Taglio laser flessibile dal coil allo scarico automatico
In occasione di LAMIERA 2019, Servopresse presenta una linea di taglio laser da coil compatta, performante e dotata di un software user-friendly, che si basa sull’esperienza quasi cinquantennale dell’azienda milanese nella costruzione di macchine per la lavorazione della lamiera, nonché sull’integrazione di un sistema di taglio laser fornito da L-PEAK. Un sistema automatizzato per lo scarico dei pezzi e la gestione efficiente degli sfridi completa la linea, pensata per chi è alla ricerca di flessibilità nei metodi di produzione.
di Sergio Soriano
A volte, le idee che sembrano giacere innocue in un cassetto possono essere tirate fuori per realizzare soluzioni interessanti per il mercato. Seguire l’evoluzione di un settore e sapere quali sono le esigenze dei clienti è, naturalmente, fondamentale per sapere quando aprire il cassetto.
Servopresse, azienda lombarda attiva dal 1970 nella costruzione di macchine e sistemi per la lavorazione della lamiera, ha studiato il timing giusto per introdurre sul mercato una linea di taglio laser da coil che si rivolge principalmente, ma non solo, alle PMI interessate a introdurre nel loro parco macchine un sistema compatto, semplice da utilizzare e performante, in grado di garantire un risultato ottimale grazie anche alla sorgente laser di taglio.
“I vantaggi di un sistema di taglio laser a partire da coil vanno dalla maggiore produttività assicurata dalla velocità di lavoro superiore alla flessibilità insita nella tecnologia di taglio laser, che permette di realizzare anche sagome differenti”, racconta Dario Cecchi, responsabile dell’area tecnica di Servopresse, che abbiamo incontrato nella sede di Settimo Milanese (MI). “La linea si adatta, dunque, in particolare a tutte quelle applicazioni che sono caratterizzate da una grossa variabilità e per le quali i metodi tradizionali risultano più onerosi”.
Sinergia e cooperazione per seguire le mutate esigenze dei clienti
Nel tempo, infatti, la progressiva riduzione dei quantitativi produttivi e la variabilità dei lotti, sia come tipologia che come taglia dei pezzi, hanno cambiato radicalmente la modalità di lavoro dei clienti, i quali hanno sempre più bisogno, appunto, di sistemi in grado di garantire un buon livello di flessibilità. “Pensiamo, per esempio, all’industria automotive – prosegue Dario Cecchi – e alla disponibilità di modelli differenti per quanto riguarda non solo le parti esterne ma anche la componentistica. Una tendenza che si riscontra peraltro anche in altri settori, come quello degli elettrodomestici, con l’uscita sempre più frequente di nuovi prodotti”.
Ecco che le mutate esigenze produttive hanno spinto Servopresse ad aprire il famoso cassetto, recuperare l’idea, togliere un po’ di polvere rinnovando il progetto in base all’evoluzione tecnologica del momento e tirarla a lucido in occasione di LAMIERA 2019, l’appuntamento clou del settore quantomeno per quanto riguarda l’Italia. “Grazie anche al recente spostamento su Milano, crediamo che LAMIERA possa diventare davvero un riferimento a livello fieristico anche a livello internazionale”, ci dice Lara Cecchi, sorella di Dario e Marketing Manager di Servopresse. “La linea di taglio laser da coil che presentiamo ha rappresentato uno sforzo notevole per noi, in termini di sviluppo tecnologico e risorse. Oltre alle macchine che compongono la linea, presso il nostro stand presenteremo anche i sistemi di automazione per lo scarico dei pezzi realizzati insieme ad alcuni nostri partner. Siamo convinti che questi rappresentino degli ottimi esempi di cooperazione tra piccole e medie aziende che riescono a lavorare insieme per offrire ai clienti prodotti finiti di alto livello”.
