Tutto il bello della piegatrice elettrica
La flessibilità è uno dei punti di forza di Mavit: grazie alle scelte aziendali e alle tecnologie introdotte, la ditta brianzola può garantire ai clienti affidabilità e precisione. La grande novità è la pressa piegatrice elettrica di STR Verde 320-150, che ha contribuito a ridurre i consumi, velocizzare la produzione e aumentare l’accuratezza.
di Rossana Pasian
Mavit, ditta nata nel 2003 a Carate Brianza (MB) e specializzata in complementi d’arredo e carpenteria leggera di precisione, è un’azienda a carattere familiare; in questi ultimi anni, infatti, Francesco Vitale, attivo nel mercato da più di 40 anni, sta passando il testimone al figlio Oscar.
“Quando lavori, lo fai per la tua famiglia, ma anche per gli altri: se hai un’azienda, poi, hai la responsabilità di altre persone e di farle lavorare, anche nei momenti critici” ha commentato Francesco Vitale. Mavit è un’azienda di 12 dipendenti, ed è fondamentale mantenere un ambiente sereno: come ha evidenziato il figlio Oscar, l’azienda vive e va avanti grazie alle persone, ecco perché il clima è importante, come lo è “eliminare le mele marce, perché tolgono qualità alle altre. Bisogna fare gruppo, affrontare le difficoltà con flessibilità, sia nei confronti del mercato che all’interno dell’azienda, dove il problema di uno si ripercuote sull’altro e di conseguenza tutti devono essere interscambiabili e pronti”.
Lo spirito della Mavit è chiaro: un’azienda fatta innanzitutto di persone, che devono essere coltivate, ma anche di tecnologia e flessibilità, che aiuta a sopravvivere anche nei momenti più critici.
Lavorare con i “contract” richiede molta flessibilità
La flessibilità è, quindi, pane quotidiano. Non a caso Mavit è forte soprattutto sui “contract”, cioè gli appalti e le commissioni delle aziende con alberghi per esempio: si possono definire “grandi progetti chiavi in mano”, ovvero la fornitura di prodotti, progettati ad hoc o customizzati, e dei relativi servizi necessari per installarli entro la data stabilita dal contratto. Dinamicità e flessibilità sono essenziali per sostenere tempi stretti e grandi molidi lavoro ormai caratterizzate da tanti lotti produttivi ma di quantitativi esigui.
Lavorando soprattutto per il settore “contract”, non è quindi possibile prevedere oggi le commesse per domani: “il problema ma anche la fortuna di questi anni di crisi è che non avendo un prodotto seriale siamo rimasti in piedi”, ha spiegato Oscar Vitale, “si cavalca l’onda del momento”. La zona, per fortuna, ha molte aziende sane e forti, che spesso hanno contatti con l’estero, e che con Mavit hanno un rapporto di fiducia, e per i lavori più complessi si rivolgono a loro.
La componente umana resta fondamentale
Dato che è specializzata soprattutto per l’arredo in metallo per negozi, alberghi, uffici eccetera, la componente legata alla finitura estetica dei particolari è molto importante ed estremamente curata da Mavit. L’80% del lavoro, come ha raccontato Oscar Vitale, riguarda proprio la qualità estetica, meno lo strutturale, che comunque non è assente, ed è essenzialmente di precisione. Questa componentistica metallica degli arredi può riguardare sia qualcosa a vista, come dei pannelli con delle incisioni, oppure nascosta e un po’ più robusta come parte portante. Queste parti strutturali possono essere definite come un prodotto di carpenteria medio-leggera.
Mavit è una realtà particolarmente flessibile, come è già stato sottolineato. Per sopperire ai tempi di consegna sempre molto brevi, sono stati acquistati due tagli laser automatici con magazzini automatici a doppia torre che lavorano anche di notte; e recentemente è stata inserita una pressa piegatrice elettrica e tecnologicamente avanzata della STR. Si cerca, dove si può, di accelerare i lavori.
