Il Data Matrix sui dischi freno è marcato al laser
Circa un anno fa abbiamo iniziato lo studio per la realizzazione di un marcatore con precisi parametri tecnici, che avrebbe potuto integrarsi in una grande catena produttiva. Oggi conosciamo questa macchina come Flyroller per la marcatura i codici Datamatrix, che può essere personalizzata per soddisfare i criteri di efficienza e affidabilità richiesti dai clienti.
di Mario Lepo
Il sistema FlyRoller è composto da una cabina di marcatura e da una rulliera motorizzata. La cabina è equipaggiata con assi Y e Z con sistema di visione, mentre la rulliera lavora con due robot: uno che carica il disco in entrata e l’altro che lo preleva in uscita dopo la marcatura e la verifica. Uno dei punti di forza di questa marcatrice è il software customizzato che si interfaccia con il database del cliente e ha il protocollo di comunicazione Profisafe. “Abbiamo realizzato questo marcatore laser dotandolo di assi Y e Z con servomotori con encoder, i quali muovono il laser fino alla posizione di marcatura” spiega Gio Ievoli Sales Manager di Lasit che poi prosegue: “la corsa utile dell’asse Y è di 448 mm, quella dell’asse Z è di 180 mm. Questo è fondamentale per marcare dischi di diverse dimensioni”.
La macchina lavora con un robot, il quale posiziona il pezzo sul conveyor evitando la necessità di farlo manualmente. Una volta che i sensori hanno rilevato la presenza del disco, i nastri trasportatori si muovono fino a introdurre il pezzo nella cabina. A questo punto i sensori rilevano la posizione dei pezzi e il singolarizzatore regola l’ingresso in cabina di un solo componente per volta.
Naturalmente le dimensioni dei dischi freno da marcare possono cambiare, perciò i nastri trasportatori sono stati dotati di battute regolabili che vengono settate attraverso il software. Nel caso specifico si parte da un diametro minimo di 250 mm a un massimo di 500 mm. “La progettazione della Flyroller ci ha posto davanti a una sfida tecnica e progettuale che possiamo dire di avere vinto con successo. Abbiamo realizzato una marcatrice laser con sistemi perfettamente integrati e cooperanti, sia da una prospettiva meccanica, sia da una tecnica relativa al software e alla customizzazione dello stesso” spiega Luigi Staiano, progettista meccanico di Lasit.
Centraggio automatico
Quando il disco entra nella cabina di marcatura viene bloccato da un sistema pneumatico e inquadrato da una telecamera laterale collegata al software. Questa svolge una duplice funzione: in primis, permette il corretto posizionamento del laser e direzione dello spot. Successivamente, completata la marcatura del Data Matrix, avviene una verifica del risultato: se la qualità è inferiore a quella settata, automaticamente la macchina rimarca sul disco freno orientato a un’angolazione stabilita in precedenza. In questo modo non si rischia di introdurre nel complesso processo produttivo dischi con marcature illeggibili o più facilmente danneggiabili.
La macchina è stata dotata di un ascensore che solleva il disco dal rullante e lo mette in posizione d’ingresso al passaggio successivo della catena. Prima che il disco perfettamente marcato lasci la Flyroller, la marcatrice ne verifica il posizionamento grazie a due sistemi di visione. Una volta sollevato, il pezzo viene inquadrato dalla prima telecamera dall’alto: se la posizione non è quella settata, questa viene automaticamente corretta ruotando il disco.
La seconda telecamera funziona invece in maniera differente: sul disco c’è una tacca di bilanciamento che viene individuata dal sistema di visione, quando ciò accade la rotazione si interrompe automaticamente e il pezzo viene trasportato fuori dalla marcatrice.
La sicurezza della macchina è gestita interamente in Profisafe, ovvero un protocollo di comunicazione tra PLC per gestire il sistema di sicurezza evitando il cablaggio con componentistica esterna.
“La Flyroller si inserisce in un processo produttivo in cui l’affidabilità gioca un ruolo fondamentale. Qualsiasi errore della marcatrice laser comprometterebbe l’intero sistema, con danni sia in termini di tempo, sia economici. Il fatto LASIT ne abbia costruite più di 30 è la prova della nostra grande esperienza nel creare e customizzare macchine per un settore come l’Automotive” afferma ancora Gio Ievoli Sales Manager di Lasit.