Le mille anime di uno stampo di tranciatura
Si è svolto lo scorso ottobre, nella sede FANUC Italia di Lainate (MI), un seminario sulla tranciatura. L’evento, organizzato da Rives – GF Italiana, ha raccolto i principali player della filiera, che si sono raccontati e hanno incontrato clienti, prospect, fornitori e stampa.
di Carola Lascala
Clienti, partner, fornitori, stampa: c’era tutta la filiera del settore al Seminario sulla tranciatura organizzato da Rives – GF Italiana lo scorso mercoledì 9 ottobre.
L’incontro, che si è svolto a Lainate (MI) presso la nuova sede FANUC Italia – storico partner dell’azienda con sede a Cinisello Balsamo (MI) – ha avuto l’obiettivo di raccontare le diverse anime di uno stampo di tranciatura, attraverso le presentazioni e i casi studio delle imprese invitate a parlare: Ceratizit, Agathon, la stessa FANUC, TFE ed Oerlikon Balzers.
Dopo il saluto iniziale di Giacomo Barbieri, RM Sales Manager dell’azienda padrona di casa, ha preso la parola Fabrizio Bernagozzi, titolare di Rives insieme a Salvatore Ribaudo, che ha ringraziato l’azienda giapponese per l’ospitalità e ha introdotto il convegno, riepilogando i vari appuntamenti previsti durante la giornata.
Innovazione on e off line nella tecnologia del metallo duro
Il primo intervento è stato quello di Renato Bertinotti, Direttore Vendite Ceratizit Como.
Il portavoce dell’azienda ha esordito facendo il profilo di questa importante realtà basata in Lussemburgo, che nel corso della propria lunga storia – nel 2021 compirà cent’anni – ha visto una crescita costante, resa possibile da investimenti, acquisizioni e joint venture, che l’hanno resa il quarto player mondiale nel settore, nonché il primo interamente di proprietà di privati.
Con oltre 9.000 dipendenti, 33 siti produttivi, un fatturato 2018 di 1,20 miliardi di euro e più di 100.000 prodotti, Ceratizit è quindi una delle aziende riferimento nella costruzione di utensili e nella tecnologia del metallo duro, con applicazioni nei settori più disparati, dall’automotive al medicale all’alta tecnologia.
Sono numerosi i prodotti realizzati: blocchi per il taglio con EDM, barrette rettangolari per punzoni, bussole per guide e matrici, cilindretti per punzoni e preformati personalizzati in base ai disegni dei clienti.
Ma cosa caratterizza i prodotti Ceratizit? La formula del successo è CFH40S+, che nel settore della tranciatura vale a questa società l’80% del volume d’affari: questa denominazione racchiude in sé le qualità del metallo duro che caratterizzano i prodotti dell’azienda lussemburghese.
Innanzitutto, la resistenza alla corrosione, espressa attraverso la sigla CF (Corrosion Free). Il segno +, invece, indica il miglioramento della tenacità del metallo, che permette, a parità di durezza, prestazioni più performanti e una maggior durata. Il risultato è un prodotto capace di soddisfare le esigenze sempre più estreme dei costruttori di stampi, garantendo elevata sicurezza e stabilità di processo.
Dopo una breve panoramica sugli altri gradi della gamma prodotti, Bertinotti ha poi presentato l’E-Techstore.com: un vero e proprio shop online che offre ai clienti, 24 ore su 24, un grande assortimento di prodotti, completi di schede tecniche e illustrazioni grafiche. La consegna, previa verifica in tempo reale della disponibilità a stock, è di 24 ore in tutta Europa.
Normalizzati su misura per garantire durevolezza e ottimizzare i costi
Il secondo relatore è stato Claudio Cappellano, Responsabile Vendite Svizzera e Italia per Agathon.
Anche in questo caso l’intervento è iniziato facendo un profilo della storica azienda con sede principale a Bellach, in Svizzera, che nel 2018 ha spento 100 candeline.