Nel reparto di saldatura, invece, dove è necessario l’intervento umano, i tempi rimangono quelli di una volta. La cella robotizzata presente in azienda è utilizzata esclusivamente per il lavoro seriale, dove ci sono tanti pezzi. La rifinitura, invece, ha bisogno della mano umana. Si potrebbe dire che la qualità che caratterizza Mavit nasce dal taglio laser, continua con la pressa piegatrice elettrica, ma finisce con la capacità artigianale del saldatore.
Esecutori non progettisti
Mavit ha un pacchetto clienti abbastanza ampio, dalla grande azienda ai piccoli artigiani che si appoggiano a lei anche solo per il taglio e la piega, perché magari non possiedono i macchinari. “Mavit è un grosso supermercato”, afferma Oscar Vitale: nel momento in cui si creano dei nesting legati a un determinato spessore si cerca di accorpare tutti i particolari legati a quel materiale anche se di commesse differenti nell’ottica di un’ottimizzazione del materiale e di un generale efficientamento della produzione. In pratica, nei nesting di taglio che vengono lanciati non ci sono solo pezzi prodotti relativi ai complementi d’arredo, ma anche semplici particolari di esecuzione che permettono all’azienda di rendere efficiente quel nesting di taglio.
Per quanto riguarda i pezzi non c’è una fase di engineering, ma i “contract” e i vari clienti arrivano con una richiesta specifica. Più che progettazione vera e propria, l’ufficio tecnico di Mavit dà delle indicazioni sul come poter migliorare il prodotto e produrlo magari in modo più economico in virtù della conoscenza dei macchinari presenti: vi è una sorta di ottimizzazione della fattibilità in officina. Si può parla di consulenza, dove il cliente porta un progetto e Mavit, dopo averlo indirizzato alla migliore opzione, lo sviluppa in tutte le sue componenti andando dietro la richiesta del cliente. Mavit cerca sempre di garantire al cliente la stessa qualità al miglior prezzo e nel minor tempo possibile.
“Siamo degli esecutori, non progettisti” ha sottolineato Oscar Vitale. “Non sono impostato come un progettista, anche se negli ultimi anni ho dovuto acquistare un gestionale proprio per gestire i migliaia di pezzi, piastre, piastrine, ordini che Mavit evade ogni giorno: un ordine può anche essere composto da una sola piastrina, oppure da molte di più, quindi non era più gestibile a mente” ha raccontato Oscar vitale.
La piegatrice elettrica migliora la precisione ed è versatile
La pressa piegatrice della STR è stata installata per arrivare ad avere anche nel reparto di piegatura una qualità superiore, ma anche per riuscire a fronteggiare la grossa mole di semilavorati di taglio processati vista la presenza di due sistemi di tagli laser di grande portata. È stato dunque rinforzato il reparto in precedenza meno innovativo in cui vi era il collo di bottiglia della produzione.
La piegatrice STR Verde 220-150 è una macchina completamente elettrica a 8 assi, che lavora con due motori torque senza attrito con cui sviluppa una forza di 150 tonnellate. Il controllo dell’angolo di piega legge esattamente la piega in lavorazione e determina una compensazione della variazione dell’angolo rilevato fino ad arrivare al valore di angolo voluto impostato dall’operatore (anche in caso di diversi materiali o disfunzioni varie). La macchina è dotata di un registro posteriore a 3 assi (X R e Z) indipendenti, in modo che si possa andare a prendere i riferimenti come si vuole e in qualunque posizione. Vanta una corsa molto ampia e consuma molto poco essendo completamente elettrica. Grazie alla pressa piegatrice STR e a un sistema di taglio laser in fibra, Mavit è, infatti, riuscita a dare un giro di vite alla questione consumi, ed è stato notato un forte abbassamento delle spese di corrente. Una seconda macchina per il taglio laser, ma a CO2, viene ancora utilizzata per gli spessori più grossi, da 4 a 10 mm.
Mavit prevede un raddoppio di questa macchina, con lo stesso tonnellaggio: secondo Francesco Vitale, infatti, il vantaggio di questo modello è quello di essere molto veloce sui piccoli particolari, di conseguenza non è necessaria una macchina più piccola. Con un solo macchinario si riesce a lavorare sia pezzi grandi che piccoli in tempi ragionevoli, risultando particolarmente versatile.