Le macchine che compongono la linea e il sistema di scarico automatico
La linea di taglio laser, che si caratterizza per la sua complessiva compattezza e il peso ridotto (non supera le 8 t), ha un’area di lavoro di 1.500 x 1.000 mm e si compone di un aspo di svolgitura per coil, di una raddrizzatrice alimentante e del sistema di taglio progettato per ottenere, tra l’altro, una gestione ottimale dei pezzi e degli sfridi.
“L’idea di base era quella di fare una linea che partisse dal coil e finisse con lo scarico sui pallet del prodotto finito, di dimensioni e sagome diverse a seconda di quello che il cliente chiede”, spiega Dario Cecchi. “A inizio ciclo, la lamiera viene svolta e alimentata alla raddrizzatrice dove viene perfettamente spianata, che è condizione fondamentale per la buona riuscita del taglio. Il materiale viene poi spinto all’interno dell’area di lavoro della misura necessaria al taglio. Qui poggia sul letto di fachiro del sistema di taglio che, essendo concepito come una sorta di nastro rotante, ha un ruolo determinante nella successiva fase di scarico. Una volta eseguito il taglio, particolari programmati, unitamente allo sfrido spezzettato, vengono fatti avanzare dall’azione combinata del suddetto letto di fachiro e dall’avanzamento del nuovo materiale da tagliare per essere scaricati. Dopodiché si riparte con il taglio delle nuove sagome. Lo scarico dei pezzi e dello sfrido, insomma, avviene contestualmente al taglio: è quello che potrebbe consentire un sistema di cambio fogli automatico, con dei costi però nettamente superiori rispetto a una linea coil”.
Il sistema è adatto soprattutto alla lavorazione di pezzi di dimensioni medio-grandi, come serbatoi, vasi di espansione o contenitori, per citare qualche esempio, che sono meno onerosi da scaricare in automatico. In ottemperanza alle normative vigenti previste nel caso del laser in fibra, l’area di lavoro del sistema di taglio è totalmente chiusa. La raddrizzatrice dispone di undici rulli di cui i sei inferiori motorizzati e cinque superiori sono folli. Nella gamma di raddrizzatrici Servopresse è il modello maggiormente utilizzato per spessori medi o medio-piccoli. La linea rimane, comunque, espandibile o riducibile a seconda delle esigenze specifiche di ogni cliente.
Dalla sorgente laser al software: qualità e semplicità di utilizzo
Nell’integrazione del sistema laser, fondamentale è stata la scelta del partner specializzato, appunto, della tecnologia di taglio. “A questo proposito, abbiamo avviato una sinergia con L-PEAK, grazie soprattutto alle referenze che avevamo sia sul servizio che l’azienda garantisce – spiega Lara Cecchi – sia riguardo la competenza più strettamente tecnica. Infatti, proprio perché avevamo l’esigenza di spezzettare gli sfridi in modo da favorirne lo scarico automatico, era importante ottenere una qualità di taglio elevata”.
Il sistema è equipaggiato con una sorgente laser da 1 kW, quindi in grado di processare spessori fino a 1,5 mm su questo tipo di prodotto. Aumentando la potenza del generatore, la linea è in grado di processare acciaio con spessore fino a 3/4 mm di acciaio normale o acciaio inox con spessore fino a 2,5/3 mm.
Giulio Calgaro, CEO dell’azienda vicentina L-PEAK, aggiunge qualcosa sul sistema di taglio laser. “Il sistema che abbiamo fornito a Servopresse monta una sorgente laser in fibra IPG che si allinea bene con la caratteristica, forse, fondamentale della macchina che, insieme alla compattezza, è la sua semplicità di utilizzo, grazie anche a un software molto intuitivo e user-friendly che può essere utilizzato anche da tecnici non altamente specializzati. Si tratta di un vantaggio molto importante per alcuni clienti, specialmente PMI, che vogliono approcciarsi al laser per il taglio lamiera. La macchina utilizza dunque un software proprietario che presenta tutte le funzionalità di un tipico software CAM da taglio”.