GSF Schiavi: “Facciamo quello che gli altri non fanno”
GSF Schiavi è una carpenteria medio pesante con alle spalle un percorso di crescita e sviluppo lungo 50 anni.
Le origini sono infatti legate all’iniziativa di Romano Schiavi, padre dell’attuale titolare, che nel 1968 iniziò l’attività come una tipica azienda artigiana via via trasformatasi, nel corso degli anni, fino a diventare la capofila di due aziende con più di una quaranta dipendenti.
Ognuna con una sua chiara e precisa connotazione produttiva, cosa che rispecchia a pieno la chiarezza di idee e la visione d’impresa del signor Gianluca Schiavi che ci accompagna nel corso della nostra visita in azienda e che oggi guida questa azienda piacentina.
Lungimiranza, coraggio, determinazione e competenza sono doti che non devono mancare a un imprenditore. Di certo, non difettano alla famiglia Schiavi che, di generazione in generazione – oggi è già iniziato quello che, in futuro, sarà il secondo passaggio generazionale – ha saputo guidare la propria realtà produttiva evolvendola di pari passo con il mercato che la vede impegnata nella realizzazione di strutture e carpenterie destinate, per lo più, ai settori delle macchine agricole e del movimento terra. La produzione di macchine irrigatrici e di componenti strutturali per capannoni sono i due ambiti produttivi che, soprattutto agli inizi, hanno infatti caratterizzato GSF Schiavi in quella che è diventata la primaria destinazione del proprio lavoro, condizionandone positivamente le scelte tecnologiche compiute per differenziarsi dalla concorrenza. Ogni scelta tecnologica compiuta negli anni, dunque, non è mai stata banale; bensì guidata da una chiara percezione di ciò che occorreva in virtù di questa vocazione produttiva.
Il valore aggiunto della piegatura
“Storicamente, abbiamo scelto di toglierci dalla tradizionale querelle del prezzo” racconta Gianluca Schiavi. “Fin dal 1995, quando abbiamo avviato il processo di ammodernamento del nostro parco macchine – che, per altro, da allora, non è mai finito – abbiamo scelto di investire in macchine fuori formato per distinguerci dai competitors e avere la possibilità di servire tutti quei clienti che gli altri non seguivano. Questo vale per il taglio ma anche per la piega dove lavoriamo anche per chi ci fornisce il materiale tagliato, che però non dispone delle competenze e delle macchine adeguate a piegare i grossi formati e gli spessori più elevati”.
Girando i reparti dell’azienda, balza subito all’occhio la taglia extra large di ogni macchina installata, sia in taglio che in piega, dove impressiona anche l’ingente numero di presse piegatrici presenti. Il signor Schiavi spiega subito il perché: “Oggi il fatturato di GSF Schiavi è per il 70% frutto del lavoro da “terzisti” puri, fatto di taglio e piega e solo il restante 30% è attribuibile alla realizzazione di carpenterie complete. Non siamo molti a essere attrezzati per tagliare i grandi formati e siamo ancora meno se si pensa alla capacità di tagliare e piegare con qualità pezzi di tali dimensioni. Finora, il nostro valore aggiunto è stato quindi legato più alla piegatura che al taglio, dove possiamo vantare una professionalità e una competenza con pochi eguali. Tutti i nostri piegatori sono stati formati in azienda e questo, per noi, è un vanto importante perché formare i giovani significa assicurare un futuro alla propria azienda. Il futuro è dei giovani! È un dato di fatto. Ragion per cui occorre necessariamente tramandare un certo “saper fare” per garantire un futuro a chi verrà dopo di te, visto che ho un figlio già presente in azienda e una figlia ancora giovane che un domani guideranno l’azienda”.
Ecco, un altro indizio, di quella visione lungimirante e di quella imprenditorialità che abbiamo ormai capito, essere tipica della famiglia “Schiavi”.
