C’è una nuova collaboratività tra uomo e pressa
In occasione della EuroBLECH AIDA ha presentato AiCARE, acronimo di AIDA Information Care System con cui il colosso nipponico sintetizza, di fatto, tutti i dettami della cosiddetta Industria 4.0 rendendo
le proprie presse di stampaggio uno strumento produttivo ancora più efficiente e facile da gestire.
di Fabrizio Garnero
Si è da poco conclusa la EuroBLECH di Hannover dove, come vuole la tradizione, la partecipazione di AIDA si è particolarmente distinta per i contenuti soprattutto per quelli legati all’Industria 4.0. Ha infatti debuttato AiCARE, acronimo di AIDA Information Care System, un sistema di informatizzazione delle presse AIDA che, sfruttando le potenzialità della rete Internet, consente di trasmettere in automatico informazioni e dati sulle macchine, facilitandone le gestione. I dati raccolti possono essere analizzati per aiutare il cliente a gestire il suo impianto sotto ogni aspetto, dalla qualità del prodotto, al controllo, alla manutenzione preventiva. Ad Hannover abbiamo incontrato Michele Archenti, Sales and Marketing Manager di AIDA Europe con cui abbiamo parlato del concetto di Industria 4.0 e di digitalizzazione espresso dal colosso nipponico dal cuore tutto italiano.
“La digitalizzazione dei processi è di fatto un elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di Industria 4.0 ed è per questo che AIDA sta facendo un enorme sforzo per la digitalizzazione dei suoi processi” esordisce Archenti. “Nell’ambito delle nuove tecnologie AIDA è da sempre all’avanguardia e, in particolare, vede nell’Industria 4.0 una trasformazione che permette, sia a sé stessa che ai propri clienti, di ottenere una tale mole di informazioni dalle proprie macchine che, in precedenza, non erano nemmeno lontanamente immaginabile. Il concetto di Industria 4.0 è quindi basato su una nuova modalità di collaborazione tra le macchine e l’uomo, dove le prime possono collaborare al fine di ottimizzare i processi produttivi, di manutenzione e di progettazione. Per esempio la digitalizzazione dei processi di progettazione meccanica, questo porterà ad avere informazioni relative a ogni componente della pressa e di come questo si sia comportato nel corso del suo impiego su una specifica pressa”.
Può parlarci in maniera approfondita dell’AiCARE, acronimo di AIDA Information Care System, che avete appunto presentato ad Hannover? Com’è strutturato? Quali funzionalità offre e quali sono i principali vantaggi per l’utilizzatore?
“AiCARE è il dispositivo che permette ai nostri clienti di ricevere informazioni, e non solo dati dalle nostre presse. Voglio sottolineare questo punto perché vi è una grossa differenza tra informazione e dato. Ecco perché il nostro sistema è stato strutturato in tre gruppi. Il primo gruppo è per la produzione dove vengono raccolti i dati di produzione, analizzati e rappresentati tramite delle dashboard per informare in maniera intuitiva sull’andamento della qualità della produzione. Il secondo gruppo è relativo allo stato della macchina, vengono quindi raccolti i dati relativi all’energia consumata piuttosto che i dati inerenti alla qualità dell’olio o di dati relativi alla temperatura della macchina. Successivamente vengono analizzati e presentati tramite dashboard”. Oltretutto, qualora un parametro macchina esca dal normale range di lavoro il sistema invia una e-mail descrivendo l’anomalia.
“Infine, abbiamo il terzo gruppo che è relativo alla manutenzione della macchina, qui sono presentati tutti i componenti utilizzati all’interno delle presse AIDA con informazioni sul grado di utilizzo del componente; ciò permette ai nostri clienti di prevedere quali componenti siano a fine ciclo in modo da pianificare i fermi macchina”.
Il sistema AiCARE è stato concepito per essere integrato su tutte le tipologie di pressa AIDA ma allo stesso tempo può essere visto come un dispositivo esterno da implementare sulle presse già installate. È quindi una soluzione “retrofittabile” sul parco macchine già installato e non si limita alle sole presse AIDA ma è possibile l’installazione anche su presse di altri costruttori.
AiCARE e l’elevato livello analitico dei dati raccolti sono alla base di concetti come machine learning e manutenzione predittiva? In che modo?
AiCARE non è solo un dispositivo per la raccolta dei dati ma è anche uno strumento di analisi. L’utilizzo quindi di algoritmi di machine learning, come SVC, permettono di far comprendere ai nostri clienti come si evolve la qualità della produzione. Per quanto riguarda la manutenzione predittiva, rimane un traguardo da raggiungere. Questo perché riteniamo che la manutenzione predittiva debba rispettare determinati standard di qualità. Tramite il reparto R&D della casa madre, stiamo implementando nuovi algoritmi di manutenzione predittiva che possano rispettare gli elevati standard di qualità che da sempre contraddistinguono le presse AIDA.
Sotto l’aspetto della gestione dei dati di produzione dei clienti e della loro riservatezza esistono delle potenziali problematiche?
Uno degli aspetti focali è la riservatezza dei dati, ed è per questo che AIDA non si pone come fornitore o sub fornitore di cloud ma propone ai propri clienti la sottoscrizione di un account Azure Microsoft. In modo che il cliente finale sia proprietario al 100% dei propri dati.
Il 2019 è un anno ricco di appuntamenti fieristici internazionali dove presumibilmente AIDA sarà ancora protagonista; può darci qualche anticipazione su cosa state lavorando?
Gli argomenti caldi sul tavolo sono l’implementazione di nuovi algoritmi per la manutenzione predittiva in AiCARE e l’ampliamento dei nostri tool di simulazione.