Agathon è uno dei partner consolidati di Rives, con un sodalizio che va avanti con successo da oltre 30 anni. Le sue attività sono ripartite tra la produzione di centri di rettifica per utensili da taglio reversibili, quella di elementi di guida standard e personalizzati e l’assistenza e manutenzione. I settori di applicazione dei prodotti dell’azienda svizzera sono i più disparati e vanno dall’aviazione all’elettronica, dall’ottica all’orologeria.
Ampio spazio, nell’intervento di Cappellano, è stato dato alla presentazione delle caratteristiche dei normalizzati, illustrati attraverso dettagliate schede tecniche e interessanti casi studio.
Agathon si distingue infatti per la realizzazione di normalizzati su misura, capaci di soddisfare le esigenze specifiche del cliente.
Tra questi, l’azienda svizzera propone diverse tipologie di elementi di guida, che, a parità di precisione, si differenziano principalmente per il carico ammissibile: che siano a sfera – attualmente utilizzati nel 70% delle applicazioni -, a rullo o lisce, l’efficienza è garantita, per aumentare l’accuratezza delle guide stesse, ridurre l’usura, limitare gli scarti e di conseguenza ottimizzare i costi.
Grazie alla tracciabilità degli elementi, inoltre, l’assistenza clienti è più veloce ed efficace, perché è possibile risalire in tempo reale al lotto di produzione ed analizzare con facilità lo stock in magazzino.
Agathon si fregia inoltre di un duplice brevetto sulla cianfrinatura: quello della sfera, che ne migliora la tenuta su tutta la circonferenza e permette, grazie allo speciale processo di fabbricazione, un gioco radiale definito, e quella delle tasche di ritenzione dei rulli, che minimizza l’attrito con la gabbia e offre maggiore stabilità.
La parola ai padroni di casa: entra in scena la “principessa”
Nell’intervento di FANUC Italia, Giacomo Barbieri ha esordito raccontando passato e presente della società giapponese. Nata alle pendici del monte Fuji, dove si trova attualmente la sede principale, si è espansa, a partire dalla sua fondazione nel 1956, in 108 paesi in tutto il mondo.
Sono tre le divisioni di prodotti FANUC: CNC, robot e macchine utensili, a cui si è aggiunta, nell’ultimo anno, quella dedicata all’IoT, che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per migliorare le prestazioni delle macchine.
Caratteristica di FANUC è quella di essere l’unica azienda del settore a sviluppare e produrre internamente tutti i componenti principali. Questo, unito all’assistenza garantita durante l’intero ciclo di vita dei prodotti, permette di raggiungere tempi di attività e affidabilità ai massimi livelli nel settore dell’automazione: mediamente, intercorrono solo 16 ore tra la chiamata del cliente e la rimessa in funzione della macchina a seguito dell’intervento di riparazione. Non è un caso che, anche in Italia, quasi la metà dei 143 dipendenti sia dedicata all’assistenza.
La sede FANUC Italia di Lainate, inaugurata nel giugno 2019, è stata realizzata con un approccio customer driven: non una semplice filiale commerciale, è uno spazio orientato al cliente, che qui può dialogare con i tecnici e confrontarsi sulle varie criticità. Ma non solo: è anche showroom prodotti e spazio di formazione dedicato al training non solo sull’utilizzo delle diverse soluzioni, ma anche sul processo.
La parola poi è passata al collega Gino Trevisan, Sales Executive Robocut.
La “principessa”, così viene amichevolmente chiamata la macchina dedicata all’elettroerosione a filo, e nello specifico la serie a-CiB, ha rappresentato un cambiamento importante per l’azienda, facendo sì che i sistemi FANUC venissero riconosciuti sul mercato non solo per l’efficienza e la capacità di taglio, ma anche per precisione, affidabilità, costanza del risultato tecnologico, automatizzazione dell’esecuzione del processo e una velocità di infilaggio automatico del filo di appena 10 s.
Un altro punto di forza dei Robocut FANUC è l’affidabilità del CNC, che rende le macchine estremamente facili da utilizzare e programmare, grazie anche all’intuitiva interfaccia di manutenzione.
