Protezioni antiurto in ambito industriale
“Fare le norme è un impegno importante: accettare di condividere e discutere le proprie esperienze, i propri punti di vista e i propri standard con un pubblico allargato composto da tutte le parti interessate può non essere una decisione facile.
Tuttavia, i benefici ottenibili autoregolamentandosi con una norma volontaria, possono essere infinitamente superiori rispetto allo status quo di chiusura, ciascuno a tutela del proprio segreto aziendale”. Questa è una delle testimonianze contenute nella seconda edizione del libro “Le regole del gioco”, pubblicato dall’UNI, Ente Italiano di Normazione, una guida introduttiva alla comprensione delle logiche, dei valori e delle opportunità della normazione tecnica volontaria, affinché sia riconosciuta come patrimonio comune della società. Approfondisce il tema Marco Chiarini, Presidente di STOMMPY – azienda 100% Made in Italy, leader nella produzione di protezioni antiurto per uso industriale – promotrice del progetto di normazione delle Protezioni Antiurto in Ambito Industriale, ora sotto l’egida della Commissione Sicurezza dell’UNI.
“STOMMPY è stata la prima azienda ad avere adottato un proprio disciplinare etico basato su parametri oggettivi nella scelta delle protezioni antiurto e da sempre si impegna nel condividere con i Clienti la propria expertise nella corretta selezione e applicazione dei prodotti” e continua “Siamo orgogliosi di contribuire ad incrementare la cultura del settore, guidando il cambiamento di mentalità degli imprenditori, responsabili d’azienda e progettisti. Se consideriamo che negli anni duemila oltre il 60% delle aziende da noi contattate non adottava misure a favore della sicurezza, possiamo certamente ritenerci soddisfatti di quanto la prevenzione abbia acquisito una maggiore rilevanza. In un mercato sempre più competitivo, le aziende hanno ora ben chiaro quanto sia cruciale salvaguardare infrastrutture e macchinari e, ancor più, creare ambienti sicuri per i lavoratori, adottando sistemi che partecipano attivamente al miglioramento dell’efficienza aziendale, alla sicurezza sul lavoro e, indirettamente, permettono di ottenere un margine industriale superiore. Tuttavia, resta ancora molto da fare, come dimostrano le percentuali INAIL relative agli infortuni, che, dopo la flessione degli ultimi anni, nel 2018 hanno registrato un incremento del +0,9%.”
Si sente anche la mancanza del tassello più importante: il riconoscimento da parte delle istituzioni del settore merceologico in cui operate e di una specifica norma che disciplini questo mercato ed i suoi attori, ovvero i costruttori e le aziende utilizzatrici…
“Proprio così, a livello mondiale non esiste, infatti, una regolamentazione dedicata a questo settore merceologico. L’assenza di parametri costruttivi obbligatori ed un metodo di scelta e di applicazione delle protezioni antiurto ben definito espone l’End User ad una chiara difficoltà nel valutare le offerte presenti sul mercato. Il giudizio tende spesso a basarsi sul prezzo piuttosto che sull’effettiva funzionalità, con possibilità di incorrere in inefficienze anche gravi e, soprattutto, essere privi di tutele giuridiche in caso di imprevisti.”
Grazie all’istanza che avete presentato nel 2017 alla Commissione Sicurezza dell’UNI, anche le Protezioni Antiurto in ambito industriale sono state prese in carico dall’Ente, che sta definendo due norme specifiche.
“Il compito di elaborare le norme è stato affidato al GL 70 “Protezioni antiurto in ambito industriale” della Commissione Sicurezza presieduto dall’INAIL, membro permanente all’UNI. Partecipano al Gruppo di Lavoro anche i principali costruttori internazionali del settore, tra cui STOMMPY, i rappresentanti della categoria professionale degli RSPP e rappresentanti di aziende multinazionali che hanno manifestato il proprio interesse a seguire da vicino questo importante progetto”.
In Giugno 2020 sarà pubblicata la Norma UNI 1604054, “Protezioni antiurto in ambito industriale – Criteri di scelta” che permette di: individuare le zone a rischio ove è opportuno prevedere l’installazione di protezioni, classificare i prodotti per forma, funzionalità, livello prestazionale e procedura di installazione, oltre che determinare le corrette modalità di prova. Il codice sarà riportato su tutte le schede tecniche delle protezioni regolamentari e specificato dai progettisti alla voce “protezioni antiurto”. Gli RSPP dovranno altresì riferirsi ad esso in fase di stesura del report di valutazione dei rischi in azienda, prevedendo l’installazione di protezioni antiurto a salvaguardia delle infrastrutture, delle postazioni di lavoro con operatore fisso e dei camminamenti del personale in aree percorse da carrelli o qualsiasi mezzo in movimento.
Infine, in data 17/12/2018 si è conclusa l’inchiesta pubblica preliminare della Commissione Sicurezza per il progetto UNI1605398, futura TS, dedicata anch’essa alle protezioni antiurto in ambito industriale.