato all’evento si annoverano eccellenze manifatturiere appartenenti ai settori più disparati: dalla produzione stampi alle lavorazioni meccaniche, dall’automotive all’aerospace.
All’open house hanno partecipato anche partner prestigiosi, tra i quali CUS Utensili, Elbo Controlli, Jobs, Haimer, Makino, Mandelli, Missler Software e Nikken.
Fiore all’occhiello del Made in Italy
L’open house è stata l’occasione per ripercorrere la storia della Alberti e del suo fondatore, un uomo che ha portato la qualità del Made in Italy in giro per il mondo. L’azienda è nata nel 1978 grazie alla passione e all’intraprendenza di Umberto Alberti. Il fondatore rileva l’azienda del padre Alfredo, improntata dapprima sulla costruzione di modelli per fonderia e poi successivamente si specializza negli stampi per materie plastiche.
Come sovente accade alle aziende di successo, l’attività odierna legata alle teste è nata successivamente e quasi per caso.
“Nel 1986, durante la costruzione di uno stampo di un bauletto laterale per una moto Gilera, ho costatato che per la costruzione della figura sarebbe stato più produttivo utilizzare una testa angolare anziché il tradizionale pantografo. Decisi quindi di cercare sul mercato un prodotto che potesse soddisfare le mie esigenze, ma non trovai nulla. Feci quindi di necessità virtù e realizzai all’interno dell’attrezzeria la mia prima testa angolare”, afferma Alberti. Il prodotto funziona e si rende estremamente utile per diminuire i tempi di lavorazione. Dato che in commercio non esiste nulla di simile, Umberto Alberti capisce l’importanza di questo tipo di mercato e inizia a realizzare i primi modelli: serie L (Leggera), Serie M (Media) e Serie P (Pesante). “In breve tempo le nostre teste si sono affermate in tutto il mondo per qualità, funzionalità e affidabilità, ma anche per il raffinato design e gli accostamenti cromatici che le rendono gradevoli e inconfondibili”, ha spiegato Alberti.
Negli anni ottanta la moglie Franca si unisce all’attività del marito, dirigendone l’amministrazione. In quegli anni vengono introdotti sul mercato i modelli orientabili TCU e TDU, perfezionati quelli esistenti e acquistati i primi macchinari: il primo centro di lavoro e i primi torni.
Per poter ampliare le vendite in Italia e all’estero, l’azienda si appoggia a una rete distributiva internazionale che comincerà a commercializzare le teste Alberti in tutto il mondo. Nel 1991 l’azienda si trasferisce a Saronno e inizia a rinnovare l’intero parco macchine. Alberti inizia a diversificare la produzione introducendo la produzione dei motorizzati e di altri modelli di teste speciali, quali la linea inclinata TA e arretrata TR.
Negli anni 2000 l’azienda lombarda è in continua evoluzione e nonostante alcuni anni difficili di crisi economica, Alberti riesce comunque a crescere in personale, realizzare nuove linee di prodotto e acquistare macchine utensili sempre all’avanguardia, trasferendosi in una sede ancora più grande.
Grazie anche alle figlie Nadia ed Elisa, l’azienda riesce a consolidare una rete distributiva affidata esclusivamente a propri rivenditori e collaboratori allo scopo di migliorare l’assistenza, le competenze e la competitività dei nuovi prodotti.
Oggi l’azienda è un marchio di riferimento nel campo delle teste angolari: ha più di 30 collaboratori e vanta oltre 50.000 teste installate in tutto il mondo tra i nomi più prestigiosi dell’industria italiana e internazionale.
“Grazie alla vasta gamma offerta dalla nostra azienda – afferma Alberti – che comprende non solo prodotti di serie ma anche soluzioni studiate ad hoc, siamo riusciti a rispondere negli anni alle esigenze di un mercato di fascia alta sempre più internazionale, suddiviso nei settori industriali più importanti quali aeronautico, automotive, stampi, energia e altro ancora”.
Artigianalità unita alle nuove tecnologie
La passione, il coinvolgimento e la cura dei particolari costituiscono aspetti essenziali del modo di lavorare dell’azienda Alberti che si traducono nell’accurata ricerca dei materiali, dei trattamenti e un design sofisticato che rappresentano al 100% la qualità del Made in Italy. Per garantire la qualità dei prodotti Alberti, tutte le fasi del processo di progettazione e costruzione (tranne i trattamenti termici) vengono svolte all’interno dell’azienda. Durante l’open house, i visitatori hanno potuto vedere da vicino i reparti produttivi, costituiti da macchine utensili di importanti costruttori nazionali e internazionali: centri di tornitura, centri di fresatura in linea equipaggiati con venti pallet, centri di lavoro verticali, rettificatrici e le classiche macchine da officina. “Apprezziamo che il nostro cliente visiti l’azienda e veda con i propri occhi come lavoriamo, per instaurare un rapporto più diretto”, ha sottolineato Alberti. All’interno dello stabilimento è presente anche un reparto montaggio nel quale lavorano tecnici di elevata esperienza. “Le nostre teste – afferma Alberti – sono un prodotto quasi “artigianale”. Una testa, infatti, è costituita da particolari che devono ancora oggi essere assemblati manualmente”.
Non solo stampi…
Per restare competitiva, Alberti ha scelto di lavorare soprattutto in nicchie di mercato dove le lavorazioni complesse sono all’ordine del giorno. Molti progetti nascono infatti da una problematica specifica che deve essere risolta e che spesso accomuna diverse aziende. Molto spesso prodotti nati come “speciali” in breve tempo sono diventati “standard”. “In questo modo siamo riusciti a entrare in nuovi mercati e conquistare una posizione di vertice”, sottolinea Alberti. Come nel caso del settore aeronautico, dove Alberti ha conquistato nel corso degli anni un’ottima reputazione. “Il settore aeronautico è contraddistinto da progetti estremamente complessi che permettono a un’azienda come la nostra di acquisire notevole esperienza”, ha spiegato Alberti. “Attualmente siamo fornitori ufficiali di Boeing, Airbus, Bombardier, Pratt & Whitney, Rolls Royce… Un punto di forza che ci contraddistingue nel comparto aeronautico è che seguiamo il committente a 360°, dalla fornitura del prodotto fino alla sua installazione in macchina”. I prodotti Alberti sono noti e apprezzati anche nel mondo della costruzione stampi. “Ho iniziato a lavorare per il settore degli stampi con un’azienda di Pogliano Milanese (MI) specializzata nella produzione di piastrelle. Per quest’azienda ho sviluppato una testa con una tavola rotante che lavorava l’interno delle piastre. Per un altro stampista, anche lui attivo nel settore della ceramica e della pavimentazione, ho realizzato una testa che lavorava gli angoli per ricavare il quadro. Sono numerosi gli stampisti che utilizzano le nostre teste”, ha concluso Alberti.