Massimo Carboniero guida lo study tour UCIMU in Giappone
Una settimana di incontri istituzionali e conoscitivi nel paese che più di ogni altro tiene alla sua identità anche in fatto di produzione manifatturiera, il Giappone. In questo consiste lo study tour che si è svolto all’inizio di marzo, per l’organizzazione di UCIMU – Sistemi per Produrre, in collaborazione con ICE Tokyo.
di Lorenzo Benarrivato
Guidata da Massimo Carboniero, presidente dell’associazione, la delegazione UCIMU ha incontrato, secondo una ricca agenda di appuntamenti, le massime autorità italiane presenti in loco, i vertici delle organizzazioni omologhe e settoriali di UCIMU, i principali player per la distribuzione e l’importazione di tecnologie estere, e alcuni importanti operatori dell’industria giapponese.
Migliorare la presenza del made in Italy in Giappone
Conoscenza, confronto e ragionamenti su possibili collaborazioni future sono i temi emersi durante i meeting che si sono tenuti a Tokyo, Kanagawa e Shizouka. Obiettivo è migliorare la presenza del made in Italy di settore nel Paese del Sol Levante che da un lato, per tradizione, è di difficile “permeabilità” commerciale e, dall’altro, guarda con interesse a proposte innovative e di qualità.
Per questo la delegazione guidata da Massimo Carboniero ha incontrato i rappresentanti di agenti e distributori locali. Mr Tomita, presidente del JMTDA, Japan Machine Tool Distributors’ Association, e della omologa impresa, ha accolto la visita della delegazione UCIMU presso la sua azienda specializzata nella distribuzione di macchine utensili. A questa è seguita la visita alla Tezuka Corporation. Per gli importatori, la squadra ucimista ha incontrato il vice-presidente dell’associazione JMTIA, Mr. Nonaka, e i rappresentanti dell’azienda di import Itochu Machine-Technos.
Cosa hanno in comune i costruttori italiani e giapponesi?
Volti a comprendere i possibili punti di contatto tra costruttori italiani e giapponesi sono stati invece gli incontri con i vertici delle associazioni di comparto giapponesi: JMTBA per le macchine a asportazione, presieduta da Mr. Iimura, e JFMA, per le macchine lavoranti con tecnologie per la deformazione della lamiera. A questi incontri sono seguite le visite a importanti realtà produttive del settore quali Aida Engineering, Amada Machine Tools e Toshiba Machines ove il presidente Carboniero e la delegazione sono stati accolti dai vertici delle rispettive organizzazioni. A introduzione del tour si sono tenuti gli incontri con l’Ambasciatore d’Italia a Tokio Giorgio Starace, e con il neo prwesidente di ICE, Carlo Ferro, con i quali sono state condivise linee di azione congiunta da sviluppare in questo importante mercato, quarto al mondo per consumi, considerato stabile, fedele e rigoroso.
La voce del Presidente
“Siamo molto soddisfatti di questo Tour – ha affermato Massimo Carboniero, presidente UCIMU – Sistemi per Produrre – perché ci ha permesso di meglio comprendere quali azioni attivare per proporre l’offerta italiana di macchine utensili complementare a quella giapponese, viste le rispettive specializzazioni in soluzioni customizzate e standardizzate. Il confronto con qualificate realtà del mondo della macchina utensile locale offre interessantissimi spunti di riflessione e, d’altro canto, la visita ad alcune imprese utilizzatrici e gli incontri con i rappresentanti della distribuzione sono utile base per lo sviluppo di possibili attività commerciali future, che come noto, in Giappone ancor più che altrove, non possono prescindere da un investimento nel lungo termine e dalla predisposizione di un efficace servizio pre e post vendita”.
“D’altra parte – ha concluso Massimo Carboniero – l’offerta italiana di settore abbina oggi alle tradizionali caratteristiche quali, elevati standard tecnologici, forte personalizzazione dell’offerta, flessibilità e attenzione al servizio pre e post-vendita, una spiccata connotazione digitale e di interconnessione delle soluzioni realizzate, in buona parte riconducibili all’approccio di Industria 4.0. Tutto questo, come abbiamo constatato negli incontri che abbiamo avuto durante questa missione, rende la produzione italiana di macchine utensili robot, e automazione ancora più competitiva e interessante per i partner giapponesi ”.