Coltivare il successo dei clienti

Grazie alla rete di servizi globale e alla polivalenza dei robot di ABB, Maschio Gaspardo può contare sulla massima versatilità dei processi produttivi delle proprie attrezzature agricole e sull’alta affidabilità degli impianti con una manutenzione minima.

di Fabrizio Cavaliere

L’eccellenza del Made in Italy viene associata dal grande pubblico ai “soliti noti”, ma la realtà è ben diversa, con migliaia di aziende più o meno grandi che portano il tricolore in tutto il mondo, nei settori più svariati. Una di queste realtà, certificata nel corso della sua storia da numerosi riconoscimenti per l’innovazione tecnologica al servizio dell’ambiente e la responsabilità sociale, è certamente Maschio Gaspardo, multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole per la lavorazione del terreno, la semina, il trattamento delle colture, la manutenzione del verde e la fienagione. La gamma dell’azienda, con quartier generale a Campodarsego, comprende fresatrici, erpici rotanti, attrezzature passive per la lavorazione del terreno, aratri, seminatrici di precisione, seminatrici per cereali, seminatrici combinate, atomizzatori, sprayer per il diserbo, trinciatrici, falciatrici e rotopresse.
Con dieci grandi centri produttivi, di cui sette in Italia e tre all’estero in Romania, Cina e India, e con docici filiali commerciali all’estero, Maschio Gaspardo è presente in tutto il mondo e impiega complessivamente 1.800 addetti. Il pay off dell’azienda, “Growing together”, riassume la passione del Gruppo per l’agricoltura, il suo desiderio di affrontare sfide sempre più ambiziose e crescere assieme ai clienti finali, concessionari e fornitori in tutto il mondo.

Un’organizzazione integrata nel segno della qualità
Cadoneghe è la cittadina in provincia di Padova dove sorge Terranova, il polo tecnologico del gruppo Maschio Gaspardo, centro all’avanguardia di tutti i processi di lavorazione meccanica. “In questo impianto da 20.000 mq. con circa 220 addetti vengono realizzati i componenti di carpenteria e meccanici di precisione dei nostri prodotti,” racconta Moreno Boscato, responsabile dello stabilimento. “Sono presenti macchine da taglio a lama e troncatrici che permettono di tagliare tubi fino a 12 m, macchinari per il taglio laser di lamiere fino a 25 mm di spessore, presse idrauliche fino a 3.200 kN in grado di piegare lamiere fino a una lunghezza di 4 m, macchine utensili capaci di tornire, fresare e dentare anche in un’unica fase acciai tenaci. Abbiamo inoltre isole per il trattamento termico e macchinari da rettifica”.
Tutti i componenti lavorati su queste macchine convergono nel reparto saldatura, dove vengono assemblati mediante processi di saldatura MAG eseguiti da sistemi robotizzati. Da alcuni anni Terranova ospita anche moderne linee di produzione di componenti soggetti a usura, come zappe e coltelli, prodotti mediante un processo di stampaggio a caldo che prevede l’utilizzo di presse meccaniche fino a 5.000 kN, anch’esse asservite da sistemi robotizzati. “I componenti prodotti a Cadoneghe sono distribuiti negli altri nove stabilimenti produttivi presenti nel mondo, dove vengono assemblati per realizzare il prodotto finito, con una forte integrazione che consente di controllare i processi e mantenere elevati standard qualitativi,” sottolinea Boscato.

Sono sessanta le celle di saldatura robotizzate
La saldatura è un processo chiave nel sito produttivo di Cadoneghe. Per standardizzare questa lavorazione e garantire una qualità costante, alla metà degli anni novanta Maschio Gaspardo comincia a introdurre impianti robotizzati con robot antropomorfi di diversi costruttori. “Il nostro obiettivo, allora come oggi, era quello di standardizzare il processo di saldatura mantenendo costante il livello qualitativo,” osserva Boscato. “Rispetto ai processi manuali, l’automazione robotizzata ha incrementato la produttività del 50%, consentendoci di riportare al nostro interno alcune attività, ridurre alcuni vincoli produttivi, accorciare i lead time di produzione e garantire un maggior controllo sulla qualità dei processi”.
Da allora, Terranova è diventato lo stabilimento che impiega il maggior numero di robot e, a partire dal 2000, i responsabili di Maschio Gaspardo hanno fatto una scelta chiara: puntare sui robot di ABB. “La collaborazione con ABB nasce da un’esigenza specifica – ricorda Boscato – dovevamo produrre internamente i telai delle trinciatrici, che si diversificavano per modello e misura. La scelta è ricaduta su ABB, che ci ha offerto un pacchetto “chiavi in mano” completo di impianto, attrezzature, programmi, collaudo e formazione. Avendo il pieno controllo di tutto il processo, abbiamo riportato in casa produzioni che fino ad allora venivano da in outsorcing, ottenendo evidenti benefici in termini di uniformità, gestione del magazzino e controllo di qualità.”
Dall’inizio della collaborazione Maschio Gaspardo ha acquistato da ABB sessanta impianti (di cui quaranta solo per la saldatura) per quattro diversi stabilimenti: oltre a Cadoneghe, i robot ABB operano oggi con successo nei siti di Chiscineu-Cris (in Romania), Quingdao (Cina) e Pune (India). Nel corso degli anni sono stati acquistati diversi modelli, che hanno sempre risposto alle esigenze e alle aspettative degli operatori di Maschio Gaspardo. “Dai primi IRB 1400 S4, IRB 2400 e 2400L, IRB 4400 e 6400 con unità di controllo S4, siamo passati agli attuali IRB 1600 e 2600 con IRC 5,” racconta Boscato. “In particolare, i sistemi di saldatura sono di tipo gantry con torni L2000, mentre per quanto riguarda i Function Package (cioè gli allestimenti applicativi specifici per le varie funzionalità), la scelta è ricaduta su R250 e R300, D250 e D500, B250 e B750, K750 e K1000.”

