Fallimenti 2018 in calo del 6%
Nel 2018 i fallimenti delle imprese italiane sono diminuiti del 5,9% rispetto al 2017 (da 11.939 a 11.233), con cali più significativi nel settore industriale (-8,1%, 2.010 aziende fallite) e più contenuti nell’edilizia (-2,3%), dove le imprese a chiudere i battenti sono state 2.248. È quanto emerge dall’Analisi dei fallimenti in Italia condotta da CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.
L’analisi di CRIBIS ha rilevato nel 2018 3.475 fallimenti nel settore “commercio” (-6,4%) e 2.609 nei “servizi” (-6,7%). Negli ultimi 10 anni il 2014 è stato l’anno con più imprese fallite nel settore “commercio” (4643), “industriale” (3.343) ed “edilizia” (3.343), mentre il 2015 è stato l’anno nero per il settore servizi (3.019).
“I dati sui fallimenti 2018 – commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS – confermano un trend positivo che va avanti dal 2015 e che vede il numero delle aziende costrette a chiudere i battenti ridursi sempre più.
Tra il 2016 e il 2017 (-11,3%) abbiamo rilevato il calo maggiore mentre in termini assoluti l’anno più negativo del decennio è stato proprio il 2014, quando ben 15.336 aziende sono state costrette a portare i libri in tribunale.
Il numero di fallimenti registrato lo scorso anno, è inferiore a quanto avevamo rilevato nel 2011, quando le imprese costrette a chiudere per il cattivo andamento del business erano state 11.840”.
La Lombardia, motore economico dell’Italia, è la regione dove si registra il più elevato numero di fallimenti (2.433, 21,8% del totale), seguita dal Lazio (1417, 12,7%) e dalla Toscana (933, 8,3%).