Semilavorati di grosse dimensioni tagliati e finiti in un unico passaggio
“Il 1995 è stato dunque l’anno della svolta” prosegue il racconto il signor Gianluca. “Da allora è stato un costante susseguirsi di investimenti fatti e pensati per poter dare sempre un qualcosa di nuovo ai nostri clienti. Lo dimostra il sistema di taglio laser PowerBlade Fiber Laser di Messer Cutting Systems che abbiamo istallato lo scorso anno”.
Nell’ottica di una continua crescita aziendale e con il preciso intento di poter offrire al mercato qualcosa che li differenziasse ulteriormente il signor Schiavi ha infatti intravisto un buon margine di manovra nella possibilità di eseguire in modo più efficiente e remunerativo la finitura dei semilavorati tagliati. Pensando al taglio laser, questo impianto Messer è sicuramente un sistema fuori formato con delle caratteristiche uniche che, in quanto tale, ha permesso all’azienda di distinguersi sia per la dimensione dei pezzi tagliabili, sia per il valore aggiunto che sono in grado di dare alle lavorazioni. “Know how, competenza ed esperienza ne abbiamo da vendere, ma da quando abbiamo installato questo sistema è come se avessimo una marcia in più poiché siamo in grado di fornire semilavorati di grosse dimensioni tagliati e finiti in un unico passaggio grazie all’unità di foratura di cui è dotato il sistema Messer” afferma soddisfatto il signor Gianluca.
Un sistema combinato dalle caratteristiche innovative
Il sistema PowerBlade Fiber Laser di Messer Cutting Systems è un sistema combinato che abbina il taglio laser a 5 assi con un’unità a forare con cambio utensili a 12 postazioni, entrambe operative sull’intero campo utile di lavorazione da 3.000 x 8.000 mm. Il sistema installato presso GSF Schiavi è dotato di due tavole porta lamiera con cambio pallet automatico (ogni tavola ha dimensioni di 3.650 x 8.800 mm) e di sistema di pulizia del banco con micro-vibrazione per l’intera lunghezza del sistema di 27 m. Nonostante le mastodontiche dimensioni, questo Power Blade Fiber Laser è un sistema assolutamente performante come testimonia la velocità di riposizionamento interpolato di 140 m/min. La sorgente adottata da 6.000 W è una IPG Messer Version con unità di raffreddamento cosa che assicura la possibilità di eseguire tagli dritti o inclinati a 45° su lamiere di ferro e inox spesse rispettivamente fino a 25 e 20 mm. La testa ISO 40 dell’unità di lavorazione meccanica consente di eseguire fori, maschiature e svasature con diametri da 3 a 30 mm su entrambi i tipi di materiale.
Così come previsto dalle normative di sicurezza vigenti, l’intero sistema di taglio è racchiuso all’interno di una cabina di protezione da 9.000 x 15.000 x 3.800 mm ed è dotato di un sistema di aspirazione dei fumi con filtro a cartucce.
La lavorazioni meccaniche al servizio della marginalità
“La scelta di questa macchina ha permesso di implementare la gamma di produzione ottimizzando i tempi e la logistica interna che, in virtù delle dimensioni, non è un aspetto da sottovalutare” spiega ancora Gianluca Schiavi. “Al di là della possibilità di realizzare i tagli bevel, che sfruttiamo sicuramente anche se non sempre e non in tutte le lavorazioni, è sicuramente la capacità di poter forare e filettare i fori ciò che ha permesso di fare il salto di qualità dal punto di vista del servizio. Sicuramente il laser è il migliore che potessimo scegliere in virtù dei formati che processiamo ma è la testa a forare a permetterci di fare la differenza; quindi grosso merito a Messer che ha voluto e saputo soddisfare una nostra richiesta ben precisa. Ha quindi reso possibile abbinare lavorazioni tradizionali come la foratura e la filettatura a un sistema di taglio laser “unico” e innovativo con cui possiamo finire i lamierati in un unico passaggio con evidenti vantaggi in termini di tempo e qualità che si traducono poi in marginalità”.