Non solo saldatura: una scelta, molte ragioni
Sulla scorta dell’esperienza positiva con gli impianti robotizzati per la saldatura, Maschio Gaspardo ha esteso l’utilizzo dei robot ABB all’asservimento di macchine a controllo numerico e alle presse, oltre naturalmente ad affidarsi alla rete globale della multinazionale per le forniture di pezzi di ricambio. “La gestione centralizzata della fornitura di robot ci ha offerto il vantaggio di poter standardizzare anche il pacchetto di allestimento, dal generatore alle configurazioni, fino alla gestione della macchina”, spiega Boscato. “In molti casi siamo riusciti a trasferire la produzione fra diversi stabilimenti avendo già pronti i programmi da riutilizzare sulle macchine con un dispendio minimo per la riprogrammazione degli impianti. Questo è possibile perché i robot ABB sono estremamente precisi e affidabili grazie all’utilizzo del work object ABB”.
Le motivazioni della partnership con ABB sono diverse e si traducono in altrettanti vantaggi, a partire dal prodotto, come sottolinea Boscato. “Il robot ABB è una macchina industriale polivalente dotata di un’unità di programmazione per diversi processi, caratterizzata da facilità di programmazione e semplicità di utilizzo da parte dell’operatore. L’affidabilità elevata, con parti meccaniche quali riduttori e carpenterie dei posizionatori estremamente precise e robuste, garantisce una manutenzione minima, alla quale si aggiunge la tranquillità di un servizio di assistenza tecnica e ricambistica presente in tutto il mondo”.
Boscato apprezza particolarmente la flessibilità nella scelta del generatore e dell’allestimento nel processo di saldatura, così come le capacità di autoapprendimento dei robot ABB. “Ogni volta che ripete lo stesso percorso, il robot aumenta la precisione grazie a ingegnosi algoritmi di apprendimento,” spiega il responsabile dello stabilimento. “Inoltre, se necessario, può autocalibrarsi utilizzando la stazione di calibrazione automatica dei movimenti del braccio e degli utensili ABB BullsEye, senza alcun intervento da parte dell’operatore”.
Nel complesso, la collaborazione con ABB soddisfa da molti anni le aspettative di un’azienda come Maschio Gaspardo che opera secondo la filosofia lean del “just in time”. “Il nostro obiettivo è avere una produzione flessibile e capace di adattarsi alle necessità del mercato. Per questo abbiamo bisogno di soluzioni efficienti, moderne e di un supporto rapido nel post vendita per i ricambi e la manutenzione”, sottolinea Boscato. “In ABB abbiamo trovato un partner valido, che ci permette di mantenere il nostro “ritmo” e di rispondere nei tempi corretti alle richieste dei nostri clienti”.

Protagonisti dell’Agricoltura 4.0
Il miglioramento continuo è uno dei valori su cui Maschio Gaspardo è nata e cresciuta, diventando una multinazionale leader nel mercato delle attrezzature agricole. L’azienda sta già lavorando da tempo in ottica 4.0, compiendo alcuni passi che possono essere considerati propedeutici all’implementazione dei concetti dell’Industria 4.0.
“Oltre alla Smart Production, di cui abbiamo già parlato e nella quale ABB è un partner strategico, da alcuni anni siamo già attivi sul fronte degli Smart Services grazie al nostro portale @WORK”, racconta Caterina Zambianchi, Operational Marketing Director del gruppo. “Tramite @WORK, i nostri clienti in tutto il mondo possono inserire ordini di macchine e ricambi, che vengono immediatamente comunicati alle varie funzioni aziendali coinvolte, in modo che possano attivarsi il più rapidamente possibile per rispondere alle richieste”.
Il valore della tecnologia e dell’interconnessione tra diversi dispositivi è sfociato recentemente nella produzione di attrezzature come l’unità di semina ISOTRONIC, in grado di dialogare con la tecnologia ISOBUS, un protocollo universale per la comunicazione elettronica tra attrezzi agricoli, trattori e software.
Per quanto riguarda gli aspetti energetici, dal 2010 Maschio Gaspardo ha iniziato ad applicare una politica energetica per una produzione più efficiente ed ecosostenibile. Sugli stabilimenti di Campodarsego e Cadoneghe in provincia di Padova e di Morsano al Tagliamento in provincia di Pordenone sono oggi attivi impianti fotovoltaici per un totale di 26mila metri quadrati, che consentono l’autoproduzione di energia rinnovabile.
Maschio Gaspardo è inoltre la prima azienda del proprio settore e la prima industria metalmeccanica in Italia ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento Carbon Trust, distinguendosi per aver attuato una politica energetica volta al miglioramento continuo, con una progressiva riduzione delle emissioni di anidride carbonica (1.700 t /anno di emissioni evitate, pari alla quantità di anidride carbonica assorbita da circa 150.000 alberi).

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