Tecnologia 100% Made in Italy per i fili per l’elettroerosione
Proprio uno dei consumabili della macchina a filo Robocut è protagonista dell’intervento successivo. TFE, 100% Made in Italy, è infatti l’azienda produttrice di Boracut, famiglia di fili per l’elettroerosione.
Ad illustrarne le caratteristiche è Alessio Rossetto, Responsabile Vendite della società bresciana. Si tratta di una realtà relativamente giovane – nel 2020 compirà 30 anni – che si prefigge un obiettivo tanto ambizioso quanto entusiasmante: “accompagnare i propri clienti in un’esperienza”. Grande attenzione dunque viene rivolta alle performance del prodotto, che grazie all’elevata resistenza all’amperaggio garantisce il 35% in più di velocità e il 35% in meno di consumi. Tali prestazioni vengono raggiunte esclusivamente attraverso una visita tecnica a bordo macchina dove, assieme al cliente, vengono ottimizzati i parametri di utilizzo della macchina, scelte le tecnologie più adatte per le lavorazioni e per l’utilizzo di fili più performanti come il Boracut, al fine di abbassare i costi di produzione ed essere più competitivi sul mercato.
La famiglia Boracut è disponibile in tre versioni: quella standard; la S, con un trattamento speciale e un’anima di rame che offre elevate prestazioni su macchine AgieCharmilles; infine la P, l’ultima nata in casa TFE, che promette performance ancora superiori rispetto alla versione standard.
Lunga vita ai componenti di uno stampo grazie al rivestimento
L’ultimo relatore del seminario è stato Luca Barra, Product Manager Diecasting di Oerlikon Balzers.
L’azienda liechtensteiniana, con i suoi 4.000 dipendenti e più di 1.400 brevetti, è ai vertici nella tecnologia per le superfici: circa un utensile su tre, nel mondo, è rivestito da Balzers.
Utensili da taglio, utensili di formatura, componenti di precisione come ad esempio i punzoni di tranciatura: sono solo alcune delle tipologie di prodotti che, grazie al rivestimento, migliorano le proprie prestazioni e la propria durata.
Fondamentale, anche per questa azienda, è la relazione con il cliente: le soluzioni di rivestimento sono personalizzate per le attuali esigenze del mercato e i requisiti delle singole realtà. Tutti i rivestimenti sono testati a fondo in laboratorio, in cui è anche possibile eseguire dei test individuali.
Ma in cosa consiste, in sintesi, il processo che Oerlikon Balzers applica sui pezzi dei propri clienti? Su un substrato metallico, o anche di metallo duro – purché sia conduttore elettrico – viene depositato uno strato di rivestimento, composto principalmente di nitruri.
Nello specifico della tranciatura, sono quattro i fattori da tenere in considerazione in quanto influenzano le performance della macchina: il tipo di rivestimento, le caratteristiche della superficie, il tipo di utensile e i trattamenti termici.
La famiglia di prodotti più indicata, in questo senso, è la Balinit©. Ultrasottili, questi rivestimenti sono tuttavia più duri dell’acciaio. A basso attrito, sono estremamente resistenti all’usura e la loro composizione, che ne determina anche le caratteristiche specifiche e le proprietà, può essere adattata specificamente alle esigenze del cliente.
Luca Barra si concentra principalmente su due di essi, ormai consolidati nell’applicazione nell’ambito della tranciatura. Il primo è Alcrona PRO: a base di alluminio e cromo, monolayer, garantisce eccellenti livelli di durezza a caldo e stabilità sotto shock termici oltre ad aumentare la vita dell’utensile fino a cinque volte.
Il secondo è Alnova: anch’esso a base di alluminio e cromo, ma bilayer, è caratterizzato da un’elevata durezza a caldo, resistenza all’ossidazione e da una superficie molto levigata.
Ma Oerlikon Balzers non è solo rivestimento: in Italia offre anche servizi accessori come la lucidatura professionale a specchio.