Già, la marginalità! Dopo la crisi del 2008/2009, il mercato è diventato ancor più frenetico e frammentato e le grosse serie hanno lasciato il passo a una miriade di commesse fatte di quantitativi esigui. Le aziende, per raggiungere lo stesso fatturato hanno quindi iniziato a gestire un volume di ordini decisamente più ampio rispetto a prima. Nel caso di GSF Schiavi parliamo di circa 4.400 ordinativi all’anno, che si traducono in più di 400 ordini al mese. “Abbiamo gli ordini da 100.000 euro e quelli da 15 euro” afferma Schiavi. “Tutto ciò si traduce in una gestione dell’attività decisamente complessa che ha richiesto un ingente investimento anche nella direzione della digitalizzazione e informatizzazione di tutti i processi. Di fatto, oggi, siamo un’Industria 4.0, in cui abbiamo integrato il gestionale amministrativo con un sistema di rilevamento con codici a barre in officina e con il software SigmaNest con cui gestiamo l’intero processo, dal magazzino lamiere fino alle lavorazioni delle macchine di taglio in officina. In questo modo abbiamo predisposto un sistema flessibile che agevola ogni fase dell’attività, dalla preventivazione alla gestione delle lavorazioni. In uno scenario del genere, nel 2015 abbiamo rilevato un’azienda di lavorazioni meccaniche con cui abbiamo iniziato a vedere che il livello di redditività era ben più alto rispetto alla lavorazione lamiera. Da qui nasce quindi l’idea di un sistema laser come quello Messer con cui, fermo restando il nostro habitat naturale, ovvero i grandi formati tagliati e piegati, avremmo potuto introdurre delle lavorazioni meccaniche di completamento e alzare così il livello della redditività andando a coprire le esigenze di una nuova fetta di mercato disposta a riconoscerci questo ulteriore valore aggiunto”.
“Il nostro lavoro non è programmato ma è quasi un just in time. Realizziamo almeno una quarantina di programmi differenti al giorno, all’interno dei quali ci saranno almeno una decina di commesse diverse che ovviamente sono da smistare e gestire separatamente una volta terminato il taglio. Capite quindi bene che vantaggio enorme sia poter gestire dei semilavorati tagliati e finiti anche con le lavorazioni di foratura e maschiatura da mandare direttamente in piega senza doverli riprendere con un passaggio intermedio”.
Un impianto pensato e voluto ad hoc
Merita infine di essere sottolineato un altro aspetto interessante di questa macchina che è legato all’elevato livello di personalizzazione come riferito dal Responsabile vendite Alessandro Primerano di Messer Griesheim Saldatura. “Dobbiamo ringraziare il signor Schiavi per avere voluto e preteso sull’impianto laser fibra bevel anche la testa a forare, in quanto, per Messer si è trattato dell’ennesimo nuovo progetto richiesto da un cliente italiano. Mi spiego meglio: questo concetto di macchina combinata non è per noi nuovo, già viene realizzato con altre tecnologie, ma qui si tratta però del primo sistema Laser Messer, a livello mondiale, con queste caratteristiche e peculiarità. Abbinare la foratura meccanica con cambio a 12 utensili a un sistema di taglio laser bevel così performante porta con sé una serie di problematiche da gestire che ha richiesto molta disponibilità da parte di Messer Cutting Systems che, di fatto, ha messo a punto un sistema ad hoc studiato sulle specifiche richieste da GSF Schiavi”.
L’idea originale del sistema è stata infatti via via ottimizzata e modificata per soddisfare ciò che il signor Schiavi si aspettava dalla macchina e questo testimonia una disponibilità inusuale per un costruttore tedesco del blasone di Messer. Qui entra in gioco il ruolo e la competenza della filiale italiana di Messer che ha contribuito, in sintonia e sinergia con il cliente, alla messa a punto di questa personalizzazione.
“Non bisogna sottovalutare anche in questo caso, l’approccio collaborativo e estremamente competente del signor Schiavi, che ci ha permesso di realizzare e ottimizzare regole e parametri di taglio sia dritto che inclinato, che costituiscono un feedback importantissimo per Messer” conclude Primerano.