Fonderie: in forte contrazione il settore

Fonderie in grave sofferenza nel terzo trimestre 2024: l’indagine congiunturale Assofond evidenzia per alcune aziende cali oltre il -30%.

Il terzo trimestre del 2024 segna un netto peggioramento per il settore delle fonderie, con una perdita di livelli produttivi del -13,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un calo congiunturale sul secondo trimestre che raggiunge il -19%. Se la perdita congiunturale risente sicuramente della stagionalità del mese di agosto, va segnalato che il calo evidenziato nel periodo che va da luglio a settembre segue un valore negativo del -2,1% già presente fra il secondo e il primo trimestre dell’anno.
Analogamente, anche il fatturato registra una contrazione tendenziale del -12% e una flessione congiunturale del -17,7%.

Importanti differenze interne al settore

I dati che emergono dall’ultima indagine congiunturale del Centro Studi di Assofond – l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane – sul periodo luglio-settembre 2024 evidenziano una dinamica di grande difficoltà, che, per diverse aziende, è peraltro peggiore di quanto dicono le medie generali di settore.
I dati sull’andamento del terzo trimestre nascondono importanti differenze interne al settore”, sottolinea il Presidente di Assofond, Fabio Zanardi. “Le aziende che lavorano principalmente per l’automotive potevano ancora beneficiare, nel periodo considerato, di una domanda tutto sommato accettabile, mentre le fonderie che realizzano prodotti per la meccanica, le macchine agricole, movimento terra, edilizia hanno visto acuirsi una crisi già evidente nei mesi precedenti, con cali sia di produzione sia di fatturato in alcuni casi vicini o superiori al -30%. Qualcosa che non si vedeva dalla crisi finanziaria del 2008-2009. Va tuttavia evidenziato che, a partire dall’ultimo trimestre, anche il settore automotive è entrato in una fase di forte crisi. Considerando questa evoluzione, è verosimile che il dato attuale complessivo del settore fonderie si avvicini proprio al -30%, confermando l’allarme per l’intera filiera”.

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